Maldonado e il “suo” 4-3-3
Arrivato nel mercato di agosto, Luis Maldonado era quel giocatore che doveva consentire il salto di qualità al centrocampo del Catania.
Il suo percorso, ai piedi dell’Etna, non è iniziato nel migliore del modi quantomeno sul piano meramente burocratico. Infatti il calciatore per problemi riguardo al suo tesseramento ha rischiato di non poter scendere in campo ma tutto si è risolto per il meglio.
 
La prima parte di stagione per lui non è stata per niente esaltante anche perché mister Raffaele non gli ha concesso massima fiducia e quelle poche volte in cui è partito da titolare non ha fornito ottime prestazioni. Il 3-5-2 del tecnico barcellonese non ha permesso al centrocampista ecuadoregno di poter esprimersi al meglio.
 
Dopo l’esonero di Raffaele è arrivato Francesco Baldini che gli ha mostrato immediatamente fiducia sia con i fatti che con le parole.  Il 4-3-3 dell’ex mister del Trapani dà più possibilità a Maldonado di mettere in luce le proprie doti ovvero quelle di regista. Un calciatore che dispone di un bagaglio tecnico ingente che ha estratto dal cilindro soprattutto nelle recenti partite, effettuando lanci lunghi e precisi per i suoi compagni, dettando le geometrie a centrocampo, giocando di fino e mostrando il proprio talento anche sugli spazi stretti. Al suo fianco ha trovato mezzali come Dall’Oglio, Welbeck e Izco che gli forniscono un adeguato sostegno fungendo da scudo. Il classe ’96 pare avere ritrovato nuova linfa alla luce delle recenti prestazioni. Ecco le sue parole dopo i tre punti conquistati con la Cavese:
 
Il mister sin dal primo allenamento mi ha dato fiducia e autostima che avevo perso nel corso del tempo, voglio ringraziare ogni mio compagno, ogni membro della società per la fiducia posta nei miei confronti perché è grazie a loro che in queste due partite sto dimostrando probabilmente il mio vero valore“.
 
La voglia di crescere è tanta, i margini di miglioramento idem, e Luis Maldonado lo sta dimostrando: ora toccherà a lui, con costanza e determinazione, convincere il Catania che ha bisogno di lui.
 

LUIS MALDONADO Y SU MODÚLO 4-3-3

Llegado al mercado de verano, Luis Maldonado es el jugador querido por el Catania, para permitir el salto cualitativo en el mediocampo.

Su viaje, al piè del volcán Etna, no empezó de la mejor manera, a nivel burocrático. De hecho, el jugador pueda que no pisotear el campo por problemas vinculados a su afiliación, pero todo se ha vuelto bien.

La primera parte de la temporada para él no fue nada emocionante también porque el entrenador del Catania, Raffaele, no le dio la máxima confianza y las pocas veces que comenzó desde el principio no fueron buenos rendimientos. El 3-5-2 del técnico no permitió el jugador ecuadoriano para expresar todas sus cualidades.

Después de la exoneración de Raffaele, llegó Francesco Baldini que demostró de tener confianza tanto en los hechos como en las palabras. El 4-3-3 del nuevo tècnico le dio a Maldonado más posibilidades de demostrar sus habilidades, las de un playmaker. Un futbolista que tiene un gran bagaje técnico que ha extraído del cilindro sobre todo en los últimos partidos, realizando lanzamientos largos y precisos para sus compañeros, dibujando las geometrías en el medio del campo, jugando bien y demostrando su talento tambien en espacios reducidos. A su lado encontró jugadores como Dall’Oglio, Welbeck y Izco que absorben el apoyo adecuado trabajando como escudo. El jugador nacido en el 1996, parece haber encontrado una nueva vida a la luz de las actuaciones recientes. Estas son sus palabras despues tres puntos ganados contra el equipo de la Cavese:

“El técnico desde el primer entrenamiento me dio la confianza y la autoestima que había perdido con el tiempo, quiero agradecer a cada uno de mis compañeros, a cada miembro del club la confianza que ellos estan demuestrando en mí porque solo gracias à ellos que en estos dos partidos estoy demostrando mi verdadero valor “.

