Catania, Federica e Giulia La Spina nella grande famiglia rossazzurra

Le figlie di Stefania Sberna aiuteranno il Catania dalla cabina di speaker, questo è quanto emerge dal comunicato pubblicato in serata dal Calcio Catania sul suo sito ufficiale:

Il Calcio Catania accoglie Federica e Giulia La Spina, figlie dell’indimenticabile Stefania Sberna e di Salvo: le due giovani e brillanti sorelle, cresciute coltivando una sincera passione sportiva naturalmente condivisa con la madre e il padre, hanno accettato l’invito ad aiutare la squadra del cuore dalla cabina della speaker, formulato dall’amministratore unico Nico Le Mura e da tutti i dirigenti.

Il direttore dell’area sportiva Maurizio Pellegrino le ringrazia: “Per Federica e Giulia non era facile, in questo momento così complesso e doloroso, garantire disponibilità. Le ragazze hanno detto sì, infine, con la voglia di essere vicine al Catania e con quel coraggio che Stefania e Salvo, due genitori straordinari, hanno saputo infondere in loro. Ecco perché, con grande ammirazione per una famiglia splendida, ci teniamo ad esprimere semplice ma autentica gratitudine”.

Salvo, Federica e Giulia La Spina aggiungono: “Abbiamo ricevuto tantissime manifestazioni di cordoglio e sincero affetto: vogliamo ringraziare tutti. Catania, in particolare, ha dato prova di aver apprezzato la “sua” Stefania Sberna, che amava profondamente la sua città e il suo Catania: questo sentimento, quasi tangibile in casa nostra, è in noi e con noi lo porteremo ancora allo stadio, certi che lei approverebbe”.

Prima del fischio d’inizio della gara con la Viterbese, durante il minuto di raccoglimento, i rossazzurri indosseranno una maglia bianca con un messaggio in ricordo di Stefania Sberna.   

Foto: CalcioCatania.com 

Focus – La sfida inedita di Francesco Baldini

Francesco Baldini, allenatore del Catania, il quale ha sostituito sulla panchina l’esonerato Giuseppe Raffaelle, è un tecnico relativamente giovane e con pochissima esperienza nei campionati professionistici. Ha allenato la Roma U17, il Bologna U19 e la Juventus U19 e per quanto riguarda il mondo dilettantistico e professionistico, il rampante tecnico degli etnei ha allenato il Sestri Levante, la Lucchese ed infine il Trapani in Serie B.

Secondo quanto emerso da ricerche effettuate, Francesco Baldini non ha mai affrontato nel corso della sua carriera da allenatore la Viterbese e dunque quella che si disputerà sabato alle ore 15,00 allo Stadio Cibali sarà per lui una sfida totalmente inedita.

La sua storia contro la Viterbese va scritta, spetta ora al tecnico toscano giocare le sue mosse per quella che potrebbe essere la terza vittoria consecutiva in casa Catania che aprirebbe scenari prima solo ipotizzabili.

Foto: CalcioCatania.com 

Catania-Viterbese
Focus Viterbese: laziali squadra più giovane del torneo

Non c’è due senza tre! Eh già, sabato pomeriggio, alle ore 15:00, il Catania ospiterà la Viterbese allo stadio “Angelo Massimo”, con l’obiettivo di raggiungere la terza vittoria consecutiva. I tre punti sarebbero importantissimi, perché consentirebbero ai rossazzurri di restare in scia del Catanzaro, attualmente quarto in classifica. Per fare ciò, la squadra di Baldini dovrà avere la meglio su un’ostica Viterbese. Analizziamo insieme la compagine laziale. 

Gli ultimi risultati della Viterbese 

I gialloblu stanno attraversando una fase di stanca, dopo aver ottenuto dei risultati molto soddisfacenti, come per esempio il successo in casa del Bari. Nelle ultime cinque giornate, la Viterbese ha ottenuto zero vittorie, quattro pareggi ed una sola sconfitta (in casa con la Juve Stabia), per un totale di quattro punti su 15 disponibili, con una media di 0,26 punti a partita. Un punto in più, ovvero cinque, è stato conquistato nelle ultime cinque trasferte: una vittoria, due pareggi e altrettante sconfitte. Nell’ultimo match giocato lontano da Viterbo, i ragazzi di mister Taurino hanno ottenuto un prezioso pari in casa del Foggia, con rete di Baschirotto

