Gonzalo Bergessio: tripletta a 36 anni in Copa Libertadores! (VIDEO)

Gonzalo Bergessio, ex amatissimo centravanti del Catania in Serie A, attuamente in forza al Nacional di Montevideo ha realizzato una strepitosa tripletta in Copa Libertadores contro i colombiani dell’Atletico Nacional, gara terminata poi 4-4.

Le due squadre sono inserite nel gruppo F della più importante rassegna sudamericana per club. La squadra di Bergessio, dopo due giornate, ha raccolto un solo punto proprio oggi nel pareggio contro i quasi omonimi colombiani, mentre l’Atletico si trova momentaneamente al primo posto in virtù di una vittoria e, appunto, di un pareggio, in attesa che l’Argentinos Jrs. sfidi l’Universidad de Chile.

In momenti difficili, confusi e indecifrabili dal punto di vista societario, meglio ricordare i bei trascorsi della Serie A e riesumarne i protagonisti. Magra consolazione dei tempi che furono.

VIDEO DEI GOL

(foto: calciotoday.it)

Foggia-Catania: precedenti e curiosità

Sfida affascinante domenica alle 20:30 allo stadio Pino Zaccheria di Foggia dove entrambe le formazioni vogliono chiudere in bellezza la regular season per poi concentrarsi nel migliore dei modi sulla lotteria dei playoff. Da un lato gli etnei sperano in caso di vittoria in terra pugliese in un passo falso del Bari nel derby contro il Bisceglie, squadra che punta anch’essa a superare la Paganese per migliorare la propria posizione in classifica.

Ovviamente il Catania spera nella restituzione dei due punti (udienza fissata per il 5 maggio alle 15:00) dove in caso di sentenza positiva potrebbe addirittura posizionarsi al 4° posto. Dall’altra parte abbiamo un Foggia che non sta attraversando un ottimo periodo visti i 4 punti racimolati nelle ultime 5 giornate culminati nella recente sconfitta a Castellammare Di Stabia contro le vespe di mister Padalino.

Le due compagini si sono incontrate diverse volte nel biennio 2015-16 quando i pugliesi inferirono un secco 3-0 agli uomini allenati dall’allora tecnico Francesco Moriero in una sorta di derby personale essendo nativo di Lecce. Nell’anno successivo invece un risultato “ad occhiali”, 0-0, mentre nel biennio 2018-19 vittoria della compagine rossazzurra che in occasione della Coppa Italia infligge un secco 3-1 con la squadra ancora in cantiere ma con il morale alto per il ripescaggio, poi non concretizzatosi, in Serie B. Una bella notte per la squadra etnea non solo per aver battuto 3 volte l’ex estremo difensore Bizzarri ma perché si incominciava a respirare l’odore del calcio che conta e che entrambe le piazze meriterebbero ampiamente.

Fonte foto (calciofoggia.com)

catanzaro catania 2-0 - golsicilia
Catanzaro: la stampa calabrese gongola. Anche il Catania “doppia vittima”

Il Catanzaro, che di recente ha avuto ragione anche del Catania al “Ceravolo” con una rosa rimaneggiata causa Covid, vanta una cavalcata trionfale nelle ultime settimane tanto da guadagnarsi la seconda posizione alle spalle dell’inarrivabile che, a novanta minuti dalla fine del campionato, ha perso solo contro i calabresi:

“Undici vittorie, due pareggi e due sconfitte: è questo il bilancio del Catanzaro nelle ultime 15 partite. Un rendimento quasi da promozione, con 35 punti conquistati. Una media di 2,33 punti a gara, inferiore solo alla capolista Ternana, che nello stesso periodo di punti ne ha conquistati 38, ma che è stata sconfitta al Ceravolo – si legge sul portale lacnews24.it –Al termine di quella giornata il Catanzaro era 7° in classifica (la 22sima, ndc), dietro alla capolista Ternana, ma anche al Bari (che addirittura aveva ben 10 punti di vantaggio sui giallorossi), al Catania, al Teramo, al Foggia e all’Avellino”.

Insomma doppia vittoria sul Catania: il 2-0 del Ceravolo e il sorpasso in classifica. Ma i playoff sono sempre un’altra storia.

