Beach Soccer: esordio in Coppa Italia per le due catanesi

È tempo di Coppa Italia, parliamo del Beach Soccer, grande protagonista di questo mese di giugno in cui diverse squadre, tra queste Catania SSD e Catania Beach Soccer scendono sulla sabbia per affrontarsi a suon di gol. Dopo gli impegni di Supercoppa e di campionato, le due squadre etnee inizieranno la loro avventura in Coppa Italia, competizione che si terrà sui campi di sabbia di Vasto. 

Il Catania SSD è stato impegnato a San Benedetto del Tronto nel suo esordio vittorioso in campionato contro il Città di Milano, in una vittoria particolarmente sofferta dato che è giunta ai calci di rigore. Seconda vittoria per i rossazzurri contro l’Icierre Lamezia per 5-2 che permette di posizionarsi momentaneamente al primo posto in classifica con 4 punti totalizzati. Oggi alle 11:15, i rossazzurri scenderanno in campo nella gara inaugurale per sfidare la Roma BS.  

Il Catania BS invece, è reduce dalla sconfitta in Supercoppa Contro il Pisa, in seguito al risultato finale di 7-4. Tanto rammarico tra le fila degli uomini di mister Santos che hanno reagito subito al risultato beffardo con la vittoria alla prima di campionato contro la Roma BS per 6-2. Oggi alle ore 16:00 l’esordio in Coppa Italia conto l’Icierre Lamezia. 

 

Catania: Lorenzini-Castellini-Rapisarda-Palermo. Due nomi per porta e difesa

La Gazzetta dello Sport, stamani, si sofferma sui giocatori attualmente in organico di proprietà del club, indicando alcuni dei papabili confermati in vista della prossima stagione che, comunque, richiederà un corposo intervento sul mercato per rendere la rosa d’alto livello (probabilmente una quantità di acquisti “a doppia cifra”):

“Dopo i colloqui con i tesserati, sarà procedere al tesseramento da professionisti dei calciatori che il club vuole confermare: da Castellini a Lorenzini, da Rapisarda a Palermo, tanto per citare coloro che potrebbero rimanere anche in Serie C.

Arrivi? Si fa il nome di Confente (Vicenza) per il ruolo di portiere e di Martinelli (Catanzaro) per la difesa”.

(foto: Catania SSD)

Pelligra a Nesima: sopralluogo nel terreno in cui dovrebbe sorgere centro sportivo

Ieri è sbarcato a Catania il presidente Rosario Pelligra che, prontamente, ha raggiunto Nesima per assistere al match di calcio femminile tra Catania e Tharros (0-2), valevole per la semifinale di Coppa Italia d’Eccellenza Nazionale:

“Ieri è arrivato in città Ross Pelligra e il presidente rimarrà in sede per una decina di giorni – riporta stamani La Gazzetta dello Sport-. Ha subito incontrato l’assessore allo sport, Sergio Parisi, che verrà incaricato nelle prossime ore. Poi si è diretto a Nesima per osservare la squadra femminile di calcio, facendo anche un sopralluogo in quello che potrebbe diventare terreno utile per la costruzione di un centro sportivo avveniristico e molto capiente. Da oggi dovrà discutere con i suoi collaboratori di budget, soprattutto.

Ma anche della trasformazione del club da Ssd a Srl, mossa utile per l’iscrizione al campionato di Serie C che dovrà avvenire entro il 20 giugno. In questi giorni i dirigenti hanno lavorato fitto per superare tutti i passaggi burocratici necessari per arrivare all’ok della Lega, non sembrano sorgere impedimenti in questo senso”.

 

Catania: professionalità all’ordine del giorno

Mentre fervono i movimenti e le voci in casa Catania in attesa della prossima stagione sportiva, varrebbe davvero la pena soffermarsi verso una accurata riflessione di cio’ che tutto l’ambiente “Catania” ha avuto modo di apprezzare da circa un anno a questa parte: una volta c’era la triade, in qualche altra latitudine sportiva, oggi nella nostra amata città, da circa un anno, è presente una splendida realtà, fatta di professionalità, risultati, e progettualità che nulla ha a che vedere col passato. 

