Grella sembra Costner ma non recita: U sta virennu dda? C’è n’cavaddu ca curri supra a carina do liafanti…

Vincenzo Grella che in questa foto targata Catania SSD sembra Kevin Costner (cercatelo su Google e smentiteci!), indica la strada che la dirigenza sta seguendo sotto la sua egida dopo che proprio il Presidente, Rosario Pelligra, ha affidato alle sue mani l’onere e l’onore di riportare il Catania nel calcio professionistico. Proviamo a immaginare cosa ha detto a Pelligra:

“Saro u sta virennu dda? Talìa bonu! C’è n’cavaddu ca curri supra a carina do liafanti e sauta comu a n’canguru. Accussì vincemu u campionato!”.

Solo che a Catania “non si balla coi lupi”. Diremmo piuttosto che i cavaddi galoppano sul dorso di un elefante e saltellando come canguri provano a rubare il tempo: nove partite, nove vittorie, miglior attacco e miglior difesa, unica squadra d’Europa dalla Prima alla Quarta Divisione dei maggiori campionati (Italia, Germania, Spagna e Inghilterra), a vincerle tutte. La calma, però, resta la virtù dei forti. 

E ci prendiamo pure le “reazioni” con l’emoticon dalla “ridarella” facile: da ovest s’attendevano un inizio scoppiettante in Serie B con la nuova proprietà by Citizens ma i risultati, finora, hanno tradito le aspettative, ed è tornato di moda lo sfottò. Molti tifosi del Palermo, essendoci passati praticamente ieri, ammettono che anche la Serie D, come qualsiasi campionato, presenta difficoltà e incognite che solo il campo è in grado di sciogliere, altri però, in netta minoranza, ostentano la presenza in cadetteria minimizzando un record assoluto, quello delle vittorie, che fa pendant con il numero di abbonamenti sottoscritti: 11.417 vs 10.446 nel Palermo in Serie D stagione 2019/20, cioè ben 971 tessere in più (e la nostra campagna abbonamenti è partita decisamente dopo, per questo la proroga non cambia di una sola virgola il risultato finale).

Però Grella non recita come Costner, bisogna ammetterlo. Fa parlare i fatti, mai una dichiarazione fuori posto, mai proclami caduti nel vuoto (e c’eravamo abituati ahinoi…), solo risultati e step by step obiettivi centrati quando siamo solo all’alba della nostra nuova era. La calma di Grella è la stessa che mister Ferraro e Gruppo Squadra devono perseguire: banditi trionfalismi e sensazionalismi, alla larga da manifestazioni entusiastiche o gesti goliardici indesiderati. I cavaddi abballanu supra u Liotru ca sauta come un canguro. Sarà questa la nostra ricetta speciale per la vittoria.

(foto: catania ssd)

Dilettanti, si fa per dire: Catania guida la fila, poi Livorno, Chievo, Treviso, ecc.

Il Catania è una vera e propria corazzata e lo dimostrando, domenica dopo domenica. Siamo a poco più di un quarto di campionato, la strada è lunghissima e irta di ostacoli, è d’obbligo resettare dopo ogni vittoria colta sul campo come se dovesse ancora concretizzarsi la prima.

I rossazzurri rappresentano la regina dei 9 gironi che compongono la Serie D e delle categorie minori, ma sono in buona compagnia: club che hanno bazzicato in Serie A come Treviso e Livorno, qualcuno ha fatto pure la Champions League, leggasi Chievo Verona, qualcun altro ha una storia importante alle spalle, vedi l’Arezzo.

Le due toscane, Livorno e Arezzo, battagliano nel Girone E. Singolare, qualche settimana addietro, la foto che ritraeva Cristiano Lucarelli, ex allenatore del Catania e bomber nativo degli amaranto, insieme agli ultrà locali (a sostenere, in particolare, il figlio Mattia, classe ’99, ndr). Al momento però sono gli aretini a primeggiare in classifica, terzo il Livorno. Sono in buona compagnia: nel girone E anche Pistoiese, Prato e Grosseto.

