Top&Flop del Girone C: Ternana ad un passo dalla B. Teramo in caduta libera

Arriva l’appuntamento settimanale con i top&flop della Serie C – Girone C subito dopo il triplice fischio finale dell’ultima partita giocata in questo 33esimo turno, ovvero la gara tra Turris e Catanzaro.

Le Top del 33esimo turno

CATANIA – I ragazzi di mister Baldini bissano il successo con l’Avellino superando, in trasferta, la Cavese di Campilongo. Vittoria importante in chiave playoff, che proietta i rossazzurri in una posizione di classifica migliore in prospettiva playoff. Tre punti importanti, in attesa del tanto agognato closing.

TERNANA – Le fere vedono il traguardo vicino. La vittoria a Bisceglie, infatti, proietta gli umbri ad un solo punto dalla promozione in serie cadetta. Sabato prossimo ci sarà il big-match contro l’Avellino. Per i ragazzi di Lucarelli, basta un pareggio poter stappare finalmente lo spumante.

VIBONESE – Vittoria preziosissima quella degli ipponici, che adesso vedono la salvezza più vicina. Vittima di turno, un Teramo apparso fin troppo macchinoso e lontano anni luce dalla compagine che, soltanto due settimane fa, aveva espugnato proprio il Massimino.

I flop del 33esimo turno

CATANZARO – Il pareggio 1-1 a Torre del Greco contro i ragazzi di Caneo, nonostante l’inferiorità numerica dei calabresi per gran parte della partita, sa di mezzo passo falso. Lì davanti, infatti, vincono tutte. Poteva essere terzo posto, invece, la squadra di Calabro si vede rosicchiato qualche punto dalle dirette inseguitrici. 

CAVESE – La squadra metelliana subisce la settima sconfitta consecutiva, sprofondando in un vero e proprio baratro senza fine. La retrocessione, nonostante le due gare da recuperare con Ternana e Potenza, sembra una chimera lontanissima. Un passo indietro pesante da digerire per i tifosi degli aquilotti, soprattutto dopo il bel campionato della scorsa stagione, con la Cavese ad un passo dalla zona playoff.

TERAMO – Il k.o. interno con la Ternana, a quanto pare, non è stato ancora digerito dalla compagine teramana, che dopo la vittoria di Catania, che aveva riacceso speranze di alta classifica, si è persa totalmente subendo tre sconfitte di fila. Il capitombolo in casa della Vibonese, considerate le partite in meno da recuperare da chi sta dietro, come Casertana e Palermo, rischia seriamente di compromettere una stagione fin qui perfetta.

Fonte Immagine: Football Addict

ESCLUSIVA-Lulù Oliveira a Catania Mood: “Ho un rapporto straordinario con questa città”

La redazione di Catania Mood ha avuto il piacere e l’onore di intervistare uno dei simboli della storia rossazzurra, stiamo parlando del “falco” Luís Oliveira, il quale si è gentilmente concesso ai nostri microfoni. 

Luís, innanzitutto grazie per la tua disponibilità, tu che sei stato uno dei giocatori più rappresentativi della nostra squadra, che ricordi hai della tua esperienza qui da noi?

La prima cosa che mi viene in mente è stata l’accoglienza in aeroporto quando sono arrivato in città per la prima volta, per me una grande emozione, ricordo benissimo la massa di tifosi che mi aspettava per poi sollevarmi in spalla, quell’evento mi ha fatto subito capire di esser arrivato in una città che aveva fame di calcio. Questi episodi ti caricano senza dubbio, non vedevo l’ora di scendere immediatamente in campo. Si tratta di un’immagine che resterà per sempre dentro di me, quando parlo di Catania mi viene in mente questo episodio speciale che non dimenticherò mai così come l’intera tifoseria. 

Anche noi ti ricordiamo con tanto affetto, sei entrato di diritto nella nostra storia grazie alle 28 reti segnate in 74 presenze. Tra questi ce n’è uno in particolare che ricordi maggiormente? 