Tiene gana de crecer, los márgenes de superación son claros, y Luis Maldonado lo está demostrando: ahora le toca a él, con perseverancia y determinación, convencer al Catania que el equipo necesita de el.

(Traduzione a cura di Orazio Claudio Sciuto). 

 
Fonte foto (calciocatania.it)
Cristiano Lucarelli, macchinista del “Frecciarossa umbro”

Uno dei bomber più prolifici in serie A, non cose da poco non con una squadra blasonata o meglio chiamata Big, non giocava in una delle sette sorelle di serie A ma  ha scritto pagine importanti della storia della sua città Natale ,il Livorno ,di chi stiamo parlando? Cristiano Lucarelli.

Toscano sanguigno ha indossato maglie importanti come Torino, Napoli, Lecce, la gloriosa maglia azzurra dell’Under 21 e anche esperienze internazionali con Valencia e Shakhtar Donetsk. E’ stato capocannoniere nel 2004 con la maglia del “suo” Livorno mettendo a segno 24 reti in 33 partite che lo hanno decretato capocannoniere della serie A. Tante soddisfazioni per il tecnico toscano che decide di ritirarsi come calciatore all’età di 36 anni.

Inizia una nuova vita, decide di intraprendere la carriera da allenatore passa da Perugia, Pistoia, Messina e proprio l’anno successivo all’esperienza giallorossa siede sulla panchina del Catania. Correva la stagione 2017/18 dove, oltre al ritorno di Ciccio Lodi, il Catania confermò parecchi giocatori della vecchia guardia in primis capitan Biagianti e il Catania conclude la Regular Season al secondo posto con 70 punti, alle spalle del Lecce con tantissimi rimpianti per le occasioni di sorpasso mai andate a buon fine. Ai playoff il sogno serie B si infrange contro il Siena ai calci di rigore.

Non si riesce ad a uscire dall’inferno della Lega Pro. L’anno dopo Lucarelli è al Livorno neopromosso in B ma dopo un breve periodo di tempo viene esonerato e il 22 ottobre 2019 torna al Catania avvicendando il tecnico Camplone anche per lui una breve esperienza in panchina.

L’allenatore toscano, in questa maledetta annata contraddistinta dal Covid 19, e quindi alla sospensione dei campionati, portò i rossazzurri fino alla trasferta di Terni dove il Catania si trovava in vantaggio con un gol dell’ex catanese di nascita Kevin Biondi ma venne freddato dalla rete di marca umbra all’82’  siglata da Ferrante che ottenne quell’1-1 che fu sufficiente agli uomini allora allenati da Fabio Gallo visto il miglior piazzamento nel campionato.

Il 29 luglio finisce l’era-Lucarelli che rescinde con la società dell’elefante per poi sedersi in quella attuale della Ternana che è proprio ad un passo dalla serie B. Lucarelli e Catania si sono sempre amati perché sulla panchina etnea si sono sempre seduti allenatori sanguigni, quelli che non la mandano a dire insomma, che si fanno rispettare dentro e fuori dal campo.

Un rapporto d’amore con il tecnico umbro che ha fatto di tutto per non andare via ma purtroppo il calcio è fatto di scelte o di treni da prendere al volo e quello manovrato da Lucarelli è un Frecciarossa direzione serie B. Manca l’ultima fermata, per poter rivolgere quei doverosi complimenti a chi, fino adesso, ha perso solo una partita dominando in lungo e in largo con una rosa super equipaggiata questo girone C di serie C.

(Fonte foto: calcioatalanta.com)

Catania, non hai nulla da perdere!

Siamo agli sgoccioli di una stagione un po’ particolare per diversi aspetti, si tratta del sesto anno consecutivo in terza serie, ma questo che si sta per concludere lo possiamo definire come un anno di transizione o meglio di assestamento. 

Sappiamo tutti ciò che abbiamo vissuto in estate, dal rischio di scomparire all’effettivo salvataggio della matricola ad opera di SIGI. Le insidie legali e burocratiche sono sempre dietro l’angolo, non a caso il ritardo del passaggio di consegne a Joe Tacopina è strettamente legato proprio ai numerosi tentativi nel raggiungere accordi con i vari creditori (in primis Agenzia delle Entrate e Comune di Mascalucia). 

