Nicola Binda
ESCLUSIVA, Binda: “Situazione insanabile, epilogo inevitabile”

Ai microfoni di Catania Mood risponde il giornalista de La Gazzetta dello Sport ed esperto di Serie B e Lega Pro, Nicola Binda. Persona molto informata e preparata, ha risposto alle nostre domande su alcuni punti ancora poco chiari pertinenti la situazione attuale del Catania. 

Catania fallito ed escluso dal campionato di Serie C. Si aspettava un epilogo così amato per un club storico come quello rossazzurro?

“Sarebbe stato meglio evitare il salvataggio da parte di Sigi, che non ha fatto altro che allungare l’agonia. Il loro sforzo, pur lodevole, era destinato a risultare vano e così è stato, visto che la situazione era proprio insanabile”.

Reputa possibile un interessamento da parte di un eventuale nuovo proprietario del Catania verso il centro sportivo Torre del Grifo?

“Sono due cose distinte. L’importante è costituire la nuova società e ripartire. Il centro sportivo sarà un passo successivo e, visto che averlo sarebbe un valore aggiunto, è logico che il nuovo Catania ci penserà. Ma bisogna avere la forza. A Novara per esempio la società è ripartita dalla D ma non ha più messo piede a Novarello”.

Nelle prossime settimane i tifosi del Catania capiranno se sarà Serie D o Eccellenza? Potrebbero esserci delle difficoltà per l’iscrizione in sovrannumero in quarta serie?

“Sicuramente. Bisogna costituire una nuova società molto solida, che ottenga il sostegno dal Comune (vedi concessione per l’utilizzo dello stadio) e poi l’ok dalla Figc, che fisserà il prezzo per iscriversi al nuovo campionato: e non sarà un prezzo basso”.

Catania sarebbe pronta ad un azionariato popolare così come già succede in diverse realtà estere?

“No. Io non credo a queste cose. A Catania o a Bolzano. Non è con l’azionariato popolare che si fa calcio oggi. Occorre una proprietà forte con progetto industriale serio, che venga sostenuto con convinzione dalla piazza a prescindere dai risultati. Non può bastare una sconfitta interna a rimettere tutto in discussione”.

Davide Baiocco: “Oggi il catanese deve essere fiducioso”

Intervistato dai microfoni del quotidiano locale La Sicilia, lo storico capitano rossazzurro Davide Baiocco ha parlato delle vicende che si sono susseguite in casa Catania. Di seguito parte dell’intervista:

Ho sofferto tanto nell’assistere a quanto accaduto e nel vedere che conseguenze ha portato la cattiva gestione, so che la scomparsa della matricola ha toccato i tifosi, ma questa piazza merita la più bella delle ripartenze. Catania non ha nulla di meno ad altre città blasonate d’Italia, oggi il Catanese deve essere fiducioso che il Catania ripartirà e brillerà più di prima“.

(Foto: Sicilia Today)

 

Tonucci
Tonucci (ex Catania): “Erano interessati solo a Torre del Grifo…”

L’ex difensore del Catania, Denis Tonucci, attualmente in forza alla Juve Stabia, ha parlato dell’esclusione degli etnei in corso d’opera nel Campionato di Serie C – Girone C ai microfoni di stabiachannel:

“Già l’anno scorso c’erano parecchi problemi. Ho fatto parte di quella società, che non ci ha mai fatto mancare nulla. E’ una città particolare con una società storica. Purtroppo non poteva più andare avanti così. Molti personaggi che si dichiaravano interessati, erano interessati solo a Torre del Grifo.

Di centri sportivi di questo tipo ce ne sono pochissimi. Me lo aspettavo questo finale. A dir la verità, pensavo arrivasse prima. Grande applauso a Mister Baldini e ai suoi ragazzi che hanno disputato un buon campionato giocando un gran calcio”.