Diciamo che i gol nei derby sono importantissimi e ricordo con piacere il gol segnato in casa proprio contro il Palermo, con Toshack in panchina nella stagione 2002/2003, ricordo il gol al Barbera nel risultato finale di 3-3, questi sono i gol più belli, gli altri sono senz’altro importanti, ricordo quando stavamo perdendo 0-1 in casa contro la Ternana e realizzai una doppietta contribuendo alla vittoria finale, ci sono tanti altri gol tra cui quelli contro il Messina. Per un attaccante la cosa più importante è cercare di buttare la palla dentro ed esultare con la tifoseria. 

A proposito di esultanza, la tua è un po’ particolare, perché hai scelto di esultare imitando il falco? 

Da piccolo ricordo che mio padre oltre ad avere dei galli da combattimento, aveva anche un falco che in seguito è andato via. Tutto è iniziato quando giocavo con la Fiorentina e dovevamo affrontare il Milan a San Siro (annata 1997-98), e Sandro Cois centrocampista viola mi disse che se avessi segnato, avrei dovuto esultare in maniera particolare, feci gol e da quel momento iniziò la mia avventura. Poi il falco quando scende in picchiata è abbastanza veloce e non sbaglia mai un colpo, io qualche volta ho sbagliato ma molto spesso la buttavo dentro rendendo la vita difficile a molti difensori. 

Lulù, chi è stato il miglior giocatore avversario che hai mai incontrato?

Mi vengono in mente due difensori importanti, parlo di Thuram e Cannavaro, nonostante i loro falli ti chiedevano scusa o ti aiutavano ad alzarti, e questo loro aspetto mi ha particolarmente colpito, gli altri invece ti “picchiavano” senza sosta. Ricordo Enrico Annoni, difensore del Torino, Júlio César e Kohler entrambi della Juventus che picchiavano senza paura, ricordo Mauro Tassotti del Milan, o Sebastiano Nela della Roma, sono tutti giocatori che non avevano paura di commettere falli. 

Come saprai, nel calcio l’aspetto mentale e motivazionale è importantissimo. A Catania c’era qualche tuo compagno o qualche componente dello staff tecnico che ricordi per i suoi continui incitamenti?

Sicuramente Gennaro Monaco, un fratello e persona importantissima per me che non potrò mai dimenticare, un vero trascinatore. Anche quando non giocava riusciva sempre a motivare l’intero gruppo, frutto della sua grande esperienza. Se c’è voglia di lavorare si può sempre giungere all’obiettivo. Gennaro per me è stato fondamentale, ricordo quando andammo al mercato per incontrare i tifosi del Catania, fu davvero un episodio indimenticabile, si lasciavano incustodite le bancarelle per venire da noi ad abbracciarci regalandoci di tutto e di più.

Cosa pensi della situazione attuale del Catania?

Sicuramente quando il Catania giocava in serie A era uno spettacolo, ha fatto davvero molto bene battendo anche grandi squadre grazie alla continua spinta dei tifosi che riempivano tutto lo stadio. Ad oggi il Catania si trova in una categoria che non compete alla città, e la colpa non è sicuramente dei tifosi. Non mi spiego il perché di quanto accaduto, se il Catania stava giocando bene, perché rovinare tutto? Per fortuna il Catania è stato salvato, altrimenti non avrebbe potuto giocare nemmeno nella categoria attuale.

Tu che hai vestito il rossazzurro, che consigli ti sentiresti di dare ai ragazzi che vestono attualmente questa maglia? 