(fonte foto: goalsicilia.it)

Focus – Baldini vs Marchionni, l’inedita sfida fra due giovani tecnici

Grande attesa per la sfida fra Catania e Foggia che si giocherà allo “Zaccheria” domenica 2 maggio 2021. È una sfida che vedrà contrapporre il tecnico toscano Francesco Baldini al 40enne Marco Marchionni che guida il Foggia dal 10 ottobre 2020 quando la squadra rossonera doveva ancora cominciare la sua stagione. 

Quella fra Baldini e Marchionni sarà una sfida inedita poiché quando il tecnico laziale ha cominciato la sua carriera da allenatore nel 2018 come vice di Silvio Baldini alla Carrarese, in quegli anni il tecnico etneo allenava la Juventus U19.

Inoltre, occorre sottolineare che proprio quest’ultimo non ha mai affrontato il Foggia nel corso della sua carriera in qualità di tecnico. Una sfida che potremmo definire inedita, anche questa volta, per Francesco Baldini. 

Foto: TrapaniCalcio.it 

Tifosi Mood – Rosario Di Pasquale: “Rossazzurro da oltre quarant’anni. Comunque andrà il Catania non fallirà”

Per il consueto appuntamento con la rubrica settimanale Tifosi Mood, risponde ai nostri microfoni Rosario Di Pasquale. Malato per il Catania da più di quarant’anni, con un esperienza calcistica alle spalle come estremo difensore e con il padre, che lo ha coinvolto in questa passione, collaboratore del presidente indimenticato Angelo Massimino. Con lui abbiamo parlato della sua passione rossazzurra, ma anche dell’attualità sul Catania. 

Rosario, innanzitutto ti ringrazio per aver accettato l’invito di Catania Mood. Come stai? Come stai affrontando questo brutto periodo che attanaglia un po’ tutti noi?

“Grazie a voi per questo simpatico invito. È sempre un piacere poter esprimere le proprie idee e condividere la passione per il nostro amato Catania con chi questi colori li ama davvero. Il periodo è tragico per chi come me vive di musica. I locali chiusi sono per noi una mazzata. Attendo con fiducia l’arrivo dell’estate, sperando che questa benedetta luce alla fine del tunnel arrivi presto”. 

Conoscendoti, sei un “malato” di Calcio Catania. Da quanto tempo segui i colori rossazzurri? Hai dei ricordi particolari legati a questa passione?

“Malato cronico da quando mio padre mi diede l’imprinting in una piovosa domenica di circa 45 anni fa. Non ricordo contro chi si giocava, ma ricordo benissimo la magia e l’atmosfera che provai entrando in tribuna B, ammirando i colori ed i suoni che arrivavano da tutti i settori. Ricordo che ci si riparava dalla pioggia sotto il secondo anello della tribuna, seguendo la partita in piedi e con centinaia di ombrelli aperti. Gli anni a seguire furono un escalation, fino a seguire la squadra anche in trasferta in pullman o con la mia stessa auto. A Roma nel 1982 c’ero, ed è uno dei ricordi più belli della mia vita. A proposito di trasferte e di follie personali, con un mio ex compagno di classe, un altro pazzo per il Catania, costituimmo un club dove gli iscritti eravamo solo io e lui, chiamato Rangers Korps. Avevamo anche lo striscione, cucito e stampato in camera mia, che portavamo in trasferte pericolose come Licata o Siracusa, dove rischiavamo il linciaggio. Beata gioventù”.

Veniamo al presente. Ti aspettavi questo strappo Sigi-Tacopina? Che idea ti sei fatto in merito?

“Non me l’aspettavo, perché quando un personaggio come Tacopina si sbilancia mediaticamente in quel modo, firmare un preliminare, pagare gli stipendi ancor prima del closing, viene quasi naturale pensare che è praticamente tutto fatto. Ma siccome a Catania non ci facciamo mancare mai nulla, ecco servito il colpo di scena. Un copione per me già scritto, ovvero quello del gioco delle parti, gioco che a noi tifosi ha ormai stancato, per dirla con un eufemismo”. 

Parliamo anche di calcio giocato. Che sensazioni hai per Foggia-Catania? Riusciranno i rossazzurri a guadagnare la quinta piazza?