Il Treviso, rifondato per ben quattro volte negli ultimi trent’anni (fondato nel 1909 e rifondato nel 1993, 2009, 2013 e 2019) in Serie A nella stagione 2005/06 grazie a un ripescaggio, oggi milita in Eccellenza al pari del Chievo del presidente ed ex bomber, Sergio Pellissier. Quest’ultimo ha voluto fortemente riconferire l’identità perduta ripartendo sì dalla Terza Categoria ma con i colori sociali storici biancoazzurri. Il Treviso nel Girone B di Eccellenza comanda la classifica con +6 sulle seconde (Calvi Noale e Sandonà), e vanta uno score invidiabile: 22 gol fatti e appena 2 subiti.

(foto: calciocatania.it)

Sarao: “Pubblico straordinario, gruppo forte, ma ancora dobbiamo sudare”

Manuel Sarao aveva già indossato con orgoglio la maglia rossazzurra in piena pandemia. Ora, è tornato al Catania previa richiesta al suo procuratore: “Se ci sarà la possibilità tornerò sotto l’Etna in qualsiasi categoria”, aveva svelato al suo agente, che lo ha prontamente accontentato favorendo il contratto biennale firmato quest’anno che lo legherà al club fino al 30 giugno 2024:

“E’ una gioia immensa essere al primo posto ma non gioiamo prima del tempo, c’è una stagione appena iniziata e dobbiamo lavorare tanto – ha dichiarato ai microfoni di “Corner”, in onda su Telecolor-. La sensazione di essere un gruppo forte l’avevamo avuta già durante il ritiro pre-campionato ma non sapevamo di essere in grado di gestire con saggezza un campionato simile, era un’incognita, ma non applicazione e intelligenza ci siamo calati nella Serie D con il supporto di un pubblico straordinario che ci ha sostenuti sempre con entusiasmo anche in fase di rodaggio.

Il mio obiettivo? Superare i 10 gol in stagione, si tratterebbe della seconda volta in carriera. Abbiamo un reparto offensivo di grande qualità e aspettiamo il ritorno di Gianluca Litteri. Lele Catania mi dà sempre i consigli giusti per questo sono corso ad abbracciarlo dopo il primo gol contro il Paternò”.

(foto: calciocatania.it)

Nella Top 10 dei gol più “acrobatici” della Serie D c’è quello di Rapisarda

Ha fatto tutto col suo piede preferito, il destro: stop e tiro esplosivo di collo pieno che ha schiaffeggiato la traversa prima di trafiggere il portiere avversario. La “Gazzetta dello Sport” , nella seziona “Gasport” dedicata alla Serie D lo ha definito “una perla”.

Un gol sicuramente d’altra categoria quello realizzato dal calciatore, nonché tifoso da sempre dei colori rossazzurri, Francesco Rapisarda dal “Pigno”, finora tra i migliori in assoluto come continuità di rendimento.

(foto: catania ssd)

Carra: “Il Catania per Catania, coinvolgeremo anche personaggi di primo rilievo”

Il Direttore Generale del Catania Luca Carra ha parlato in merito alla lodevole iniziativa sociale “il Catania per Catania”. Ecco quanto riportato ufficialmente: 

𝐷’𝑖𝑛𝑡𝑒𝑠𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑃𝑒𝑙𝑙𝑖𝑔𝑟𝑎, 𝑖𝑙 𝑣𝑖𝑐𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝐺𝑟𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐶𝑎𝑛𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎, 𝑐𝑜𝑖𝑛𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑑𝑎 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑔𝑔𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑜 𝑟𝑖𝑙𝑖𝑒𝑣𝑜 𝑒 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑛𝑒𝑖 𝑣𝑎𝑟𝑖 𝑎𝑚𝑏𝑖𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎𝑑𝑖𝑛𝑎, 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑖𝑙 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎 “𝐼𝑙 𝐶𝑎𝑡𝑎𝑛𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝐶𝑎𝑡𝑎𝑛𝑖𝑎” 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑠𝑜𝑙𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑙𝑒𝑔𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑎𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑓𝑖𝑐𝑜 𝑚𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑐𝑖𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒. 𝑆𝑖𝑐𝑢𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑒𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜, 𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑒𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑡𝑖 𝑒 𝑠𝑢𝑔𝑔𝑒𝑟𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖: 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑎𝑟𝑎̀ 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑠𝑜𝑑𝑑𝑖𝑠𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑒𝑣𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑡𝑒 𝑚𝑎 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖 𝑑𝑜𝑐𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑣𝑢𝑡𝑖 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑜 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎𝑛𝑎𝑙𝑜𝑔ℎ𝑒. 𝐼𝑙 𝐶𝑎𝑡𝑎𝑛𝑖𝑎 𝑟𝑖𝑏𝑎𝑑𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑛𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑏𝑏𝑜𝑛𝑎𝑡𝑖, 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑜𝑟𝑑𝑖𝑛𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑎𝑑𝑒𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑎 “𝑀𝑒𝑙𝑖𝑜𝑟 𝑑𝑒 𝑐𝑖𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑢𝑟𝑔𝑜” 𝑠𝑖 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑎𝑔𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎”.