La cosa più importante è non avere paura della tifoseria, se fai il tuo lavoro correttamente e se dai il meglio di te in campo anche dopo una sconfitta, i tifosi se ne accorgeranno. Il mio procuratore mi disse sempre quanto Catania fosse una piazza di amore o odio, io risposi di non avere paura, dando sempre il massimo, quando lavoro do sempre il massimo soprattutto per dimostrare alla gente qualcosa in più di me stesso. I ragazzi devono essere consapevoli che l’importante è fare bene specialmente in piazze così difficili, è necessario fare gruppo, perché da soli non si va da nessuna parte, devono remare tutti indistintamente verso un unico obiettivo. Bisogna giocare per amore della maglia, anche se al giorno d’oggi questo sentimento è quasi sparito, bisogna giocare per la gente che ti va a vedere e che paga il biglietto, bisogna sudare per la maglia perché sennò la maglia che indossi ti viene tolta. 

Un saluto alla tifoseria etnea?

Ho un grande rapporto con questa città, lo posso definire un rapporto straordinario, Catania è dentro di me, dentro il mio cuore così come lo sono i tifosi che porterò sempre con me infatti il mio rapporto con la tifoseria è un rapporto di fiducia e di amore. Vorrei salutare in particolar modo due dirigenti: Vincenzo Guerini e Maurizio Pellegrino quest’ultimo è stato il mio allenatore quando sono arrivato a Catania. Auguro alla società attuale di poter vincere al più presto il campionato di serie C affinché si possa tornare almeno in serie B.

(Foto: quellidel46.it)  

Catania, d’ora in poi sono tutte finali

Catania: devi crederci. La squadra etnea arriva da due vittorie che hanno confermato la quinta posizione in classifica in coabitazione con la Juve Stabia che significherebbe un ottimo piazzamento in vista della “lotteria playoff”.

Ieri è stata una giornata di campionato piuttosto favorevole al Catania, con il Catanzaro che non è andato oltre il pareggio per 1-1 contro la Turris (che aveva battuto i rossazzurri con ancora in panchina l’ex Raffaele) e col Teramo che ha perso in trasferta contro la Virtus Francavilla per 3-1, aspettando magari un regalo dai cugini rosanero del Palermo che se la vedranno con il Foggia (a -2 dal Catania), oggi pomeriggio nel recupero. 

Il Catania deve ancora ricevere la risposta per i 2 punti di penalizzazione sperando che il CONI fissi l’udienza e acceleri l’iter, mancando solo 5 giornate alla fine del campionato. Uno scenario positivo per il Catania atteso da cinque finali  con scontri diretti, vedi la trasferta al “Ceravolo” contro il Catanzaro del 14 aprile, e la partita finale sempre in trasferta allo “Zaccheria” contro il Foggia giorno 25 dello stesso mese. Difficile ma non impossibile: l’importante è provarci e quel che verrà sarà ben gradito.

fonte foto (catania.liveuniversity.it)

Closing – 9 aprile data ultima per l’Agenzia delle Entrate

Persino il prologo di qualsiasi articolo inerente alla duplice querelle SIGI-Agenzia delle Entrate e SIGI-Comune di Mascalucia, sa di stantio, di fritto e rifritto, come l’olio bollente che all’ennesimo annegamento di crispelle, ricotta o acciughe, de gustibus, diventa nero come la pece.

Infatti, abbiamo scelto di parlarne poco ma al momento opportuno. Stamani “La Sicilia” ha riportato le (ennesime) date, non del closing ma delle risposte ufficiali e definitive da parte dei creditori istituzionali:

“Tra l’8 e il 9 aprile i vertici della SIGI si incontreranno con i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate che darà una risposta definitiva alla richiesta della riduzione del debito – si legge oggi sulle pagine del quotidiano catanese: “La Sicilia”-. Alla fine di questa settimana, invece, o al massimo subito dopo Pasqua, una risposta definitiva arriverà anche dal Comune di Mascalucia”.

Abbiamo verificato la veridicità e sono piovute solo conferme ma con riferimento preciso a venerdì 9 aprile . L’ipotesi sulla data del closing, paventata venti giorni addietro dalla nostra Redazione e avvalorata da verifiche dirette con le parti in causa, trova ancora oggi credibilità e fondamento: le interlocuzioni sono a un punto di svolta, la fine del campionato è vicina, seguiranno playoff. Ed è a mente sgombra che devono essere affrontati da tutte le componenti.