La classifica della Viterbese 

La Viterbese occupa l’undicesimo posto in classifica a quota 36 punti. Dista tre sole lunghezze dalla zona playoff, ma chi la precede, ovvero Palermo e Casertana, ha qualche gara in meno. Insieme al Teramo, è la seconda squadra che pareggia maggiormente in campionato (prima è la Vibonese con 16 pareggi) con 12 gare che sono finite con il segno X. In trasferta, ha il nono miglior rendimento, con 19 punti e soltanto quattro sconfitte (una in meno dello stesso Catania). Ha messo a segno 31 reti, subendone 35. Lontano dalle mura amiche, invece, ha lo stesso numero di gol realizzati e subìti, ovvero 18. 

La rosa della Viterbese

La compagine laziale è l’organico più giovane di tutto il Girone C. L’età media, infatti, è pari a 23,7 anni. Quella del Catania, 28,5. Tra i pali, a difendere la porta della Viterbese c’è Daga, sempre in campo nelle 31 gare disputate dalla sua squadra. In difesa, gli uomini maggiormente utilizzati sono l’ex di turno Mbende e l’interessantissimo terzino destro Baschirotto, autore già di quattro marcature. Bezziccheri, Bensaja e l’ex Salandria sono gli uomini con maggiori gettoni di presenza. Sempre in mezzo al campo, i gialloblu possono fare affidamento sull’esperto centrale Simone Palermo, 32enne ed autore di due reti. In avanti, la Viterbese ha un reparto offensivo di tutto rispetto per la categoria, a cominciare da Murilo: l’attaccante brasiliano, più volte accostato al Catania nelle passate stagioni, ha portato un guizzo di imprevidibilità e qualità negli ultimi sedici metri gialloblu, realizzando già quattro gol in 13 presenze. Altro elemento interessante è Tounkara, capocannoniere dei laziali con sei reti.

La guida tecnica della Viterbese

Dopo la brillante promozione del suo Bitonto, nella scorsa stagione, ai danni del Foggia, poi ripescato proprio al posto dei neroverdi, Taurino viene contattato dalla Viterbese per subentrare all’esonerato Maurizi, lo scorso novembre. Dal suo approdo in panchina, la squadra laziale sta disputando un ottimo campionato, ben oltre le aspettative di inizio stagione. La zona playoff non è tanto distante, e il raggiungimento di quest’ultima sarebbe, indubbiamente, un risultato molto importante. Alla guida dei laziali, sono 22 le partite disputate, con una media punti di 1,32 a partita. Il sistema di gioco prediletto dal tecnico pugliese è il 4-3-3. 

Formazione tipo della Viterbese 

Viterbese (4-3-3): Daga; Baschirotto, Camilleri, Mbende, Urso; Palermo, Salandria, Bezziccheri; Murilo, Tounkara, Simonelli. ALL. Taurino

Pasqua all’insegna della solidarietà
Iniziativa lodevole e solidale da parte della Curva Sud Catania, che ha voluto fortemente aiutare tutti i bambini ricoverati nei reparti pediatrici dei vari ospedali cittadini cercando di regalare un sorriso a chi ha davvero bisogno. Un regalo come occasione per un piccolo gesto fatto con il cuore. Ecco quanto comunicato: 
 