Vincenzo Grella, Luca Carra ed Antonello Laneri, in qualità di vice presidente ed amministratore delegato, direttore generale, e direttore sportivo, nell’ordine, hanno trasformato quella che è la cosiddetta classe dirigente di una società sportiva, in riferimento soprattutto alle non felici passate gestioni del club dell’elefante: fin qui, praticità, risultati e concretezza sono state dimostrate in maniera palese ed evidente, oltre ovviamente ad inappuntabile “saperci fare” nel pianeta calcio, condite ovviamente dall’ombrello di una società forte e solida, nella persona del patron Pelligra, che ha messo a disposizione della dirigenza rossazzurra risorse e stabilità, che fin troppo erano mancate a questa società negli anni passati; possa essere tutto questo di buon auspicio per il campionato che verrà, che si preannuncia tra i piu’ avvincenti degli ultimi anni, per cio’ che riguarda la terza serie nazionale.

Ma di una cosa il tifoso rossazzurro puo’ fregiarsi ed essere sicuro,  il Catania ha nella stanza dei bottoni e sul ponte di comando, delle persone che sanno il fatto il loro, con ottime qualità di tipo manageriale, dimostrata nel tempo, e che non potrà che produrre ottimi risultati, che questa squadra e questa città meritano, dopo tante delusioni.

(Foto: Catania ssd)

Spolli: “Le stagioni a Catania rientrano tra i miei ricordi più belli”

Intervistato dal quotidiano locale La Sicilia, l’ex difensore rossazzurro Nicolas Spolli ha parlato in merito alla programmazione dei rossazzurri, freschi vincitori del girone I di serie D. Di seguito riportiamo parte dell’intervista:

Pelligra sta dimostrando grande competenza fin dal primo giorno ed il Catania è stato promosso in Serie C con pieno merito. Benevento, Crotone e Catania devono essere nel lotto delle favorite. Vedremo se, nella composizione dei gironi, ci sarà anche il Pescara e dove eventualmente sarà collocato. Non sarà facile spiccare per nulla, ma Catania è Catania. Bisogna scegliere bene giocatori e allenatore. Ho bei ricordi delle stagioni a Catania. Ci siamo divertiti e abbiamo gratificato il sostegno dei tifosi, ho indossato altre maglie importanti ma la gente che incontro mi riconosce come un ex giocatore del Catania e ne vado fiero. La gara a cui sono rimasto affezionato? Quella contro la Juve a Torino nel 2009, con Mihajlovic in panchina. Quel gruppo aveva un affetto fuori dalla norma”. 

Perché no? Perché sì.

Giovanni Ferraro è stato congedato dalla società Catania SSD a termine di una stagione trionfale che ha visto i rossazzurri maramaldeggiare in campionato dal primo all’ultimo minuto, senza pause se si eccettua lo scivolone pre-panettone contro il Santa Maria Cilento, giustificato da un motore acceso in fretta quando era ancora freddo, che ha mantenuto i giri “sul rosso” per cinque mesi consecutivi, dalla preparazione al Natale.

Eppure non è bastato. Perché? In molti se lo chiedono. Abbiamo provato a darci(vi) una risposta, che sarà più esaustiva solo dopo l’ufficialità del nuovo allenatore.

Cosa ci aspettiamo adesso?

La domanda sorge spontanea. Se il club ha ritenuto opportuno dare il benservito al tecnico di Vico Equense, probabilmente sulla base di accordi presi già la scorsa estate anche in caso di promozione, adesso attendiamo speranzosi l’arrivo di un allenatore che conosca la categoria, giovane quanto basta per pianificare un progetto tecnico quanto meno triennale che preveda almeno un salto di categoria immediato.

Le qualità umane e professionali di Ferraro (e non è un ordine gerarchico, solo fonologicamente più orecchiabile),  inducevano alcuni a ritenere fisiologica una riconferma anche in Serie C, ma così non è stato e lo si subodorava praticamente dall’indomani della promozione aritmetica ottenuta addirittura lo scorso 19 marzo. Le dichiarazioni del vicepresidente e amministratore delegato, Vincenzo Grella, laconiche e differibili, quelle del diretto interessato, cariche di fugace orgoglio e malinconica gratitudine, lasciavano presagire un addio che, infine, si è palesato nel tardo pomeriggio di ieri.