L’Agenzia delle Entrate aveva previsto entro il mese di marzo una risposta definitiva a SIGI ma ha rinviato al 9 aprile ritenendo opportuni un previo passaggio con la Direzione Regionale. Poi sarà la volta del Comune di Mascalucia. 

Ora che avvenga il 18, 19 o il 20 aprile, sinceramente non importa a nessuno. Importa solo che avvenga prima dei playoff. La stagione regolare del Catania dovrebbe concludersi il 25 aprile nel match contro il Foggia in concomitanza con la Festa della Liberazione. Ecco appunto, della liberazione.

(fonte foto: sport19.it)

Con i Se e con i Ma…la voce del Massimino resterà sempre la sua

Dopo due vittorie consecutive le critiche e i commenti in città si affievoliscono facendo diminuire i “Se” e i “Ma”. Con la nostra rubrica andiamo alla ricerca di quello che sarebbe potuto essere, ma non è stato, cercando di tenere vivo sempre il pensiero verso la voce del “Massimino”.

Se Di Piazza non avesse fatto il suo ingresso in campo sabato, si sarebbe parlato  di un “caso” nei confronti dell’attaccante. Ma il mister  lo ha inserito negli ultimi 15 minuti facendo capire a tutti che ogni giocatore è considerato importante per l’ordine del gruppo e spegnendo qualsiasi polemica. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se alcuni sostenitori “rossazzurri” avessero pensato di guardare con preoccupazione alle squadre che inseguivano, adesso si ritrovano a puntare nuovamente come minimo obiettivo al quinto posto. Ma  basterebbe un pareggio a Viterbo per tornare a ricambiare opinione tornando a una visione più catastrofica. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Dall’Oglio non avesse centrato la porta e segnato contro Kucich, si sarebbe parlato di un ennesimo tiro sprecato dal ragazzo. Ma nel calcio per arrivare alla rete è giusto provarci e Jacopo è il calciatore che ci prova più spesso, ha meritato la segnatura. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Giosa non avesse trovato il grande gol al volo, i suoi voti in ogni pagella post partita sarebbero stati non sufficienti, per qualche imprecisione nelle chiusure. Ma nel calcio è fondamentale sbloccare l’incontro e l’esperto difensore ex Monopoli ha sbaragliato qualsiasi voce aprendo la strada della vittoria. In effetti con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Confente avesse la stessa fortuna di Martinez, che dopo aver deviato un tiro che successivamente colpiva il palo andando fuori, forse non sarebbe stato messo in dubbio. Ma la fortuna bisogna cercarla, e il portiere spagnolo è sicuramente una calamita su questo punto di vista, sia fra i pali che nelle uscite e spesso avventato ma non gli va mai male. In Effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se avessimo saputo che la vita è così crudele e implacabile ci saremmo goduti al meglio l’ultimo gol gridato al “Massimino” da Stefania. Ma la vita è così e per molti continuerà a scorrere con la solita routine, quando  si potrà tornare allo stadio però non sarà più la stessa cosa. In effetti, con i se e con i ma…la voce del Massimino resterà sempre la sua.

Catania, Baldini e l’immediata rinascita delle note dolenti

Se qualche settimana fa ci avessero detto che certi uomini si sarebbero rivelati gli elementi della rinascita, avremmo stentato a crederci. La vittoria con la Cavese, le seconda di fila successiva all’approdo di Baldini in panchina, fa emergere degli aspetti molto significativi. Con Raffaele alla guida del Catania, dopo un ottimo girone d’andata, la squadra ha cominciato a sfilacciarsi. Nel periodo che ha preceduto l’esonero del tecnico barcellonese, oltre i risultati negativi, ciò che balzava agli occhi erano le performance controproducenti di alcuni calciatori chiave nell’organico etneo. 

