Avellino-Catania, unico aspetto positivo del rinvio: recuperare gli acciaccati

Nel leggere le formazioni ufficiali i tifosi avevano avuto un sussulto: ma come non gioca Jean Freddi Greco “u muturinu” (distorsione alla caviglia) ? Poi ci si è resi conto che Zanchi (dovrà sottoporsi a un’ecografia per un problema al piede) non figurava nemmeno in panchina quando ci si aspettava quanto meno la staffetta con Pinto e avevamo già appreso da mister Baldini che Piccolo non era in grado di scendere in campo e che nemmeno Cataldi e Lorenzini fossero al top della condizione.

Insomma non tutti i mali vengono per nuocere e non si può dire che abbia nevicato, nella fattispecie, sul bagnato. Baldini avrà una settimana per recuperare i suoi infortunati: sabato al “Massimino” arriverà il Monterosi per uno scontro salvezza che non si può fallire.

(foto: calciocatania.it)

Baldini dispiaciuto per i tifosi accorsi ad Avellino: “C’è grande rammarico”

Baldini è sinceramente dispiaciuto per i tifosi del Catania che hanno attraversato mezza Italia, o giù di lì, affrontando chilometri e intemperie per assistere al match tra Avellino e rossazzurri, rinviato per impraticabilità di campo del “Partenio-Lombardi”:

“Campo impraticabile, dispiace molto per i tifosi che hanno affrontato questa lunga trasferta per assistere alla partita e sostenerci.

Era impossibile, avremmo messo a rischio la salute dei ragazzi – ha dichiarato Baldini ai microfoni di Angelo Scaltriti-. C’è rammarico soprattutto per non aver accontentato i nostri tifosi”.

(foto: nuovosud.it)

Baldini: “Piccolo non può scendere in campo. Russotto può fare la differenza”

Nella conferenza pre-gara mister Baldini ha ammesso di rispettare, e tanto, l’avversario di turno, l‘Avellino di mister Gautieri (ore 14:35, stadio “Partenio-Lombardi”), pur essendo convinto di poterlo mettere in difficoltà:

Gautieri adotta un 3-5-2 ma potrebbe cambiare ancora, siamo pronti a occupare gli spazi in base ai movimenti degli avversari. Abbiamo lavorato bene sui diverse soluzioni tattiche. Calci piazzati? Non vengono sfruttati più a dovere ma noi proviamo a migliorare in allenamento. Con la Paganese abbiamo attaccato molto, 16 calci d’angolo non rappresentano un caso, non aver segnato è una fatalità ma il gol arriverà. Scelte in attacco? C’è qualche giocatore affaticato per via del tour de force ma recupereranno in tempo. Piccolo? Se stesse bene giocherebbe molto di più ma non è al 100% e lo convoco anche se non può scendere in campo. Russotto? Può cambiare la partita in qualsiasi momento, da titolare o da subentrante”.

(foto:calciocatania.it)

Dott. Torrisi: “Vi spiego perché vinciamo fuori casa. Flessione Moro? Ci sta”

Quante volte abbiamo attribuito al “fattore psicologico” una sconfitta? E quante altre abbiamo additato l’allenatore di turno per un atteggiamento troppo rinunciatario in campo dovuto “all’approccio psicologico” alla gara? Per non parlare di quei giocatori, lungodegenti, che tornano in campo dopo mesi di infortunio e giocano col freno a mano tirato per timore di recidive.

Altri, poi, senza una apparente motivazione valida, giustificata da guai muscolari, tendinei o quant’altro, spariscono dalla circolazione per diverso tempo e poi tornano in campo ammettendo di aver sofferto di depressione, di stati d’ansia e/o di panico.

Per questo “Catania Mood” ha pensato di introdurre un’interessante analisi psicologica, condotta dallo Psicologo dottor Michele Torrisi, esperto in neuropsicologia e ricercatore sanitario presso IRCCS centro neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina, ma catanese DOC e grande tifoso dei colori rossazzurri.