In questo periodo difficile e avaro di sorrisi, noi della Curva Sud abbiamo deciso di donare un piccolo sorriso in più a chi è più debole in vista dell’imminente Pasqua di Resurrezione.
Abbiamo dato vita ad una iniziativa solidale verso i bambini ricoverati nei reparti pediatrici ospedalieri, dove la lotta è più dura, dove un sorriso donato acquista più valore. Abbiamo ricevuto il fantastico ed entusiasta supporto da parte del Capitano Vincenzo Delfino e di tutta la squadra dell’Amatori Catania. Unitamente a loro, ci sono pervenute le donazioni da parte di privati come Nex Bar, Pasticceria Quaranta, Panificio raggio di pane, Menza, Caffè Europa, caffè Napoleon, dal Caffè Noir di Misterbianco, caffè Ventura, dal bar San Giorgio, KFC e Villa Pizza.
Tutto questo per reperire uova di pasqua, scalda biberon, saturimetri, macchinette per la pressione e materiale ludico-scolastico, che abbiamo consegnato in questi giorni. Oggetto di questa iniziativa saranno il reparto di pediatria del Policlinico, il reparto di pediatria dell’ospedale San Marco, il reparto di oncologia pediatrica del Policlinico, il reparto di pediatria dell’ospedale Cannizzaro, all’Hospice Pediatrico, Unità Operative di pediatria, il reparto di Chirurgia Pediatrica e del reparto di Pediatria dell’ospedale Garibaldi.
Altresì vorremo ringraziare la Sig.ra Giusy Saccone, la dott.sa Antonella Di Stefano, il Capo Sala Gaetano Barresi, il Capo Sala Conigliello Benedetto, la Referente U.R.P. Nella Platania, il dott. Salvo Gullotta, il dott. il dott. Speranza, il dott. Coppola Luigi, il dott. Dantona, il dott. Di Martino e il dott. Palermo, per la disponibilità e la sinergia con cui ci è stato permesso di portare a termine questa iniziativa.
Diciamo spesso che Catania ha un cuore grande, ma non se ne ha contezza fin quando non la tocchi con mano, con i piccoli gesti, con la naturalezza e la delicatezza con cui vengono effettuati.
Grazie ancora di cuore a tutti i partecipanti, a chi ci ha sostenuto e consigliato, a chi ci ha agevolato il compito e a chi in una maniera o nell’altra non ci ha negato un aiuto quando lo abbiamo richiesto. I bambini, con i loro sorrisi giocosi, ci mostrano il divino che c’è in ognuno di noi“.
Limbo Rossazzurro: Corsa, coraggio e determinazione

Nuova puntata del “limbo rossazzurro”, rubrica dedicata alle sorti del nostro Catania, tra la partita precedente e quella che verrà.

È proprio vero, dall’arrivo di Francesco Baldini in casa Catania si respira un’aria differente, una ventata d’aria fresca necessaria alla squadra e all’intero ambiente etneo. I due successi consecutivi con Avellino in casa e Bisceglie in trasferta confermano quanto detto, ma non bisogna mai abbassare la guardia, anzi, tutt’altro. Da qui alla fine del campionato, i rossazzurri dovranno vedersela con squadre ampiamente preparate e pronte a dare il massimo contro un team di prestigio come quello etneo. 

Sabato 3 aprile, vigilia di Pasqua, il Catania affronterà la Viterbese allo stadio “Angelo Massimino” nella gara valevole per la trentaquattresima giornata di campionato di serie C. 

In casa etnea si cerca di proseguire con la serie di risultati utili consecutivi, iniziati proprio contro l’Avellino in occasione dell’esordio del nuovo tecnico, per cercare quantomeno di rosicchiare punti a Catanzaro e Bari, anche se non sarà affatto semplice dato che queste due squadre sono in salute. Catania rivitalizzato con il 4-3-3, modulo che identifica chiaramente la squadra etnea, non a caso i risultati migliori sono arrivati grazie all’utilizzo di questo schema tattico. Spetterà allo stesso Baldini valutare se dare fiducia agli stessi undici uomini che hanno portato 6 punti nelle ultime due gare o se apportare qualche leggera modifica. 

La squadra laziale che occupa attualmente l’undicesimo posto in classifica, è reduce dal pareggio casalingo contro il Potenza arrivato in extremis, precisamente al 94′ minuto. I gialloblù sono alla ricerca di una vittoria che manca dal 27 febbraio in occasione della gara contro il Palermo ma il ruolino di marcia in trasferta vede solo 4 vittorie (contro Cavese, Potenza, Casertana e Bari). I ragazzi allenati da Roberto Taurino tentano di conquistare punti fondamentali per la salvezza e perché no, anche per un ipotetico posizionamento ai playoff, data la ristrettezza della classifica. 

Come ampiamente detto, il Catania per ripetere i due risultati utili, dovrà scendere in campo con un atteggiamento fisico e mentale significativo, caratterizzato principalmente da corsa, coraggio e determinazione. Così facendo si potrà dare ragione al famoso detto “non c’è due senza tre”, e noi tutti ci auspichiamo che il ruolino di marcia positivo possa continuare per tutta la restante parte di stagione. 