Dall’Oglio improvvisamente assist-man e goleador

Con l’arrivo dell’allenatore ex Trapani, sin dalla prima gara contro l’Avellino, si è registrata un’immediata rinascita di alcuni giocatori in ogni porzione del campo. Basti pensare che, nel 3-1 rifilato agli irpini, uno dei migliori in casa rossazzurra è stato indubbiamente Dall’Oglio. La prestazione positiva sciorinata contro i ragazzi di Braglia, è stata ripetuta, anzi affinata, ance nel match di Cava, con l’ex Brescia che si è esibito in un assist e in in un gol di pregevole fattura. Impensabile fino a pochi giorni fa, quando il numero 23 del Catania sembrava davvero un pesce fuor d’acqua. Sia chiaro, pensare si trattasse solo di un problema tecnico, sarebbe riduttivo. Tuttavia, l’impressione è che in questo schieramento a tre in mezzo al campo Dall’Oglio riesca ad esprimersi al massimo delle sue potenzialità, divenendo produttivo persino in fase realizzativa. 

Maldonado imprescindibile in cabina di regia

Sempre al centro del rettangolo di gioco, è da sottolineare la crescita esponenziale di Maldonado. L’ecuadoregno, spesso fermo ai box con Raffaele, è tornato in pianta stabile in cabina di regia. Con lui in campo, il Catania ha riacquistato geometria, con la sfera che circola molto più frequentemente e velocemente da una zona all’altra del terreno di gioco. Emblematico è il lancio perfetto del numero 15 etneo a lanciare Russotto. Seppur abbiamo più volte ribadito che non si tratta certamente di un elemento dalle qualità eccelse, la sensazione è quella che la sua presenza in campo sia imprescindibile per la costruzione del gioco di Baldini.

Giosa meglio in fase offensiva

Tra le altre rinascite, spicca quella di Giosa. Fortemente voluto da Raffaele, suo mentore in Lucania, l’ex Potenza stava certamente tradendo le aspettative con delle prove spesso insufficienti, con errori gravi e talvolta dannose per la sua squadra – basti pensare ai due svarioni contro la Ternana – tanto per citarne qualcuno. Non che le sue performance siano progredite di tanto, visto che anche nel primo tempo contro la Cavese la sua prestazione non aveva convinto, ma il Giosa visto nella ripresa di Cava, gol a parte, fa ben sperare per una pronta e definitiva ripresa di un elemento che, seppur con qualche annetto in più. se recuperato totalmente può sicuramente dare una grossa mano, persino in fase offensivo, data la sua propensione al gol. 

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Fonte Immagine: CalcioCatania.it

Primavera 3 – Catania che si presenta con due primati

La squadra dei rossazzurrini, allenata da mister Giovanni Marchese e impegnata nel campionato Primavera 3 – Girone G, è reduce da quattro risultati utili consecutivi (3 vittorie e 1 pareggio nel derby col Palermo), che li hanno proiettati verso i vertici della classifica (dopo 6 partite il Catania occupa il secondo posto in coabitazione col Monopoli e a una sola lunghezza dal duo capolista Palermo-Catanzaro), ma anche il miglior attacco del torneo con 13 gol fatti e il maggior numero di vittorie, 3.

Per leggere meglio la classifica e sapere se la coppia di vertice avanzerà a braccetto o meno bisognerà attendere il recupero di Palermo-Catanzaro, ieri rinviata

(foto: stadionews.it)

Catania, oggi pomeriggio primo allenamento settimanale

Dopo una domenica primaverile di libertà e di meritato riposo, la compagine rossazzurra si rimette agli ordini di mister Francesco Baldini oggi pomeriggio alle 15:00 per la prima sessione di allenamento settimanale in vista della partita di sabato 3 aprile ore 15:00 contro la Viterbese.