Riscattare la sconfitta interna contro la Paganese. Questo è l’imperativo in casa Catania ma non è la prima volta che i rossazzurri incappano in una sconfitta interna (la settima in campionato). Ci spiega quale potrebbe essere il problema dal punto di vista psicologico? Perché all’improvviso, e con l’appoggio del pubblico, il “Massimino” non è più una roccaforte?

“Siamo in una situazione in cui il fattore campo, ormai, è come se non esistesse più. Giocare fuori casa o in casa non è particolarmente differente. Questo è stato causato un po’ dalla pandemia, perché ne è dipesa l’assenza del pubblico allo stadio, una situazione alla quale ormai tutti i giocatori si sono abituati ma riguarda tutte le squadre. Nel caso del Catania vuoi per le restrizioni, vuoi per la disaffezione di gran parte del pubblico, allo stadio vanno poche persone e mi pare di capire che il tifo non sia acceso come prima e non è una colpa è assolutamente comprensibile, c’è meno tifo, meno supporto, meno caciara.

Il pubblico è sfiduciato, demotivato, bisogna comprenderlo. Secondo me è successo questo e si vede anche dal fatto che la squadra ha vinto spesso fuori mentre una caratteristica negativa del Catania era perdere in trasferta nel recente passato, vinceva pochissimo. Il fatto che stia vincendo spesso fuori, a dispetto del “Massimino” roccaforte come un tempo, è una conferma di ciò che ho asserito poc’anzi”.

Concentriamoci sui singoli. Le faccio due nomi: Moro e Sipos, il bomber a secco da qualche settimana e il rincalzo che vorrebbe diventare di lusso a suon di gol ma che anche quando è stato chiamato in causa ultimamente, forse in disistima, non è riuscito a incidere. Di cosa hanno bisogno i nostri due attaccanti per tornare in auge?

Per quanto riguarda Moro dico semplicemente che tutti i calciatori del Catania stanno accusando una flessione naturale. Ritengo che questa flessione in Moro ci sarebbe stata comunque anche senza i problemi societari che patisce il club. Moro sa benissimo che l’anno prossimo giocherà in un’altra squadra (nel Sassuolo in Serie A, ndr), e sa che deve fare bene.

Si tratta di flessioni fisiologiche che capitano anche a campioni affermati: quando si segna tanto c’è sempre un periodo di stasi, anche psicologica, cioè impegno, freddezza sotto porta, attenzione in campo, è più che normale. C’è anche da dire che si parla di qualche settimana, non sono passati due mesi. Sipos? Mi permetto di dire che è in linea con il suo rendimento standard, non vedo molte differenze rispetto al passato”.

Mood in campo – Tanta voglia di riscatto nella tana dei lupi

Mood in campo” è la nuova rubrica targata Catania Mood che vi accompagnerà settimanalmente all’interno della quale troverete analisi sullo stato di forma e sulle condizioni dei vari avversari, ma anche aspetti legati principalmente alla nostra squadra del cuore. 

L’inaspettata sconfitta casalinga contro la Paganese “obbliga” i rossazzurri a far risultato e a conquistare punti pesanti nelle successive partite che verranno (aspettando sempre il verdetto asta/eventuale nuova società) per centrare l’obiettivo del mantenimento della categoria in questa stagione che si è dimostrata davvero complicata su ogni tipo di fronte. 

Nonostante le varie complicanze, domani alle 14:30 si gioca allo stadio “Partenio-Lombardi” di Avellino, una trasferta di certo non semplice contro una delle squadre più rognose da affrontare. Per vari motivazioni (molte delle quali ormai note), i padroni di casa hanno tutti i favori del pronostico, anche se di fronte avranno un avversario in cerca di riscatto e desideroso di conquistare punti. 

I lupi irpini come detto in precedenza, sono una delle squadre più complesse da affrontare nonostante il recente cambio di allenatore, al posto di Piero Braglia esonerato in seguito alla sconfitta esterna contro la Virtus Francavilla è arrivato Carmine Gautieri, volto noto poiché più volte negli anni è stato accostato alla panchina rossazzurra. Con l’allenatore napoletano al timone, gli irpini hanno conquistato quattro punti in due partite, in particolar modo una vittoria casalinga contro la Fidelis Andria, e il pareggio a reti bianche in casa del Latina. Dato particolare, i campani non hanno mai perso in questa stagione tra le mura amiche del “Partenio-Lombardi”. 