È vero, si tratta di una stagione caratterizzata da alti e bassi, momenti in cui sembrava esser stata trovata la quadratura del cerchio, altri momenti in cui la propria identità sembrava esser stata perduta. Di mezzo c’è stato un cambio di guida tecnica, scelta necessaria,  realizzata dalla stessa società per cercare di far tornare l’entusiasmo e la determinazione in tutto l’ambiente. 

Ad oggi ci troviamo con un tecnico nuovo, e con dei giocatori che hanno dimostrato nelle ultime uscite un atteggiamento differente. L’allenatore (Baldini) sta cercando di ricompattare i suoi uomini per tentare di giocare dignitosamente il finale di stagione che ci aspetta. 

Restano cinque partite, tre in casa contro Viterbese, Potenza, Casertana, e due in trasferta contro Catanzaro e Foggia. Dopodiché ci saranno da giocare solo le partite dei playoff. 

Ognuno di noi è consapevole del fatto che i playoff rappresentano un nuovo “mini-campionato” e che le partite rimanenti dovranno essere giocate con il giusto atteggiamento. La situazione è quella che è, dunque il Catania non avrà nulla da perdere. Giocare le restanti partite con la consapevolezza di dare sempre il massimo, liberandosi dai pensieri che affollano la mente esprimendo nel migliore dei modi il giusto concetto di calcio. 

(Foto: Calcio Catania)

Catania-Viterbese, arbitra Acanfora

Analizzando le designazioni arbitrali, il match tra Catania e Viterbese in programma sabato 3 aprile alle ore 15:00 sarà diretto dal signor Marco Acanfora di Castellammare di Stabia, i due assistenti saranno il signor Mauro Dell’Olio e il signor Fabio Pappagallo entrambi della sezione di Molfetta. Quarto ufficiale il signor Claudio Panettella di Gallarate. 

(Foto: TheWam.net)

Cagnes
Esclusiva, Cagnes: “Con Baldini mentalità trasformata. Basta sofferenze per i tifosi”

Per la nostra rubrica del martedì abbiamo intervistato il giornalista Giacomo Cagnes. Con lui si è disquisito del buon momento che vive il Catania, della trattativa per il passaggio di proprietà a Tacopina e, infine, abbiamo chiesto un ricordo della vittoria dei rossazzurri contro l’Inter del triplete. Quella sera, infatti, il nostro ospite si trovava sugli spalti del “Angelo Massimino”. Di seguito le sue risposte alle nostre domande di Cagnes. 

1) Giacomo, innanzitutto grazie per aver accettato la nostra intervista. Come stai?

“Ciao, grazie a voi per avermi chiamato, quando si parla di Catania sto sempre bene, mi fa molto piacere”.

2) Veniamo, per l’appunto, al Catania. Dall’approdo in panchina di mister Baldini, i rossazzurri hanno conquistato sei punti su sei. Cosa è cambiato, secondo te?

“È cambiata solo la mentalità, è una questione psicologica, i ragazzi sembravano rassegnati, incapaci di reagire, il cambio evidentemente ci voleva per riattivare i cosiddetti neuroni collegati alle gambe. Speriamo che questo effetto duri nelle ultime partite per preparare al meglio gli spareggi promozione”.

3) Argomento Closing. Si vocifera di una possibile chiusura a fine aprile. Le tue sensazioni su questa lunghissima vicenda quali sono?

“Si sta perdendo troppo tempo, mi auguro che non ci siano ulteriori problemi. Catania ha bisogno di risorse e programmi importanti, diciamo che siamo sulla buona strada e comunque bisogna sempre ringraziare la dirigenza che ha salvato la società”.

4) Facciamo adesso un bel tuffo nel passato. Qualche giorno fa, si è ricordato il celebre 3-1 all’Inter del triplete. In quella partita, tu eri in Tribuna Stampa. Che ricordi hai di quella fantastica serata? Pensi il Catania possa ritornare, col tempo, nuovamente a quei livelli?

“Quella partita è entrata nella mia storia personale avendola vissuta come cronista per l’emittente televisiva 7 Gold, momenti magici, entusiasmo a mille, soddisfazione inenarrabile. Battere l’Inter schiaccia sassi di Mourinho è stata una goduria pazzesca. Io sono fiducioso che con una buona programmazione i rossazzurri potranno tornare ancora una volta protagonisti”.