“Ottime, ma da tempi non sospetti: da prima che iniziasse la stagione ho buone sensazioni. L’ho scritto da diverse parti “è un gran bel Catania, più di ieri, meno di domani”. Pellegrino ha fatto un lavoro eccezionale, e con l’arrivo di Baldini e l’impiego di un giocatore che per me farà una grandissima carriera, ovvero Maldonado, si sta esprimendo un calcio spettacolare, tecnico, fisico e dinamico. Non vedevamo tante occasioni da rete ormai da anni. Sono sicuro che questi playoff ce li giocheremo alla grande, al di là se ci qualificheremo quarti, quinti o sesti”. 

Infine, sappiamo tu sei un inguaribile ottimista. Data la legittima apprensione dei tifosi per le vicende societarie, ti senti di mandare un messaggio per tranquillizzare chi come te condivide questa passione intramontabile?

“S’è letto e scritto di tutto in questi giorni, ma su una cosa voglio essere ottimista: il Catania non morirà con questa trattativa. Rispetto a prima il debito è stato notevolmente ridotto, abbiamo un parco giocatori interessante e, superfluo dirlo, un patrimonio come quello di Torre del Grifo. Attendo sempre Tacopina per sognare traguardi ambiziosi e la logica mi dice che arriverà presto, ma il Catania in ogni caso non fallirà se disgraziatamente questo passaggio non dovesse avvenire”. 

S. Pappalardo: “Il Catania come un’università. Ho allenato in Cina perché…”

Quanti tifosi sono stati costretti da cause contingenti a lasciare Catania per migrare verso i lidi gelidi del Nord Italia o, peggio, fuori dai confini nazionali. Il tifo per i colori rossazzurri, però, è qualcosa di imperituro, non conosce tempo né spazio, è impresso nell’anima ancor prima che nella stampa di una sciarpa.

Per tale ragione la nostra redazione ha ritenuto opportuno dedicare una rubrica ai tifosi DOC che per motivi di lavoro o di famiglia hanno lasciato il capoluogo etneo e, tra saudade e nostalgia, continuano a seguire le sorti del Catania in TV, attraverso la stampa, in qualsiasi modo possibile.

Oggi vi raccontiamo la storia di Salvatore Pappalardo, allenatore, professionista come pochi, con esperienze persino nella lontana e affascinante Cina.

Salvo innanzitutto è un piacere e un onore intervistarti. Ci racconteresti le tue esperienze all’estero da allenatore?

Ciao Marco, ricambio con molta stima…il piacere è tutto mio. Dunque, le mie esperienze all’estero sono sostanzialmente due: in Spagna e in Cina. Per la precisione, in Spagna ho lavorato con il CD San Francisco di Maiorca. Un club satellite del RCD Maiorca, dove sono stato uno e trino. Nel senso che per poter avere uno stipendio che mi permettesse di vivere, avevo la guida della squadra Cadetes (U15) primo anno, la responsabilità dei portieri di tutto il settore giovanile e facevo da secondo/match analyst/learning&development per la formazione Juvenìl (quella che da noi era chiamata Berretti). È stata un’esperienza molto formativa, soprattutto dal punto di vista metodologico: il confronto con gli altri, con il giusto atteggiamento, è sempre foriero di crescita. Per quel che riguarda la Cina, invece, sono stato nella regione della Inner Mongolia e la città si chiama Bayannur.

Se l’esperienza in terra iberica è stata formativa dal punto di vista tecnico, quella cinese ha richiesto forti doti di adattamento e flessibilità. I miei ragazzi del Viagrande (2017/18), che saluto con molto affetto, scherzavano sul fatto che andassi lì per…il “progetto” (eheh). Certo, non nascondo che sono dovuto andare fin lì per essere trattato da professionista dal punto di vista economico. Ma posso anche dire che (come per tutte le cose) se lo si fa solo per quello, non si è destinati a durare.


Un breve excursus sulla tua carriera da “mister”. Quando e dove hai iniziato?