Forse, la società punterà su un profilo giovane di prospettiva che abbia già bazzicato tra le tormentate acque della Lega Pro, con margini di miglioramento e con capacità comunicative coi media che possano soddisfare le pretese societarie. La genuinità di Ferraro, qualità difficilmente riscontrabile nel mondo del calcio oggi, probabilmente non bastava agli occhi di una società tanto esigente. Ora, però, dato che nemmeno la promozione in Serie B previo investimento economico sostanzioso è differibile, attendiamo budget e allenatore funzionali al progetto identitario plasmato da Grella: il Catania deve imporre il proprio gioco (cosa che a Ferraro non è sempre è riuscita, specie in fase di rodaggio), costruire una propria personalità, diventare un modello da emulare anche per le squadre avversarie.

Giovanni Ferraro ha aggiunto idealmente un murale sulle pareti attorno allo stadio: se l’è disegnato da solo, in punta di piedi, pennellata dopo pennellata, indossa la tuta del Catania SSD, che non esisterà più dal 1° luglio 2023, quando il passaggio a Srl la renderà società professionistica. Ed, effettivamente, è giusto così: rimarrà, per sempre, il marchio di fabbrica di Ferraro, lo stemma marchiato a fuoco nei ricordi dei tifosi rossazzurri. E’ nata con lui, finisce con lui.

Non serve necessariamente un grande nome che ci faccia sobbalzare dalla sedia. Basta che ci faccia sobbalzare dalle nuove poltroncine del “Massimino”...

(foto: Ferraro Catania SSD)

Il c.t. Marchese prima di Sicilia-Corsica: “Un consiglio per gli acquisti…”

L’ex terzino sinistro del Catania, Giovanni Marchese, originario di Delia in provincia di Caltanissetta,attualmente riveste il prestigioso ruolo di commissario tecnico della Nazionale siciliana che sabato 10 affronterà la Corsica giusto a Caltanissetta per la Sikelia Cup.

Questo è uno stralcio dell’intervista rilasciata da Marchese ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:

C’è qualche nome importante tra i convocati?

«Curiale ha giocato in molti club siciliani, compresi Catania e Messina. Grillo ha ultimato la stagione a Messina, Currenti era al servizio della Gelbison. Ho un gruppo di 23 giocatori che possono comunque migliorare»..

C’è qualche giocatore che consiglierebbe ai club siciliani per la stagione ventura?

«Nessun consiglio, ma tenete d’occhio – tra i tanti – il centrale Bulevardi del Gubbio, nativo di Mazara del Vallo».

Nella sua Sicilia il Catania torna in Serie C con un club nuovo e una dirigenza ambiziosa.

«Il campionato di Serie D, vinto a mani basse, è stato un trionfo annunciato. Era normale che il Catania vincesse dopo aver costruito una grande squadra in pochi giorni, anche se non è semplice vincere specie quando si è favoriti».

Che differenza ha colto tra i rossazzurri e tutti gli altri club?

«Un lavoro di programmazione, il fatto di non lasciare nulla al caso. Ecco, la società ha sempre seguito il tecnico e i giocatori. Ci sono esperti di calcio in dirigenza. Ne cito due su tutti: il direttore sportivo Laneri e il vice presidente Grella che, per inciso, oltre che essere stato un calciatore di Serie A ha disputato pure due mondiali con la nazionale australiana».

In rossazzurro ha giocato quattro stagioni in Serie A.

«Ed ero nel gruppo promosso dalla Serie B. Quei ricordi sono indimenticabili, i tifosi sostenevano la squadra in modo eccezionale. Ancora mi rispettano per l’apporto in campo e soprattutto per il ragazzo umile e legato alla maglia che sono stato. I momenti più belli? Quando la speaker Stefania Sberna, che ora non c’è più, annunciava i gol e la gente l’accompagnava con boati da non dire. Ho provato gioie personali per esempio contro Napoli e Novara».

Nell’ultima stagione al Massimino andavano più di 15 mila spettatori per la Serie D.