I rossazzurri di Baldini dovranno riscattarsi dall’inspiegabile e inaspettata sconfitta contro la Paganese, una sconfitta che è costata cara in quanto ha riportato la squadra etnea molto vicina al vortice play out, solamente quattro punti di distacco, con tutte le dirette concorrenti che hanno portato a casa l’intera posta in palio. Grande rammarico ma si deve necessariamente voltar pagina e cercare di fare risultato, i rossazzurri nel corso della stagione hanno più volte dimostrato di cosa sono capaci, si tratta di un gruppo giovane e volenteroso a cui le qualità sicuramente non mancano. Attenzione ai diffidati Moro, Provenzano, Russotto, Sala, Simonetti e Pinto, un giallo costerebbe loro caro soprattutto in vista del match contro una diretta concorrente come il Monterosi. 

Ci aspetta una dunque un match molto dinamico, con le due squadre che battaglieranno fino alla fine per i tre punti che da un lato permetterebbero agli irpini di accorciare sul secondo posto, dall’altro, permetterebbero ai rossazzurri di allontanarsi dalla zona calda, tenendo sempre d’occhio i risultati dagli altri campi. 

Catania, asta dopo Carnevale ma ogni scherzo non vale

I nomi circolano, le smentite pure e più delle conferme. Il gioco delle parti, ammesso che ve ne sia almeno una concreta e contrapposta ai curatori fallimentari che stanno trattando la cessione del ramo d’azienda calcistico del fallito Calcio Catania 1946, prosegue in religioso silenzio.

Si ipotizzava una trattativa super segreta in pieno stile imprenditoriale d’eccellenza a febbraio, in realtà la diserzione dell’asta colse molti tifosi impreparati, li rese increduli, ma in fondo il dubbio aveva sempre accompagnato come un’ombra maligna la certezza di una “busta telematica”.

Tra poco sarà Carnevale, sì, ma non facciamo scherzi! Alla categoria “scherzi”, s’intende, non ascriviamo solo il bis della diserzione d’asta ma, altresì, anche eventuali trattative-fantoccio, perpetrate da personaggi in cerca d’autore, reiterati filibustieri, improvvisati e lestofanti dal “fiato corto” a cui il cielo concederà solo un lungo respiro senza che ve ne sia un secondo: non basta sborsare pochi euro per fregiarsi come “aggiudicatari”, occorre innanzitutto quel benedetto (che non è un nome proprio in tal caso) piano industriale pluriennale, oggetto non identificato da SIGI, e una cordata di imprenditori pronta a sedersi a tavolino non il giorno dopo ma un attimo dopo aver contratto con i curatori, con il Credito Sportivo per pianificare una trattativa che riporti immediatamente Torre del Grifo “a casa”. 

Fisicamente è sempre lì ma i battenti chiusi di piscina, palestra, centro benessere e quant’altro, cozzano con l’intenzione di rilanciare il Calcio Catania. Se qualcuno si aggiudicherà l’asta e battezzerà il nuovo corso non potrà mai immaginare di dirigere l’orchestra senza entrare prima nel suo teatro.

(Fonte immagine: NewSicilia.it)

Avellino, quanti grattacapi per Gautieri in vista del Catania!

Se non sarà decimato l’Avellino di Carmine Gautieri sarà quanto meno depauperato dall’assenza di pedine importanti. Ieri l’allenamento sul sintetico del “Partenio-Lombardi” ha fatto emergere alcuni verdetti: l’ex attaccante del Catania, Riccardo Maniero, dovrebbe partire dalla panchina non avendo ancora smaltito del tutto i postumi del risentimento al polpaccio rimediato a Latina; Silvestri deve scontare due giornate di squalifica ed è comunque acciaccato; Dossena è in fase di recupero e potrebbe ritagliarsi un posto da titolare nello scacchiere inziale;  out Chiti, Di Gaudio, Mastalli e anche Kragl non dovrebbe farcela.