I rossazzurri dopo due vittorie consecutive che sono coincise con l’avvicendamento in panchina, cercano il tris per restare agganciati al treno del 4° posto che consentirebbe, in ottica playoff, un piazzamento ancora aritmeticamente possibile dopo il mezzo passo falso del Catanzaro di ieri con la Turris (1-1).

(foto: globusmagazine.it)

C’è chi sogna di giocare con Reginaldo al Catania…

TM24 ha intervistato Carlos Kayan, trequartista italo-brasiliano classe 1995 che dopo aver militato tra le fila di alcuni club dal Bahia (Brasile)  e in Italia, oggi fa parte della rosa del Tigullio Calcio a 5 in Serie C.

Il ragazzo ha espresso un sogno ben definito, un obiettivo che gradirebbe centrare nella sua carriera:

“Mi piacerebbe anche giocare con Reginaldo al Catania. Mio cugino Becao gioca nell’Udinese”.

(foto: facebook.com)

Il punto tattico di mister Turi Distefano: “Ciao Stefy…donna esperta e appassionata”

Torna con il suo punto tattico il nostro mister, Turi Distefano, che oltre a qualche commento sul Catania di oggi, ci teneva tantissimo a ricordare Stefania Sberna, che resterà sempre nei cuori rossazzurri.

Questa settimana il Catania e i catanesi piangono la scomparsa di Stefania Sberna….

“Parlare di Stefy mi emoziona tanto. L’ho conosciuta nei primi anni novanta, eravamo colleghi alle poste. Tra noi c’e’ stata subito grande empatia, perché avevamo questa passione per gli stessi colori che ci legava. All’epoca allenavo ed ero impegnato le domeniche, lei mi parlava spesso del Catania, con competenza come pochi, parlavamo la stessa lingua calcistica, mi chiedeva alcune cose tecniche ed era un piacere dialogare con lei. Sarà sempre presente al suo posto, e ricorderemo la sua voce da brividi. Ciao Stefy”

Mister, non sarà più la stessa cosa senza Stefania al “Massimino”, la vita continua e dobbiamo tornare a parlare di calcio, ricordandola sempre.

Due vittorie consecutive del nuovo allenatore, Francesco Baldini. Cosa ha inciso di più, il cambio motivazionale o il passaggio al 4-3-3?

“Non mi meraviglio di questi risultati. Ripeto e ripeterò sempre che i primi attori sono i calciatori, quindi secondo me non è il cambio modulo, se prima non erano brocchi, ora non sono fenomeni. È più un cambio di motivazione, applicazione e tanta voglia, e spero che incida anche l’attaccamento alla maglia. Qualcosa forse si era rotto con Raffaele e il nuovo mister ha portato un po’ di entusiasmo che forse era scemato. Pero’ la risposta la devono dare loro in campo fino alla fine.”

Cosa può dare un allenatore che ha un contratto fino a fine stagione, è una motivazione in più?

Sicuramente. Ha il dovere di puntare ai Playoff, e giocarli bene, perché ha una buona squadra, che se la può giocare fino in fondo.”

Adesso Baldini ha restituito i guantoni da titolare a Martinez, bocciando Confente. In così pochi giorni si possono prendere decisioni così importanti o sono consigli riportati da chi è rimasto da prima?

“Sicuramente, come detto qualche settimana fa’, è e sarà importante il dialogo anche con tutto lo staff e i giocatori. Non penso che per Confente sia una bocciatura, ma bensì un avvicendanento che ci può stare dopo un cambio tecnico, è normalissimo.”

Che futuro può avere Russotto a Catania all’età di 32 anni, può essere una bandiera anche per le prossime stagioni?

“Russotto a mio avviso a prescindere dall’età, può dare molto al Catania. Credo che sia maturato molto , adesso ha esperienza e potrebbe essere d’aiuto anche ai più giovani, perché ha sposato i nostri colori “rossazzurri” e ha anche un amore affettivo catanese. Insomma, ci sono i presupposti per vedere Andrea anche in un progetto futuro.”