«Inutile negarlo, una presenza così massiccia regala punti in più. C’è stato l’orgoglio per la rinascita. Se una squadra è forte e con il pubblico al suo fianco parte avvantaggiata: come se facesse subito due gol».

Che squadra nascerà ai piedi dell’Etna?

«Forte, ambiziosa. Con tanti giocatori importanti che in Serie C possono fare la differenza».

(fonte foto: Globusmagazione.it)

 

Sarà una Lega Pro stile “B2” ?

Quello che ci apprestiamo a vivere, sarà un campionato Di Lega Pro serie C (girone C), che alcuni reputano una sorta di Serie B2, viste le tante squadre di valore a cui parteciperà anche il Catania, per la stagione sportiva 2023/2024: città importanti nel panorama del calcio italiano, da Crotone a Benevento, da Avellino a Taranto, e in ogni caso al netto di compagini che sono ancora impegnate nei play-off e che concluderanno l’attuale stagione, 2022/2023 (Foggia, Pescara). Senza dimenticare piazze come Potenza, Castellammare di Stabia, oppure altre come Messina o Torre del Greco, alle prese con presunte problematiche relative all’iscrizione al campionato: ad ogni modo sarà in questo contesto, che il Catania dovrà misurarsi, per provare la risalita verso la serie B, tanto agognata da tutto l’ambiente etneo, che si propone da neopromossa, ma col blasone intrinseco che ha nel dna, come una delle possibili candidate al salto di categoria. Le premesse ci sono tutte, sarà importante che tutte le componenti che serviranno a questa impresa, possano collimare per la riuscita e riportare la squadra dell’elefante a palcoscenici piu’ consoni alla sua storia calcistica.

Calcio, le possibili avversarie degli etnei in serie C

Dopo aver stravinto il campionato di serie D, per la società rossazzurra è tempo di pensare al prossimo campionato di serie C. Il primo step da compiere riguarda il passaggio da società dilettantistica a srl, divenendo ufficialmente società professionistica; il tutto avverrà nelle prossime ore in concomitanza dell’arrivo in città del chairman Ross Pelligra il quale metterà a disposizione un budget cospicuo per poter affrontare al meglio la prossima stagione. 

Così come riporta il quotidiano locale La Sicilia, “il girone C vedrà giungere, tra serie B e serie D, diverse società storiche e piazze di tifosi pronte ad infiammare gli spalti come Benevento e Catania. Il girone dovrebbe essere così composto (anche se ovviamente ci sono dei ‘buchi’ da colmare): Avellino, Audace Cerignola, Benevento (dalla serie B), Brindisi (dalla serie D), Catania (dalla serie D), Crotone, Giugliano, Juve Stabia, Latina, Messina, Monopoli, Monterosi, Picerno, Potenza, Sorrento (dalla serie D), Taranto, Turris, Virtus Francavilla”. 

Alle squadre appena citate, mancano due avversarie: “una tra Foggia e Pescara che si giocheranno un posto in finale per la Serie B (o entrambe, nel caso dovesse essere promossa in SerieB una tra Lecco e Cesena), nel primo caso l’ultimo posto potrebbe essere del Pineto, vincitore del girone F di serie D”. 

Giovanni Ferraro: “Catania è una piazza stupenda. Sono un allenatore migliore”

Ai microfoni di Televomero, l’attuale allenatore del Catania, Giovanni Ferraro, ha parlato di presente più che di futuro:

Al mio futuro ci penserò a partire dal 1° luglio, per ora sono un tesserato del Catania – riporta golsicilia.it-. Qualche squadra mi ha contattato ma ho detto che non è corretto parlarne adesso, io aspetto il Catania. Questa è una piazza stupenda, il calcio si vive in maniera diversa: con tanta adrenalina e pressioni.

Non ero abituato a un palcoscenico del genere, dopo questa avventura mi sento un allenatore migliore. Non era semplice gestire una rosa di 31 giocatori, di cui la maggior parte proveniva dai professionisti e non sapeva quasi nulla del mondo dilettantistico. De Luca, addirittura, non conosceva nemmeno la regola degli under”.

(fonte: catania ssd)