5) Stacchiamo la spina dei ricordi e ritorniamo all’attualità. Cosa ti aspetti da questo finale di stagione? Quante possibilità ha, da 1 a 10, il Catania nei playoff?

“Mi aspetto un Catania stile Inter per restare in tema, schiaccia sassi che punti al bottino pieno e che faccia gioire tutta la piazza, basta dolori. Voto di probabilità molto alto. Da 1 a 10 il mio giudizio è per un 9. Sono un inguaribile ottimista. Grazie a tutta la redazione di Catania Mood e sempre forza Catania”.

Ho sceso (e salito), dandoti il braccio, almeno un milione di scale…

Ho salito, dandoti il braccio, almeno un milione di scale…

Uno dopo l’altro, piede sinistro e piede destro. Salivo piano, salivo. Primo ed ultimo, ultimo gradino e poi l’apoteosi.

Suono, voce, cori. Festa prima della partita, festa dopo la partita. Non era solo una voce, non era solo la lettura delle formazioni.

Sentire, udire, ascoltare: tre verbi. Una carovana di emozioni, avvolte nelle brezza di chi dona spensieratezza, nella scia di chi “s’arricria” o di chi, in fretta, vuole andar via.

Parole che cantano, senza bisogno di note. Bolgia nella bolgia, sussulto nel fragore. Quando la terra tremava e l’aria si squarciava, il tempo si fermava.

Suono di potenza. Potenza di chi amava il suo mestiere e la sua squadra del cuore, in un mix perfetto di amore e passione.

Per noi tutti eri qualcosa di più di una semplice voce. Guida dei cuori infranti. Grinta e sostegno nelle difficoltà. Eruzione vulcanica quando vittoria diveniva, mentre i nostri cuori in su si levavano. Un po’ mamma e un po’ amica.

Mamma lo eri per due, moglie, donna di valore. Ti hanno conosciuto in pochi, ti hanno apprezzato in tanti. Le persone grandi non lasciano tracce visibili. Vivono per sempre, lasciando solchi profondi nei nostri cuori.

Poi tu, ogni volta, cantare la gioia, il dolore, il poteva essere e non sarà mai più. Sostegno, ritegno, lavoro e decoro. Mai assente, sempre sorridente.

Il “grido” più forte, da spalancare le porte, alzarsi in cielo e portare il sereno. “Per il Catania ha segnato…”, non importa chi era stato: tutto lo stadio lo aveva gridato.

E quando “le 3 M” pronunciasti, più forte ancora ti sentii, forare il cielo a colpi di decibel, con tutta l’aria dei tuoi polmoni. Vita ne avevi, da vendere e rivendere.

Come faremo senza di te? Ci tremano le gambe, la voce viene meno. Quasi non si sente più. Perché eri voce anche per chi non aveva voce, eri canto e vanto per chi non aveva tanto.

Non saliremo, non saliremo, ancora. Siamo pandemici figli di un DPCM minore. Immortalati sulle schiere dei nostri divani, a trambugiar telecronache senza colore, senza sapore e di indubbio folklore.

Digerire poi, quando vuoi, se vuoi. Il vizio di mangiare bene è un capriccio che nessuno ci può togliere. Saper di avere avuto il meglio, significa sentirsi ricchi, ma al contempo derubati: di una parte di noi e la gola subito si annoda. 

Lo eravamo e non lo saremo più, probabilmente. Qualcuno il tuo posto prenderà, spero con onore e solidarietà. Chi vivrà, vedrà…

Non saliremo…non saliremo, ancora. Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale…

…ed ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

 

A Stefania, 

con profondo affetto,

Pietro Santonocito

(fonte foto: itCatania)

Rossazzurro Pink – E se il campionato fosse appena iniziato?

Credevo ci fosse la sosta pasquale invece no: si gioca di sabato, di nuovo. Sportivamente è un bene perché proprio di sabato il Catania ha espugnato lo stadio di Cava de’ Tirreni che, a quanto ne so, era una sorta di tabù da sfatare.