Precedenti tra Catania e Viterbese: in casa rossazzurri in vantaggio

Sabato allo stadio “Angelo Massimino” alle ore 15:00  va di scena l’incontro valevole per la 34esima giornata di campionato di Lega Pro girone C tra Catania e Viterbese. Un incontro importantissimo per la compagine etnea che vuole rimanere agganciata alle prime posizioni con il tecnico Baldini che vuole continuare il filo di vittorie(due in altrettante partite) in piena concomitanza con gli obiettivi prefissati dalla società catanese.

Dall’altra parte c’è la Viterbese che si è consolidata a quota 39 punti con l’undicesimo posto utile in vista playoff occupato dal Palermo che dista solo tre lunghezze anche se i rosanero hanno una partita da recuperare contro il Foggia. Insomma un campionato tranquillo quello della società laziale con in rosa l’ex Mbende l’ottimo difensore che ha ben figurato in maglia rossazzurra. Obiettivi diversi ma la Viterbese è sempre stata una squadra ostica per il Catania.

Le due compagini si sono affrontate 11 volte con lo score a favore del Catania sul proprio campo mentre in trasferta la Viterbese ha ben figurato con 3 vittorie. Insomma al campo l’ardua sentenza sperando che sia per i tifosi catanesi una bella Pasqua.

(fonte foto: twitter.com)

Lo strano caso del dr. Rossazzurri & mr. Catania

Come nel racconto gotico di Robert Louis Stevenson, che cita lo sdoppiamento della personalità, il Catania di questa stagione dopo l’esonero di mister Raffaele si è tramutato come per una magia scenica dal crudele Mr. Hyde al più apprezzabile e sagace dottor Jekyll. Adesso sicuramente tutti i meriti vanno attribuiti alla nuova scelta della società chiamata Francesco Baldini. Ma dopo il comunque buon lavoro svolto dall’ex tecnico, c’è da chiedersi il perché di questo cambio e analizzare al meglio il caso e la trasformazione in casa etnea.

Martinez come ogni anno partiva da secondo, ma aveva usufruito dell’infortunio di Santurro accaparrandosi il posto da titolare, sfuggitogli successivamente a causa del Covid19. Al suo posto entrava fra le grazie di Raffaele, Alessandro Confente, reso un titolare inamovibile. Con l’arrivo di Baldini si è invece delineata una nuova gerarchia tra i pali, rispolverando un ritrovato Miguel Angel che fa valere al meglio anche la sua capacità tecnica.

Claiton, da gennaio sembrava essere diventato un “Mr. Hyde” senza possibilità di scampo o di ripresa, anche per qualche infortunio di troppo. Ma in queste due ultime partite è stato Il tassello più importante della retroguardia, rimandando indietro i dubbi di chi non lo vedeva assolutamente in una difesa a due.

Calapai e Pinto sarebbero dovuti essere le frecce più importanti per l’arco di Raffaele, ma si sono rivelate frecce un po’ con la punta smussata nel centrocampo a quattro. Il neo allenatore “rossoazzurro” li ha rimessi a suo posto (terzini) avvicinandoli nuovamente a compiti forse più congeniali e conosciuti dai due ragazzi, che adesso stanno dando quello che ci si aspetta.

Izco e Maldonado erano i Mr. Hyde per antonomasia di questa squadra. Il primo aveva ricevuto una bocciatura netta sia dell’ambiente che dall’allenatore dopo delle prestazioni un po’ opache. Adesso l’argentino,  sembra dare un senso alla scelta del ritorno in maglia rossazzurra, rivelandosi un giocatore su cui potersi affidare sia in campo e non solo negli spogliatoi.

Simile è il discorso per l’ecuadoregno, che era uscito dai radar di Raffaele, che gli preferiva una mediana a due. Nel centrocampo a tre di Mister Baldini invece è l’assoluto protagonista, e se il Catania dovesse far bene fino in fondo molti dei meriti potranno essere i suoi.

Dall’Oglio e Sarao sono passati semplicemente, da fare un lavoro mediocre o sufficente per la squadra ad essere i migliori nel proprio ruolo in queste ultime due partite, mettendo dentro gol e prestazioni.

Ad oggi la “cura Baldini” sembra aver dato dei grandi risultati a tutti, ma ancora, molti attendono l’uscita definitiva dallo status di “mr. Hyde” del miglior giocatore rossazzurro, Antonio Piccolo. Il napoletano dopo l’infortunio di febbraio non ha ancora raggiunto il 100% della sua condizione ed è ancora un lontano parente del “dr. Jekyll” visto nel mese di Gennaio con Giuseppe Raffaele.