(Fonte: CalcioCatania.it)

Ghirelli: “Catania escluso? Significa che le regole funzionano”

Francesco Ghirelli è tornato a parlare dell’esclusione del Catania in corso d’opera dal campionato di Serie C – Girone C ai microfoni di “TuttoMercatoWeb.com”:

“Caso Catania? Su questo tema bisogna cominciare a parlare in maniera semplice e diretta. Un tempo lo scopo era portare a termine il campionato con sessanta squadre. Ma le chiedo: questo bastava a determinare la regolarità del campionato? Io dico di no, perché questa dipende dal rispetto delle regole economiche-finanziarie, altrimenti si trucca il dato sportivo.

Dobbiamo abituarci a questa possibilità: se una società viene esclusa, vuol dire che le regole funzionano. Non mi fraintenda: è ovvio che dobbiamo lavorare perché il campionato si chiuda a sessanta, ma questo non basta per definirlo regolare, se non si rispettano le regole.

In Serie C chi sbaglia va fuori, è una cosa che dobbiamo vivere in maniera diversa. Il che non attenua il problema che c’è stato, ma ci deve portare a uscire dallo schema che un campionato è regolare se si chiude con sessanta squadre. No, è regolare se quelle squadre hanno rispettato tutte le regole”.

(foto:ragusaoggi.it)

Giusi Malato: “Mi aspetto un progetto serio, non per tirare a campare”

Ha vinto un oro all’Olimpiade di Atene 2004, 14 scudetti e 6 Coppe dei Campioni con l’Orizzonte Catania e attualmente è assistant coach della Nuoto Catania. Ma Giusi Malato è anche un’assidua frequentatrice delle Curve rossazzurre del “Massimino”:

“Senza un progetto finanziario solido sarà difficile risalire la china. A Catania paghiamo lo scotto  e le difficoltà degli anni passati, che ultimamente hanno lasciato tutti senza parole. Oggi i miei figli tifano Inter perché non hanno un riferimento nel territorio.

Cosa servirebbe alla nuova proprietà? Onestà e amore per i nostri colori. Il Catania non è solo una squadra di calcio: è voglia di rivalsa, è cultura. E’ un modo di essere. Mi aspetto un progetto serio, non per tirare a campare”, si legge stamani su “La Gazzetta dello Sport”.

(foto: facebook.com)

Pagliara: “Catania dovrà avere le stesse possibilità delle altre città”
Il presidente della Fondazione Sportcity, Fabio Pagliara, è tornato a parlare del Catania, e lo fa attraverso il suo profilo Facebook, ecco quanto riportato ufficialmente: 
 
Senza giri di parole:
Il Catania deve ripartire dalla serie D.
Giusto che tutto passi dal rispetto delle procedure e delle regole della Figc e che sia il consiglio federale ad assumere una decisione.
Ma, onestamente, NON si può pensare né si potrebbe accettare una diversa soluzione.
Sarebbe uno smacco grande e ingiusto.
La FIGC non può pensare di escludere una piazza come Catania e la Città non può pagare colpe di altri e di gestioni precedenti.
Catania DOVRA’ avere le stesse possibilità delle altre città.
Sarà poi responsabilità di tutti noi catanesi saperla cogliere“. 
(Foto: atelticalive.it)
Grassani
ESCLUSIVA, Avv.Grassani: “Catania come Modena nel 2018: non ci saranno problemi per la D!”

Ha vinto il premio “Milano Finanza Legal Award 2022”, quale miglior esperto dell’anno specializzato in Diritto sportivo in Italia. Catania Mood si affida alla professionalità e serietà dell’avvocato Mattia Grassani, per avere un quadro più logico di ciò che spetta ai tifosi del Catania nelle prossime settimane, in vista della probabile iscrizione al prossimo campionato di Serie D 2022/23.
Buona lettura.

Ormai da diverse settimane il Catania è fuori dal campionato di Serie C. Lei ritiene si poteva fare qualcosa in più per evitare un’umiliazione così grande alla piazza catanese?