Catania, “pattenu i cavaddi” rito scaramantico

È diventato un vero e proprio rito scaramantico quello del buon Giuseppe Rizzo. “Pattenu i cavaddi” è un’espressione idiomatica caratteristica del dialetto catanese messa in risalto da Gaetano Finocchiaro, lavoratore della pescheria, storico mercato del pesce che attrae giornalmente un numero cospicuo di turisti. Questa particolare espressione è stata presa in prestito dal centrocampista rossazzurro Giuseppe Rizzo il quale per scaramanzia, pubblica una foto di gruppo alla fine di ogni match disputato dalla squadra etnea. 
Nel post-gara di Catania-Città di S.Agata, anche l’attaccante brasiliano Jefferson ha esposto ai microfoni di Marco Carli, giornalista di Telecolor, una maglia “celebrativa” sulla quale veniva riportata questa tipica frase catanese che ormai sta spopolando sempre più sugli stessi social. 
Anche dal punto di vista metaforico, questa espressione si addice perfettamente alla squadra etnea, dei veri e propri “cavaddi” che stanno correndo sempre più velocemente per tagliare quanto prima la linea del traguardo al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato, e noi scaramanticamente parlando, ci auguriamo di vedere quante più foto possibili postate sui social dai nostri ragazzi che possano riportare l’ormai celebre frase catanese. 

Vanzetto: “Ci vuole personalità per venire a giocare a Catania”

Leonardo Vanzetto allenatore del Città di S.Agata ed ex calciatore rossazzurro tra il 1990 e il 1993, ha parlato nel post gara elogiando la prestazione dei suoi uomini che hanno giocato davvero un gran bel match contro la corazzata Catania. Ecco quanto riportato da TempoStretto.It

Mi interessava continuare il percorso che i ragazzi stanno facendo. Era una partita in cui volevo vedere personalità e coraggio, e ce ne vuole per venire a giocare a Catania. Dopo una partita del genere sappiamo di essere sulla strada giusta, una prestazione del genere dà morale e consapevolezza.

Ai miei ho detto di non farci trascinare da ciò che avrebbero trovato intorno a loro mettendo piedi al Massimino. Siamo andati sotto due a zero, ma abbiamo ripreso la partita. Abbiamo studiato la partita nei dettagli e in campo s’è visto. Il nostro obiettivo rimane la salvezza”. 

Vagliasindi: “Pelligra vuole centro sportivo con 10 campi”

Il giornalista di Telecolor, Alessandro Vagliasindi, ieri durante la nota trasmissione “Corner” ha dichiarato che la dieigenza del Catania è alla ricerca di un’area vasta che consenta di realizzare un centro sportivo capace di accogliere tra gli 8/10 campi da calcio. 

Si parla di almeno 40.000 metri quadrati. Stamattina invece la Gazzetta dello Sport afferma che Pelligra sta valutando di ampliare Nesima o, in alternativa, rilevare Torre del Grifo Village quando sarà possibile avviare trattative con la curatela fallimentare (anche se la dirigenza sostiene che l’impianto non sia ad oggi idoneo a ospitare i progetti sportivi del club).

Catania, 15.000 baci e vento in poppa

Il Catania vince sempre. Finora, riti scaramantici a parte, è stato così, è un dato di fatto incontrovertibile. Nove su nove, unica in Italia e in Europa, la squadra rossazzurra si gode un primato che non deve trarre in inganno i protagonisti assoluti, staff tecnico e giocatori, perché la strada è lunghissima e tortuosa.

Molte delle vittorie si devono alla spinta del pubblico, immancabile e instancabile, in casa come in trasferta. Il record assoluto di oltre 15.000 presenze nel match vinto dal Catania per 3-2 contro l’ottimo Città di Sant’Agata, la dice lunga sulla forza intrinseca al club che nasce dalla passione dei suoi tifosi, senza la quale Ross Pelligra non avrebbe neanche immaginato di valutarne l’acquisto.