 

 

Tonucci
Catania: Tonucci brucia le tappe. E pure Silvestri

Denis Tonucci ha sostenuto ieri mattina la prima parte della seduta di allenamento con i compagni e, stamani nella sessione prevista proprio in durante ore mattutine soleggiate in quel di Torre del Grifo, mister Baldini, in accordo con lo staff tecnico, stabilirà quanto aumentare il carico di lavoro per il centrale difensivo rossazzurro. Altamente probabile, quindi, una convocazione per il match casalingo di sabato ore 15:00 al “Massimino” contro la Viterbese.

Nonostante l’entità dell’infortunio Tommaso Silvestri ha già svolto un programma di lavoro individualizzato nella giornata di ieri e proseguirà anche oggi secondo la tabella di marcia.

Per mister Baldini, presto, potrebbero subentrare i graditi problemi di abbondanza per la retroguardia etnea.

(Fonte: CalcioCatania.it)

Catanesi al Nord – Andrea Motta: “Giornalismo che passione! Così ho amato il Catania”

Quanti tifosi sono stati costretti da cause contingenti a lasciare Catania per migrare verso i lidi gelidi del Nord Italia o, peggio, fuori dai confini nazionali. Il tifo per i colori rossazzurri, però, è qualcosa di imperituro, non conosce tempo né spazio, è impresso nell’anima ancor prima che nella stampa di una sciarpa.

Per tale ragione la nostra redazione ha ritenuto opportuno dedicare una rubrica ai tifosi DOC che per motivi di lavoro o di famiglia hanno lasciato il capoluogo etneo e, tra saudade e nostalgia, continuano a seguire le sorti del Catania in TV, attraverso la stampa, in qualsiasi modo possibile.

Andrea Motta è un “Catanese al Nord” che, ancor prima di guadagnarsi questa nostalgica etichetta, era ed è un giornalista di grande spessore etico ed intellettuale. Speaker radiofonico per Catanista, su Radio Smile, ha collaborato con diverse testate giornalistiche anche di respiro internazionale come The Guardian e Daily Mail, prima di abbandonare il “giornalismo redatto” (qui l’espressione vale come “calcio giocato”), per dedicarsi a un nuovo lavoro, alla sua meravigliosa famiglia vivendo per oltre un lustro in Inghilterra.

Andrea è con piacere immenso che accolgo questa intervista ad un amico ancor prima che ad un giornalista o ad un tifoso del Catania che vive da tempo lontano dalla città. Hai seguito le sorti rossazzurre? Che idea ti sei fatto della squadra di Raffaele ora in mano a Baldini?

Grazie a te Marco, è un piacere essere qui con voi. La distanza grazie ai mezzi di comunicazione si è assottigliata per cui a sprazzi riesco a seguire le vicissitudini del Catania. C’è interesse sia a livello personale che professionale, quindi un mix di ricordi e sentimenti che si incrociano ed è sempre un piacere conoscere le sorti del Catania. L’idea che mi sono fatto? Per la prima volta si sta parlando di calcio rispetto al passato anziché di fallimenti, adesso si parla tantissimo di Tacopina ma anche di calcio giocato non so se 50% e 50% ma una buona porzione è relativa al calcio giocato. L’anno scorso a causa della pandemia con i tre mesi di fermo era quasi obbligatorio parlare di ciò che accadeva fuori dal rettangolo da gioco. Onore va dato alla SIGI che ha evitato il fallimento, salvando matricola e società e che ha messo in piedi una squadra decente con elementi di esperienza e categoria come Claiton e Reginaldo, nomi altisonanti, come Russotto e Di Piazza del resto. Il Catania è lontano anni luce dalla gestione tecnica e mentale della Ternana di Lucarelli ma più credibile rispetto all’anno scorso, oberato anche da pensieri extracalcistici. Quindi avrà l’opportunità di dire la propria ai playoff.

Come si vive a distanza la passione per i colori rossazzurri? Quando gli stadi erano aperti ai tifosi la sofferenza di non poter assistere dagli spalti alle partite quanto incideva sul tuo stato d’animo da tifoso DOC da 1 a 10?