Non so se hai mai sentito parlare dei campi Karmel…(sorride, ndc). Beh, ho cominciato con l’Acireale nel 2012. Solo che in quel periodo avevamo scuola calcio a Catania (appunto al Karmel) e il settore giovanile diciamo sparso. Quindi per cominciare, il Direttore Pulvirenti mi diede Primi calci, Pulcini ed Esordienti. Dovevo poi dividermi (anche qui) tra settore giovanile dove allenavo i portieri e scuola calcio. Una grossa mano mi arrivò da Umberto Fabiano, probabilmente lo conosci (sorride di nuovo, ndc).
Dopo due anni ad Acireale, ho avuto la fortuna di lavorare per il Calcio Catania, poi un anno in Spagna, quindi Viagrande, la Cina e Giarre quest’anno.

Cosa ti ha lasciato l’esperienza al Calcio Catania? Di cosa ti occupavi?

Per chi come me si approccia a questo mestiere con lo spirito di chi deve apprendere, Torre del Grifo è stato come andare all’Università. Andavo a vedere gli allenamenti degli altri allenatori proprio per “rubare” quello che ritenevo particolarmente interessante. Sono stati gli unici anni dove ho avuto la responsabilità dei soli portieri, di questo un po’ ne soffrivo. Oltre ai guardiani della rete, ho potuto continuare in quello che pensavo (e penso) sia fondamentale per i giovani: la formazione completa dell’atleta. Infatti, con la collaborazione di tutto lo staff creammo una piattaforma in cui mettevamo sia contenuti tecnici (per esempio, clip delle partite giocate in cui si facevano vedere errori e le cose buona fatte), sia formativi in generale (quindi alimentazione, stile di vita, allenamento mentale).

Dove ti trovi adesso “giramondo”?

Al momento mi trovo a Torino, insegno Economia in una scuola superiore. Ho dovuto lasciare la Sicilia e (fisicamente) il Giarre Calcio a fine febbraio perché con il lockdown e la pausa prolungata sono venute a mancare le risorse economiche.

Ieri è venuta fuori una lettera-bomba di Joe Tacopina. Ritieni che ancora ci siano i margini per chiudere la trattativa positivamente? Pensi, da cittadino globale, che l’eventuale cambio di proprietà possa segnare una svolta anche in senso manageriale oltre che strettamente sportivo?

Per rispondere alla prima domanda sarebbe necessario conoscere lo stato delle cose. Sinceramente io sono sempre per tacere quando non si ha piena conoscenza della situazione. Mi sforzo nel dire che dalla lettera traspaiono le buone intenzioni di Tacopina, non vorrei sia solo un misunderstanding.

Riguardo la seconda, io spero che vi sia una svolta che dia una vision sostenibile. Lo raccontano i fatti, anche i grandi club navigano in brutte acque: vedi Super League. È necessario ripensare in termini economici e sostenibili il sistema azienda. Cerco di comunicare questo pensiero da qualche anno, sia in qualche articolo scritto che qualche progetto presentato anche al Calcio Catania. Secondo me i club calcistici dovrebbero trasformare ciò che è prodotto all’interno dell’azienda in un bene vendibile sul mercato.

Nel particolare mi riferisco a tutto quel know how, a quelle conoscenze che giornalmente vengono fuori dal lavoro sia in campo che fuori. Facciamoci caso, tra settore giovanile e prima squadra si fanno almeno 35 allenamenti settimanali. Ci sarebbe materiale per libri, webinar, articoli, corsi…
Ovviamente non mi riferisco solo al campo, anche chi sta fuori ha delle conoscenze pratiche professionali spendibili in termini economici: vedi lo scouting, la comunicazione (il buon Scaltriti avrebbe da insegnare), la segreteria, ecc. ecc.
Il club calcistico deve essere ripensato come un’azienda e spero che Tacopina da imprenditore qual è riesca nel suo intento di concludere. Un augurio al Catania ed ai suoi tifosi.

Catania, allenamenti individuali per Sarao e Di Piazza

Il Calcio Catania S.p.A ha comunicato sul sito ufficiale quanto segue: 

Il Catania ha svolto oggi, a Torre del Grifo, la seconda seduta settimanale in vista della gara con il Foggia: dopo i “torelli” tecnici, esercitazioni di forza situazionale seguite da una sessione riservata al gioco di posizioni. In chiusura, partite a tre squadre. Superati i rispettivi infortuni, Di Piazza e Sarao hanno sostenuto oggi i primi allenamenti individualizzati.”