“Onestamente penso che la Curatela abbia fatto il massimo, ottenendo diverse proroghe dal Tribunale per l’assegnazione dell’azienda sportiva e fissando, da ultimo, condizioni assolutamente ragionevoli perché l’attività del club potesse proseguire. La sorpresa, piuttosto, è stata rappresentata dal fatto che una piazza di grande tradizione e passione come Catania non abbia destato l’interesse di grandi imprenditori, nazionali e locali”.

Considerando che il Catania non ha concluso la stagione con l’esclusione dal campionato, pensa possano esserci problemi per la eventuale iscrizione al campionato di Serie D 2022/23?

“Vista l’esperienza, identica, nella città di Modena nel 2018, con un club escluso a novembre 2017 dal campionato di Serie C e la nuova compagine, indicata dall’Amministrazione Comunale, ammessa alla massima categoria dilettantistica credo che, sussistendo le condizioni previste dall’art. 52, comma 10, NOIF, e quindi una nuova società interessata che presenti i requisiti minimi previsti dalla FIGC, non ci saranno problemi per l’ammissione al campionato di Serie D. Mi auguro anzi che si possa ripetere il percorso dei canarini emiliani, recentemente neopromossi in Serie B”.

Colui, o coloro, che deciderà o decideranno di avviare un progetto calcistico a Catania, avranno secondo lei la possibilità di poter acquistare Torre del Grifo avviando contatti con il Credito Sportivo?

“Certamente sì, mi sembra l’ipotesi più naturale e lineare da percorrere, che restituirebbe al calcio catanese la propria casa. La trattativa dovrà intavolarsi con la Curatela che, tuttavia, credo non avrà atteggiamenti di chiusura verso il nuovo club rappresentativo di Catania, purché solido e credibile”.

La Cavese lo scorso anno ha dovuto pagare 500 mila euro per l’iscrizione in Serie D. Il doppio, invece, ha dovuto corrispondere il Palermo. Secondo lei, il Catania quanto dovrà mettere sul piatto per poter procedere con l’iscrizione?

“Ritengo che l’importo quantificato dalla FIGC possa consistere in una cifra compresa tra le due che Lei ha indicato. Dal 2019 la FIGC non si limita a richiedere, per tutti, il medesimo importo, ma opera diversificazioni sulla base della città interessata. Più è importante la città, più richiede soggetti affidabili, più è l’attenzione della Federazione ad affidare titoli sportivi prestigiosi in mani sicure. Non va dimenticata, poi, la ripartenza dalla Serie D del Bari che seguii professionalmente nel 2018. Il progetto rappresentò un modello virtuoso di investimento perché con 150.000,00 Euro il Gruppo De Laurentiis poté iscriversi alla quarta serie e fare investimenti mirati sino alla Serie B attuale”.

In questi giorni si sta tanto parlando di azionariato popolare. Crede le tempistiche siano quelle giuste, considerando che ancora non è stata avviata la procedura comparativa? Pensa che la città catanese, costellata da mille difficoltà, sia effettivamente pronta?

“Onestamente non credo moltissimo in questi strumenti che, nel nostro paese, non incontrano una disciplina a livello normativo e regolamentare, come invece accade in Spagna e Germania e, per la verità, non hanno prodotto grandi risultati nelle rarissime ipotesi in cui sono stati utilizzati. Di certo potrebbe rappresentare un valore aggiunto la presenza, nel Consiglio di Amministrazione o nella compagine sociale, di soggetti espressione del territorio che possano salvaguardare la tradizione sportiva della città e, al contempo, essere ‘testimoni’ della buona gestione da parte di coloro che avranno l’onore, ma anche l’onere, di rappresentare Catania nel calcio nazionale”.

Fonte immagine: CasaNapoli.net

PROCEDURA COMPARATIVA: una cordata italo-americana per il Catania?