A differenza di tanti altri, e ne vado orgoglioso, che rappresentano la maggior parte, che sono nati tifosi e diventati giornalisti per avere l’opportunità di intervistare i propri beniamini. Io fin da bambino ho avuto il forte desiderio di fare il giornalista sportivo e quale modo è stato migliore se non seguire la squadra della mia città. Quindi c’è sempre stato un sentimento di simpatia e supporto verso il Catania e la speranza che andasse in categoria superiore  con grande contentezza quando le cose andavano bene e dispiacere quando andavano male però chiaramente è una grande differenza: sono nato come giornalista prima che come tifoso ma le strade si sono, giocoforza, incrociate quando il Catania disputava la Serie A con Simeone in panchina, e da quel momento in poi per 4 anni non si sono più separate. Ho avuto la possibilità di andare allo stadio, entrare in Tribuna Stampa, intervistare nel post-partita i giocatori nelle conferenze stampa anche a Torre del Grifo, interviste esclusive con alcuni giocatori come Bergessio, Maxi Lopez, Barrientos, Llama, Alvarez ecc. Quando passi tanti anni in sinergia con una squadra di calcio nasce un sentimento di simpatia. E’ difficile guardare le gare a distanza, in questi anni ne ho viste poche, ma in generale la cosa più importante, con uno stadio che risponde in maniera diversa rispetto ai tempi della Serie A così soffro un po’ meno anche se con la SIGI a comando e con Tacopina poi dato il malcontento della gestione precedente, ci sarebbe maggiore seguito se si potesse entrare allo stadio. In questi ultimi sette anni in cui vivo lontano da Catania sono andato allo stadio solo in occasione di un derby Catania-Messina Pasqua 2016 (2-1), e questa partita cadeva quasi esattamente due anni dopo Catania-Juventus (2014) con stadio pieno, invece in occasione del derby lo stadio era semivuoto e per me è stato un colpo al cuore.

Ti aspetti il closing a breve? Se si, cosa vedi nel futuro del Catania?

Immaginare la data è difficile. Ho visto in difficoltà legittima gli addetti ai lavori ma anche SIGI e Tacopina hanno proclamato date che poi puntualmente non sono avvenute. Perché sono trattative difficili, noi siamo all’infuori di queste dinamiche finanziarie, passaggi tra aziende, con tutto quello che comportano: avere 40 persone nel libro paga, tutta una serie di asset immobiliari e di altro tipo, debiti da gestire, ci sono situazioni da dover perfezionare che non possiamo nemmeno immaginare. Tacopina ha dimostrato di essere un imprenditore serio, un avvocato che ha vinto cause importanti, principe del foro di New York, ha sempre difeso parti lese di grande rilievo, quindi sa il fatto suo anche da imprenditore. Non ha mai lasciato i suoi club in difficoltà: ha portato il Venezia dalla D alla B, lasciandolo in buone mani, idem col Bologna dalla B alla A, con la Roma ha dato un contributo minoritario ma era pur sempre in una società sana. Le sensazioni guardando al suo curriculum professionale di avvocato e imprenditore mi lasciano sereno. Vuole costruire nel giro di qualche anno una squadra che possa ambire prima alla Serie B poi alla Serie A e non è detto che lasci il club ad altri come ha fatto altrove anche perché per guadagnare qui occorre tempo alla luce dei debiti quindi il progetto a Catania potrebbe essere più duraturo.

Raccontaci un po’ di te. Di cosa ti occupi? Vivi con la tua famiglia? 

Da quasi un decennio abito nel Regno Unito con mia moglie e mia figlia e sto bene qui ma non dispero mai nella possibilità di tornare nella mia terra natia nei luoghi a me più cari oltre mia moglie e mia figlia ovviamente. In questo periodo di rivoluzione in cui molte aziende consentono di lavorare in permanente smart working chissà che un giorno io non possa tornare a Catania. Ho convertito le mie conoscenze in comunicazione e giornalismo e, ancor prima, nei miei studi universitari, in marketing e SEO Manager cioè un esperto di marketing sui motori di ricerca. Il mio compito principale è assicurare che il sito web dell’azienda per cui lavoro riceva traffico organico qualificato dai motori di ricerca e che questo traffico sia in linea con i nostri obiettivi di business. 

Questa squadra, a tuo parere, ha le potenzialità per vincere i playoff?