Foto: CalcioCatania.com 

CONI – Calendarizzata l’udienza per i due punti: mercoledì 5 maggio alle 15:00

Il Collegio di Garanzia del CONI ha finalmente, se ci passate l’avverbio, calendarizzato ufficialmente data e orario dell’udienza per la restituzione o meno dei due punti di penalizzazione inflitti al Calcio Catania.

Il ricorso contro FIGC e Procura Federale era stato presentato il 9 dicembre 2020.

COMUNICATO PRIMA SEZIONE COLLEGIO DI GARANZIA DEL CONI:

Categoria: Collegio di Garanzia
Pubblicato: 28 Aprile 2021
In occasione della prossima sessione di udienze della Prima Sezione, in programma il prossimo 5 maggio 2021, a partire dalle ore 15.00, sarà trattato ed esaminato anche il ricorso presentato il 9 dicembre 2020 dalla società Calcio Catania S.p.A. contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), nonché contro la Procura Federale della FIGC e con notifica effettuata anche alla Procura Generale dello Sport presso il CONI, per l’annullamento e/o la riforma, ai sensi degli artt. 54 e 62 del Codice della Giustizia Sportiva del CONI, della decisione della Corte Federale d’Appello della FIGC n. 046/2020-2021, depositata (completa di motivazioni) il 9 novembre 2020 e comunicata alla società istante in pari data, con la quale, in parziale accoglimento del reclamo proposto dalla suddetta società avverso la decisione del Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare n. 10/TFN-SD 2020/2021, pubblicata e notificata in data 1 ottobre 2020, che aveva inflitto alla ricorrente le sanzioni della penalizzazione di quattro punti in classifica e dell’ammenda di € 500,00 per la contestata recidiva, è stata ridotta la penalizzazione medesima da quattro a due punti, con conferma dell’ammenda di € 500,00.

(fonte foto: regola19.it)

Edoardo Barbera Catania
Barbera (Il Podcast dell’Elefante): “Sigi-Tacopina: mi aspettavo questa fase di stallo”

Edoardo Barbera: “Non credo in un Catania vincente nei playoff. Reginaldo e Silvestri possibili trascinatori negli spareggi”

Edoardo Barbera, amico, collega ed ideatore del giornale online Il Podcast dell’Elefante, ha risposto alle nostre domande sui vari temi riguardanti il momento del Catania. Tra questi, oltre il campo e gli imminenti playoff, anche lo strappo tra Sigi e Tacopina, che nelle ultime ore sta tenendo in apprensione l’intera piazza. 

Edoardo, innanzitutto la redazione di Catania Mood ti ringrazia per aver accettato il nostro invito. Come stai? Come procede con la tua trasmissione “Il Podcast dell’Elefante”?

“Tutto bene. Vi ringrazio per avermi cercato per questa intervista. Col Podcast dell’Elefante, per gli standard che ci eravamo prefissati a inizio stagione, devo dire che sta andando bene. Siamo anche noi come voi una realtà nuova: abbiamo ufficialmente iniziato il 3 settembre 2020. Essendo in pochi, ci stiamo dando da fare con quel che possiamo. Fortunatamente, abbiamo deciso di puntare su una piattaforma che a Catania, per quanto riguarda il calcio, era sconosciuta, e fino a ora, col passare dei giorni e delle settimane e introducendo sempre qualcosa di nuovo sia a livello di attrezzature, sia di piccoli contenuti anche più rapidi, stiamo riuscendo ad avere i risultati previsti. Non sono numeri grandissimi, ma per cominciare per noi va bene così”.

Sicuramente, un po’ come tutti, stai seguendo la vicenda riguardante lo strappo tra Sigi e Tacopina che al momento mette in pericolo il passaggio di proprietà all’entourage dell’avvocato statunitense. Che idea ti sei fatto?