Gli Stati Uniti d’America di nuovo nel destino del Catania? Stando ad alcune indiscrezioni giunte alla nostra redazione, parrebbe di si. Sia chiaro, utilizziamo il condizionale in quando si tratta soltanto di voci, nulla di concreto al momento come del resto vale per tutti i nomi e le ipotesi di cordate circolati finora. Ricordiamo che, dopo l’incontro di ieri, si è stabilito il 18 maggio come termine ultimo per capire quale sarà la categoria di appartenenza dei rossazzurri: Serie D o Eccellenza?

Ritornando a quando scritto testé, una cordata italo-americana sembrerebbe aver avuto dei contatti diretti con la FIGC per ottenere informazioni dettagliate sul futuro rossazzurro. Se tale indiscrezione fosse confermata, il tutto sarebbe subordinato all’iscrizione del club etneo in quarta serie. Improbabile ciò avvenga in caso di collocamento in Eccellenza. .

Insomma, al netto del pessimismo giustificato che si respira in città su una nuova fumata nera, qualcosa sembra iniziare a muoversi. Oltre a questa voce, infatti, va rammentata la notizia, già circolata negli scorsi giorni, riguardante l’ex presidente Riccardo Gaucci. Valutando le ultime situazioni di Bari e Palermo, non meno di cinque-sei imprenditori si sono presentati alla procedura comparativa delle rispettive società. Vogliamo essere fiduciosi e pensare che davvero giorno 18 potranno esserci delle sorprese e che quanto accaduto a Bari e a Palermo possa ripetersi anche qui. 

 

Fonte immagine: The Worm Travel

 

Monopoli, Starita: “Se non ci avessero tolto i 6 punti col Catania…”

Il bomber del Monopoli, Ernesto Starita, non riesce a mandare giù i sei punti sottratti ai biancoverdi dopo l’estromissione del Catania dal Girone C di Serie C:

“Obiettivi attuali? Per noi è tutta una sorpresa, non eravamo partiti per fare i playoff, ce lo siamo posti come obiettivo man mano che arrivavano le vittorie e se non ci avessero tolto quei sei punti (si riferisce ovviamente alle due partite contro il Catania, ndr), sarebbe stato ancora più bello.

Possiamo comunque dire la nostra, sempre col nostro spirito, sperando di toglierci grandi soddisfazioni”. 

C’è chi sta peggio però: una città intera, un’area metropolitana che supera ampiamente 1 milione di abitanti spedita all’inferno senza nemmeno conoscerne “il girone”.

(foto: baritoday.it)

“Bomber di provincia”: nella classifica stilata da ” Sky Sport” 4 rossazzurri

Con i seguenti score, figurano anche “Re” Giorgio Corona ed Emanuele Calaiò tra i bomber di provincia che formano la speciale classifica stilata da Sky Sport.

Ma la copertina è tutta per il “Gabbiano” Gionatha Spinesi e per Giuseppe Mascara:

  • Gol/presenze tra i professionisti: 115/488

Squadre:

  • Catania
  • Perugia
  • Palermo
  • Avellino
  • Pescara
  • Napoli
  • Battipagliese
  • Gela
  • Novara
  • Genoa
  • Siracusa
  • Gol/presenze tra i professionisti: 138/355

Squadre:

  • Bari
  • Catania
  • Castel di Sangro
  • Arezzo
  • Gol/presenze tra i professionisti: 118/368

Squadre:

  • Catanzaro
  • Messina
  • Mantova
  • Juve Stabia
  • Taranto
  • Catania
  • Gela
  • Pescara
  • Gol/presenze tra i professionisti: 197/605

Squadre:

  • Siena
  • Napoli
  • Parma
  • Pescara
  • Spezia
  • Catania
  • Torino
  • Genoa
  • Salernitana
  • Messina
  • Ternana

(fonte foto: goal.com)