Non è la squadra più forte del campionato ma in tutte le categorie, anche in Championship inglese, solitamente i playoff premiano la squadra più forte, che si è piazzata dietro chi è stato promosso direttamente. Ma non è sempre così, vedi Catania 2001-02,. perché il Taranto era più forte probabilmente, aveva un bomber pazzesco come Riganò, Parente che aveva giocato in Serie A, oppure il Cosenza di qualche anno fa, ma il Catania dovrebbe dimostrare la stessa fame di vittoria del 2001-02, per colmare il gap tecnico con le dirette concorrenti.

1983-2006 cose dell’altro” Mondo-nico”

Il calcio, uno degli sport più amati, una delle discipline più seguite da grandi e piccoli con uno scopo: quello di divertire e appassionare milioni di persone. Il vecchio calcio fatto di semplice divise senza nessuno sponsor che faceva girare fior di milioni e dove anche una “piccola” squadra poteva permettersi almeno un big, un campione a cui affidare le proprie speranze con quel numero sulle spalle che se non ci si  prestava attenti si rischiava di strappare. Senza anticipi e posticipi si giocava tutti contemporaneamente dove neanche il tempo di ascoltare un risultato cambiato in un campo ci si catapultava in un altro.

Si questo era il calcio che piaceva magari con le sue pecche ma in campo si sudava davvero la maglia. Quando pensiamo a questi tempi d’oro viene in mente un allenatore natio di Rivolta D’Adda nel 1947 ovviamente si parla del mitico “Mondo” Emiliano Mondonico.

Da giocatore iniziò la carriera nel 1966 con la maglia della Cremonese in serie D e in C e dopo qualche anno esordì in serie A con la maglia granata del Torino per poi riscendere di categoria indossando la maglia del Monza, poi un anno alla Dea, per poi disputare 7 stagioni e chiudere la carriera con la maglia della Cremonese dove poi appese le scarpe al chiodo.

Un allenatore grintoso ma in grado anche di tenere in mano la squadra chiamato “pane e salame” per i suoi metodi semplici di fornire indicazioni in campo di quelle che erano le sue idee. Oltre alla squadra grigiorossa il tecnico baffuto allenò Como, Atalanta, Napoli, Cosenza, Fiorentina, Albinoleffe e Novara.

Grazie al suo bagaglio di esperienza essendo un grandissimo conoscitore di calcio e uno specialista in promozioni (ben 5 in serie A con Cremonese, Atalanta, Torino e due con la Fiorentina). Ma torniamo indietro, a quel sabato 25 giugno 1983 alle ore 18 quando l’arbitro decretò la fine di Catania-Cremonese (0-0). La squadra siciliana aveva battuto il Como per 1-0 ma il pareggio ottenuto contro la squadra grigiorossa aveva sancito il ritorno in serie A insieme a Milan e Lazio. In panchina sedeva il tecnico Emiliano Mondonico che in un’intervista rilasciata dichiarò:

Appena siamo entrati in campo, abbiamo capito che il verdetto era già segnato, non giocavamo contro il Catania, ma contro un’intera città”.

Parole del mister Lombardo vedendo sugli spalti 40000 catanesi venuti da ogni parte d’Italia e non solo e sul campo i fatti diedero loro ragione. Ma le strade con il tecnico si incrociarono di nuovo e anche in questa circostanza per scrivere di nuovo una pagina indelebile dei colori rossazzurri. Il Catania di mister Pasquale Marino per essere matematicamente in serie A  deve per forza battere l‘Albinoleffe e chi siede in panchina? Il mitico “Mondo” che anche in questo caso ha il compito di mettere il bastone tra le ruote alla compagine catanese, fortunatamente non ci riuscì seppur soffrendo con un primo tempo chiuso sull’1-1 basta un gol di Del Core nel secondo tempo per regalare la tanto sudata promozione in serie A.

Bei ricordi di quegli anni come sarà sempre stampato nella mente di chi ama il calcio, il sorriso e il baffetto di Mondonico, tecnico davvero preparato che 3 anni fa ha perso forse la partita più importante della sua vita contro un avversario che magari ha vinto ma che non farà mai dimenticare le gesta di questo allenatore che ha dato credibilità ad un mondo del calcio che purtroppo, al giorno d’oggi, di credibilità ha poco o niente.

Un abbraccio che arrivi fin lassù perché di figure come quelle del mitico “Mondo” ce ne vorrebbero molte di più e non potevamo non ricordare con un piccolo gesto un allenatore così speciale.

(Fonte foto: EcodiBergamo.it)