Molti i grattacapi per Gautieri anche se l’Avellino ha una rosa di tutto rispetto non mancheranno i dubbi fino a ridosso del match.

(foto: iripinianews.it)

Baldini medita sulla fascia sinistra: Zanchi o Pinto ad Avellino?

Mister Baldini non ha ancora sciolto le riserve: Zanchi o Pinto sulla corsia di sinistra? Contro l‘Avellino, domani allo stadio “Partenio-Lombardi” ore 14:30, i rossazzurri sono chiamati a riscattare la sconfitta interna patita contro la Paganese. Una partita dai due volti, dove nel primo tempo si è giocato con il freno a mano tirato mentre nel secondo, al di là di un paio di contropiedi sporadici, il Catania ha chiuso nella propria metà campo gli azzurrostellati.

Serve spinta sulle fasce e Baldini potrebbe sostituire Pinto in favore di Zanchi per due motivi: è diffidato e ha giocato con continuità senza mai rifiatare. Zanchi scalpita ed è in forma come ha dimostrato nello scampolo di partita al “Massimino”. 

(foto: calciocatania.it)

Avellino, mister Gautieri: “Luca Moro? Non lo guarderemo”

La conferenza pre-gara di Carmine Gautieri, allenatore dell’Avellino, la dice lunga sulla personalità dell’allenatore e della squadra. Il tecnico irpino vuole imporre il proprio gioco anteponendo le qualità della rosa a disposizione ai pericoli che potrebbero creare i rossazzurri e, in particolare alcune individualità come Luca Moro:

“Stiamo lavorando sul Catania, dobbiamo capire come metterli in difficoltà. Non guarderemo Luca Moro, guarderemo noi stessi. La nostra mentalità deve essere quella di vincere tutte le partite cercando di mantenere l’equilibrio giusto in tutta la gara perché non esistono partite facili”.

(foto: iripinianews.it)

Asta, poche novità. Mancini senza SIGI pensa al “Calcio Catania 1946”?

Nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si fa la conta dei possibili acquirenti in vista dell’asta competitiva telematica che scadrà il 4 marzo alle ore 12:00 con apertura delle eventuali “buste” alle ore 16:00. 

Circolano i soliti nomi accompagnati dai soliti condizionali: insomma, non ci sono novità di rilievo ma qualcosa si muove ed è giusto riportarla. L’unica novità, se così si può definire, è che Benedetto Mancini avrebbe puntualizzato di “voler correre da solo”, quindi senza ex soci SIGI al suo fianco “con l’intenzione di comporre una sorta di organigramma societario con la denominazione del club in cui figura “Calcio Catania 1946”Il fatto che nella foto di repertorio tenda una sciarpa del Latina, società mai acquistata dall’imprenditore laziale, non può lasciarci indifferenti dopo averlo visto in un paio d’occasioni in Tribuna Vip al “Massimino”…

Per il resto si parla di Roberto Felleca, ex patron di Foggia e Como, che potrebbe lavorare sotto traccia al pari della cordata modenese con sede a Milano e di Francesco Russo Morosoli che attende una risposta dagli imprenditori locali per sferrare l’attacco decisivo. Nulla di ufficiale, nulla di palese, nulla su cui argomentare. Rumors e voci che si susseguono da settimane senza che vi sia un’evidenza dei fatti. 

Se prima dell’11 febbraio ipotizzavamo un silenzio d’oro imputabile al patto di riservatezza tra le parti contraenti (acquirenti potenziali e curatori fallimentari), ora prevale il timore di una seconda asta deserta. Ma di scenari apocalittici ne abbiamo fin sopra i capelli, gradiremmo soltanto che si presentasse una cordata di imprenditori seria e con un piano industriale alla mano che convinca sì Tribunale e FIGC ma, ancor prima, i tifosi.

(fonte foto: tuttolatina.com)