Di certo c’è che l’espressione “arriverà a mangiare il panettone?” è ormai anacronistica ma attualizzandola in “arriverà a mangiare la colomba?” è quanto mai di moda. Mister Raffaele si riunirà coi pochi familiari previsti dall’ultimo DPCM per consumare il tipico dolce pasquale senza essere reduce dalla gara interna con la Viterbese; Baldini invece festeggerà la Santa Pasqua pensando al risultato maturato al “Massimino”: terza vittoria consecutiva? Tre su tre? La speranza, non potrebbe essere differente.

L’impressione è che il campionato sia iniziato da due giornate, i rossazzurri siano primi a punteggio pieno con sei punti e il viatico per il futuro sia roseo, pink, se permettete. Ecco, perché non inculcare ai giocatori tale mentalità? Non è facile ma credo sia d’obbligo: se i giocatori riuscissero a comprendere l’importanza della posta in palio di ogni singola partita e l’eco di un’eventuale promozione in Serie B, l’obiettivo si avvicinerebbe. 

Francesca Tremoglie

(foto: lasicilia.it) (collage: cataniamood.com)

ESCLUSIVA- F. Pagliara: “Ho sentito Tacopina: è entusiasta. Abbiamo vinto il nostro scudetto”

l microfono di Catania Mood oggi amplifica la voce di Fabio Pagliara, Presidente di Ft Sportconsulting, Presidente della Fondazione Sport City, Vice Segretario Generale di Action Aid ed ex Segretario Generale della FIDAL.

Ma Fabio Pagliara è tanto altro ancora. E’ tra i promotori e fautori della salvezza del Calcio Catania, quando l’estate scorsa l’ha afferrata dai pochi capelli da ultrasettantenne che le sono rimasti, tirandola fuori dal baratro del fallimento grazie a un’intuizione visionaria, condivisa fattivamente con Maurizio Pellegrino.

Fabio Pagliara è un uomo venuto dal futuro che, fin da principio, ha immaginato di inserire il brand Calcio Catania in una prospettiva glocal cioè in grado di massimizzare il prodotto dipanando dai punti di forza locali (salvezza della matricola storica, storia in sé del club), una crescita globale del marchio, attirando nuovi investitori e creando sinergie tra piccoli e piccolissimi imprenditori locali, secondo la logica dell’azionariato diffuso, fino a “investitori senior” che garantiscano solidità finanziaria e fungano da volano non solo per il club ma anche per lo sviluppo territoriale.

Fabio grazie di aver accettato il nostro invito. Per noi significa tanto, nobilita il nostro lavoro e lo impreziosisce. Iniziamo dalla domanda forse più scontata ma, certamente, d’obbligo. Secondo te il closing si farà?

Premetto che vado a sensazioni non facendo parte dell’organigramma societario. Secondo me il closing si farà, rimango ottimista da questo punto di vista. Credo che Tacopina ha individuato una piazza giusta e utile per il suo progetto di calcio. I tempi sono dettati anche da fatti esterni non solo da Tacopina e SIGI. Io rimango fiducioso e confidente sull’abilità dei legali del Calcio Catania e degli amministrativisti a definire le varie questioni ancora sul debito e che si riesca a definire nel modo migliore.

 

Si vocifera che qualche investitore vicino a Joe Tacopina si sia tirato indietro di recente alla luce dei reiterati tentennamenti dei creditori istituzionali in merito alle querelle con SIGI. In che misura potrebbero influire sul closing o, comunque, sugli investimenti futuri della nuova proprietà?

Ci siamo scambiati un WhatsApp una settimana fa, ogni tanto ci scambiamo messaggini di in bocca al lupo e di buon lavoro. Penso di poter dire che c’è stima reciproca ma tutto qua per ora. Mi è sembrato desideroso di acquisire il Catania al più presto e iniziare il suo lavoro con entusiasmo per la piazza, per la città.

 

Focalizziamoci sull’aspetto sportivo. Pensi che il Catania dopo l’avvicendamento in panchina, possa recitare un ruolo da protagonista nella corsa alla Serie B attraverso i playoff?

