Nella storia del Catania è stato uno dei calciatori maggiormente apprezzati. Gennaro Monaco ha fatto la storia, in quegli anni che hanno rappresentato la risalita dei rossazzurri dagli inferi. Un uomo con u maiuscola, prima che un baluardo difensivo pronto a bloccare tutti gli attaccanti avversari. In un momento così delicato per la Catania calcistica, Catania Mood ha voluto chiedere un suo parere e, soprattutto, un messaggio di conforto a quelli che, ancora oggi, sono rimasti i suoi tifosi.
Ciao Gennaro, grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. È un piacere per noi poter parlare con un personaggio così forte nella storia del Catania in un momento delicatissimo per i colori rossazzurri. Come stai?
“Ciao ragazzi, grazie a voi per avermi contattato, è sempre un piacere parlare del nostro amato Catania”.
Ieri è stata indetta dal Tribunale un ulteriore bando con scadenza 15 marzo. Qual è la tua idea a tal riguardo?
“”Mi auguro che questa scadenza sia l’ultima, per rispetto della tifoseria, che ne sta vedendo di tutti i colori e non lo merita, ma anche per i ragazzi che stanno facendo un campionato strepitoso, nonostante tutte le vicissitudini”.
L’unico imprenditore che in queste settimane si è avvicinato al Catania, nonostante le perplessità dell’intera piazza è Benedetto Mancini. Forse non la persona giusta per rilanciare la piazza. Che ne pensi?
“Per quanto riguarda l’imprenditore Benedetto Mancini, dando un’occhiata sul web ho letto cose non buone. Non so come andrà a finire, ma’ il tempo è galantuomo per tutto e alla lunga i nodi vengono sempre al pettine”.
Andando a ritroso, qual è stato, secondo te, lo sbaglio più grande della SIGI nella gestione del Calcio Catania?
“Sulla Sigi non voglio giudicare. Tuttavia, mettendomi nei panni dei tifosi rossazzurri, avrei voluto maggiore chiarezza, dovevano essere molto più limpidi. Invece, non lo sono mai stati”.
Infine, ti chiedo un messaggio per i tuoi ex tifosi, che ancora oggi ti stimano molto e ti elogiano sempre.
“Il popolo catanese sanno il mio pensiero. Sono molto legato alla città, alla squadra e soprattutto a loro. Sono immensi e rispettati per il loro senso di appartenenza che hanno nei confronti dei colori rossazzurri. Meritano rispetto anche da chi si avvicina al Catania”.
Fonte immagine: Il Corriere del Pallone