“Per quanto riguarda il discorso Tacopina, né parliamo veramente da tantissimi mesi un po’ tutti, perché già in autunno avevamo iniziato a parlare di un possibile closing. Noi, personalmente, ci siamo sempre andati coi piedi di piombo, anche perché sapevamo quali fossero le difficoltà di una trattativa simile, sapevamo che comunque il Catania era veramente pieno di debiti, anzi qualcosa si è risolta in positivo come nel caso dell’Agenzia delle Entrate, con la quale si è scesi da 12 mln a 5,7 mln, a livello di soldi da dover pagare e di debiti ancora arretrati. Per quanto riguarda la situazione attuale mi aspettavo si arrivasse in un punto di stallo come quello che stiamo vivendo, perché ci sono ancora tantissime situazioni burocratiche che non hanno permesso questo passaggio di mano dalla Sigi a Tacopina. A livello personale credo che ci vorrà ancora tanto tempo per terminare questa trattativa in positivo o in negativo, perché una volta che il preliminare è stato stracciato si dovrà cominciare nuovamente da zero. Mi aspetto che per chiudere tutto si arriverà quasi a ridosso della nuova stagione 2021/22”.

Veniamo al campo. Il Catania è atteso da un ultimo turno al cardiopalma, dove insieme alla Juve Stabia si contenderà il piazzamento finale al quinto posto. Come vedi quest’ultima giornata? Alla fine, la spunterà la squadra rossazzurra?

“Penso che il Catania possa andare a Foggia con l’obiettivo di centrare i tre punti. Non sarà facile perché gli organici si equivalgono, anche se il Catania, sia a livello di punti che di singoli e anche con l’arrivo di Baldini, ha dimostrato di avere una spinta in più. I rossazzurri hanno conquistato cinque vittorie in sei partite, ovvero 15 punti su 18 disponibili. Inoltre, ricordiamoci che la Juve Stabia andrà a Terni contro una Ternana che, nonostante abbia vinto il campionato già da settimane, sta continuando a macinare vittorie su vittorie. Non credo gli umbri si vorranno fermare proprio nell’ultima giornata e non provare a prendere questi tre punti per fare un filotto completo e arrivare a 93 punti in classifica. Spero che il Catania riesca a difendere questo quinto posto, soprattutto perché, ai fini della griglia playoff una posizione in più può fare la differenza già dai turni successivi, specialmente a partire dal secondo turno”.

Comunque andrà domenica, saranno ugualmente playoff. Pensi che il fatto di non essere quest’anno tra le favorite, possa rappresentare un vantaggio per Silvestri e compagni?

“No, non vedo il Catania favorito. Del nostro girone temo maggiormente l’Avellino in primis, il Bari per l’organico e il Catanzaro per quello che ha fatto vedere in questa parte finale di stagione. Poi, temo tanto anche le squadre degli altri gironi, come l’Alessandria, che ha fatto veramente un buon campionato e ha perso nell’ultima partita col Como la possibilità di andare direttamente in Serie B. Per quanto riguarda gli altri gironi, non è da escludere qualche possibile outsider, così come fu qualche anno fa il Cosenza. Io, per esempio, ho sempre detto che lo stesso Cesena è una squadra da poter temere ai playoff, semmai si dovesse incontrare. Comunque vedremo, fiduciosi si, ma non mi aspetto una promozione quest’anno”.

Parlando dei calciatori rossazzurri, stiamo constatando che con Baldini in panchina in molti sono letteralmente rinati: Giosa, Maldonado, Dall’Oglio o Reginaldo, tanto per citarne alcuni. Secondo te, chi potrà essere determinante nella roulette russa degli spareggi promozione?

“Beh, per quanta riguarda i singoli io credo che un Maldonado ritrovato può fare la differenza ai playoff, così come Welbeck, anche se penso che la grande rivelazione sia stata Dall’Oglio. L’ex Brescia  ha dato un grande contributo sia a livello di gol che di cattiveria agonistica, che negli anni passati era mancata, che da un calciatore come lui mi aspettavo sin da subito. Per quanto riguarda gli altri reparti, il Catania non subisce molti gol con Baldini, e quando arrivano sono spesso degli errori individuali, come quello di Calapai a Catanzaro in occasione della prima rete o di Martinez che si fa bucare nel primo palo in occasione del raddoppio catanzarese. Anche il rigore subìto con l’Avellino fu sempre per un altro errore individuale. Mi auguro si possano sistemare queste piccole sbavature, anche perché ai playoff saranno gli episodi a fare la differenza più che i singoli. Mi aspetto che il Catania riesca ad avere una continuità come ha avuto con Baldini in queste ultime giornate a livello di organico intero ai playoff. Se dovessi puntare su qualcuno, vorrei personalmente Reginaldo, perché nonostante l’età è un giocatore che vale parecchio quando è in condizione, e lo ha dimostrato nell’ultima partita. E poi, può fare la differenza in difesa Silvestri, che quest’anno è stata l’arma in più”.