Io nella parte tecnica entro sempre poco. La squadra è stata costruita da un amico, Maurizio Pellegrino, ne modo migliore possibile con le risorse a disposizione e credo che ci sia entusiasmo. Ai playoff può succedere di tutto. Per puntare seriamente al salto di categoria forse la campagna rafforzamento doveva essere più decisa ma si è creato un buon clima, voglia di fare, grazie all’ottimo inizio di mister Baldini. Col pubblico di casa presente sarebbe stato più facile. Gli aspetti legati al closing potrebbero rappresentare un volano maggiore e contribuire all’entusiasmo. Vediamo che tipo di ambiente si verrà a creare…

Se immagini un Catania con Fabio Pagliara inserito nell’organigramma societario, in che ruolo pensi di poter offrire un contributo maggiormente funzionale alla causa?

Speravo di poter dare qualcosa al Catania in termini di pieno sviluppo, innovazione, marketing sportivo, alla visione diversa che si deve avere nel periodo post Covid. Mi piacerebbe, semmai Tacopina immaginasse una mia posizione al Catania, occuparmi di questo, perché è ciò di cui credo di potermi occupare fornendo un contributo. Sarebbe un onore per me e un sogno dare qualcosa per Catania attraverso il Calcio Catania ma spero con l’assessore Parisi di fare presto qualcosa per Sport City. Mi piacerebbe fare qualcosa che so fare per essere utile e non avere un ruolo simbolico. Anche perché quello che si deve capire in tutti i modi, questa è una battaglia che sto cercando di portare avanti in tutte le azioni, il mondo dello sport è cambiato e le ripercussioni ci saranno per lungo tempo. La visione che deve accompagnare le società di oggi deve tenerne conto.

E’ stato scelto un allenatore giovane, dal curriculum ancora scarno ma solo per ragioni anagrafiche. Secondo te Baldini può rappresentare il profilo giusto anche in vista della prossima stagione pur se i rossazzurri non dovessero centrare la promozione in B? O, in tal caso, rimarrà solo un traghettatore?

E’ chiaro che dipenda molto dai risultati. Tacopina ha un progetto molto ambizioso  quindi credo che questa sia classica risposta che dipende molto da come andranno le cose sul campo. Mi auguro che rimanga a lungo perché significherebbe che le cose vanno benissimo e a lungo (sorride, ndc), e che stiamo vincendo e magari anche riusciti a salire quest’anno facendo un miracolo. ma quest’anno il vero trionfo è stato quello di chiudere la stagione mettendo in sicurezza la società. Lo scudetto sarebbe completare l’iter di salvezza iniziato l’anno scorso e che l’ingresso di Tacopina venga completato e credo che possa entrare nel meccanismo glocal, con l’azionariato diffuso, non si tratta di una follia, ci stanno pensando altri, ma di meccanismi di coinvolgimento dei tifosi in maniera moderna e innovativa. Concentriamoci su questo risultato che rappresenta già la nostra promozione.

(foto: atelticalive.it)

Catania, riprendono gli allenamenti verso la Viterbese

Il Catania reduce dai due successi consecutivi contro Avellino e Cavese, cerca continuità di risultati e sabato sfiderà la Viterbese al “Massimino”. 

Nella giornata di ieri sono cominciati gli allenamenti in vista del match con i laziali. Lavoro di corsa per chi è sceso in campo sabato a Cava dei Tirreni. 

La preparazione riprenderà oggi e proseguirà domani e giovedì con tre sedute mattutine mentre venerdì si svolgerà la consueta rifinitura alle ore 15.

(fonte foto: catanialiveuniversity.it)

Focus – Catania, occhio alla Viterbese

La Viterbese, prossimo avversario del Catania, si presenterà allo Stadio Cibali per il quintultimo match della sofferta e complicata stagione 2020/2021.

Analizziamo il momento di forma della squadra laziale, reduce da 14 punti nelle ultime 10 partite. Non un grande ruolino di marcia ma senz’altro neanche disastroso con una media di 1,4 punti.

Un dato statistico, da sottolineare, sono senz’altro i 19 punti razziati in trasferta e spicca un risultato clamoroso nel mese di febbraio al “San Nicola” di Bari, la Viterbese è riuscita ad affermarsi con un netto 0-1.

La Viterbese può far tremare il Catania che nonostante sia in stato di forma, deve stare in allerta.

Foto: CalcioCatania.com