Infine, ritornando alla vicenda societaria, credi possa esserci il rischio che la squadra possa risentire di tutte queste voci che corrono e si rincorrono sulla questione Tacopina?

“Io mi auguro di no, però i calciatori sono persone che come noi leggono i social, quindi sicuramente anche loro si saranno fatti un’idea di tutta questa situazione e non posso pensare che nello spogliatoio non si parli di ciò. Mi auguro che loro mettano davanti il Catania e anche la loro carriera, perché comunque agguantare una promozione ai playoff in una piazza importante come quella di Catania, anche per il curriculum personale è qualcosa che può cambiare la loro carriera in positivo. Ovviamente non possiamo sapere quello che sta passando per la loro testa, ma quello che auspichiamo tutti è che la squadra non né risenta di questo calo mentale, perché si parla solo di questo e non di calo fisico”.

limbo rossazzurro
Limbo Rossazzurro: Nella tana dei “satanelli”

Nuova puntata del limbo rossazzurro”, rubrica dedicata alle sorti del nostro Catania, tra la partita precedente e quella che verrà. 

Sono giorni ricchi di tensione, giorni delicati per il futuro della nostra squadra, giorni caratterizzati da botta e risposta tra Tacopina e SIGI attraverso la stesura di comunicati e lettere, sono giorni che tengono con il fiato sospeso un’intera tifoseria. Una vera e propria turbolenza che fa preoccupare tutto l’ambiente rossazzurro che ha a cuore le sorti della propria squadra. Vicende stucchevoli che sembrano non terminare mai, quasi come se si gettasse sempre più benzina sul fuoco. Cercando di mettere da parte le vicende extracalcistiche delle ultime ore, è bene ricordare che i rossazzurri scenderanno in campo per l’ultima giornata della regular season che si giocherà domenica 2 maggio alle ore 20:30 in terra pugliese sponda foggiana. 

I “satanelli”, che occupano momentaneamente il settimo posto in classifica, devono guardarsi le spalle dai possibili attacchi di Palermo e Teramo per poter consolidare il piazzamento attuale in ottica playoff. Ricordiamo che la squadra allenata da mister Marchionni ha ottenuto quattordici punti nelle ultime dieci giornate di campionato, di cui otto tra le mura amiche del “Pino Zaccheria”. I pugliesi dovranno fare a meno del portiere titolare Fumagalli, che cercherà di recuperare per la prima gara di playoff, Del Prete (ex di turno) alle prese con il suo programma personalizzato di recupero, lavoro individuale per Salvi e terapie specifiche per il tanzaniano Said. 

In casa Catania, gli ultimi novanta minuti della stagione non devono essere assolutamente snobbati, perché in palio ci sono punti importantissimi e soprattutto il piazzamento finale dipenderà solo dagli uomini di mister Baldini che si spera, non vengano condizionati dall’extra-campo. I rossazzurri reduci dalla bellissima prestazione contro la Casertana, cercheranno di ripetersi nella difficile trasferta pugliese per tentare di difendere il quinto posto dagli attacchi della Juve Stabia (che giocherà a Terni, contro la Ternana di Lucarelli). Baldini dovrà fare a meno del difensore Antonio Giosa, assente “illustre” a causa della sua quinta ammonizione stagionale, da monitorare le condizioni di Sarao, Di Piazza e Piccolo su tutti, Andrea Russotto invece, sembra aver recuperato la condizione dopo la botta subita in allenamento di settimana scorsa. 

Ultimi novanta minuti di fuoco per entrambe le parti che puntano a soddisfare i propri obiettivi stagionali, inutile fare calcoli perché sarà solo ed esclusivamente il campo l’unico giudice a decidere il risultato e soprattutto le sorti finali delle due compagini.