catania francavilla 1-0 - pagelle
Catania, i convocati: Volpe di nuovo out
A parte i soliti noti, il Catania dovrà fare nuovamente a meno di Michele Volpe: l’attaccante, come si apprende dal sito ufficiale, ha riportato un lieve trauma distorsivo durante la partitella d’allenamento.
Tornerà disponibile fra tre giorni.
 
PORTIERI  
32 Alessandro Confente
1 Antonio Santurro
DIFENSORI 
16 Alessandro Albertini
26 Luca Calapai 
3 Claiton Dos Santos Machado
4 Antonio Giosa
20 Giovanni Pinto
17 Simone Sales 
5 Tommaso Silvestri
18 Denis Tonucci
CENTROCAMPISTI  
13 Mariano Julio Izco
15 Luis Alberto Maldonado Morocho  
8 Giacomo Rosaia
6 Nana Addo Welbeck-Maseko
ATTACCANTI 
33 Matteo Di Piazza
10 Reginaldo Ferreira da Silva Fonseca
28 Francesco Matteo Golfo
19 Kalifa Manneh
7 Andrea Russotto
9 Manuel Sarao
11 Agapios Vrikkis
 
(fonte foto: www.calciocatania.it)
Curiosità sulla sfida Paganese-Catania

Paganese-Catania, era ora, finalmente si gioca. Due squadre, quella campana e quella etnea con obiettivi diametralmente opposti ma con tanta voglia di centrarli il prima possibile. Se da un lato la Paganese è carica dopo la vittoria di domenica contro la Turris dall’altro il Catania vuole tornare a vincere e dimenticare l’amarezza per la mancata vittoria contro il Bari.

La Paganese nelle ultime tre partite ha collezionato 7 punti rilanciandosi in classifica mentre il Catania arriva all’appuntamento di mercoledi dopo aver racimolato 4 punti: l’ultima vittoria dei rossazzurri risale al match contro la V. Francavilla (con rete su rigore, stavolta preciso, di Dall’Oglio, ndc).

La prima volta che le due compagini si sono affrontate risale al lontano 1977: finì con il punteggio di 1-1; il piu’ recente invece è della scorsa stagione, quando il Catania venne sconfitto per 3-1.

Bilancio:

2 vittorie Catania

3 vittorie Paganese

2 pareggi .

Un’altra curiosità che sicuramente farà felici i tifosi del Catania è l’assenza del bomber della Paganese, Diop squalificato dal Giudice Sportivo.

fonte foto calciomagazinelive

Catania, addio a Gioacchino Arena
Attraverso un comunicato ufficiale, il Calcio Catania ha reso noto che Gioacchino Arena, co-proprietario dell’omonimo Gruppo imprenditoriale insieme al fratello Cristoforo, è deceduto nella giornata di oggi a Valguarnera (EN) all’età di 76 anni dopo aver combattuto contro una lunga malattia. La redazione di Catania Mood, si unisce al cordoglio di familiari e amici:
 
Il Calcio Catania esprime sincero cordoglio per la scomparsa di Gioacchino Arena, che con il fratello seppe creare una realtà imprenditoriale di primo livello oggi al fianco del Calcio Catania in qualità di main sponsor.
Alla famiglia Arena, sentite condoglianze.
 
fonte foto: atvreport.it
Paganese-Catania Sorrentino
Esclusiva Catania Mood – Sorrentino (Eleven Sport): “Stavolta il tempo sarà clemente. Paganese in grande forma. Il Catania può arrivare quarto”

In vista del recupero della 20sima giornata tra Paganese e il Catania, abbiamo intervistato il giornalista Danilo Sorrentino (Eleven Sport). Con quest’ultimo si è disquisito sul match tra campani e siciliani, sul buon momento della compagine azzurrostellata e, infine, abbiamo chiesto un suo giudizio sul campionato del Catania. Di seguito, le risposte alle nostre domande. 

1) Daniele, è lecito chiedertelo. Si giocherà finalmente Paganese-Catania? Quali sono le condizioni meteorologiche attuali?

“La partita non è a rischio. Stavolta il tempo sarà clemente. Se non ci sarà la classica nuvola di Fantozzi, finalmente si potrà giocare. Non disputare la gara sia a gennaio che a febbraio è stata una scelta saggia, perché il terreno di gioco era davvero impraticabile”.

2) La gara inaugurale del campionato, lo scorso settembre, è stata proprio Catania-Paganese. In quell’occasione finì 1 a 1, con la squadra di Raffaele che agguantò il pari solo nel finale. Cosa è cambiato da quella partita, secondo te, sia in casa rossazzurra che in casa azzurrostellata?

“La partita del girone d’andata è poco indicativa perché era la prima gara dopo uno stop lunghissimo. Da quel match è cambiato davvero tanto: la Paganese, per esempio, al Massimino, aveva dato l’impressione di essere una squadra solida e ben organizzata, ma nel prosieguo del campionato non ha confermato quanto di buono fatto vedere in quella sfida a Catania. I rossazzurri, invece, da quella gara sono cresciuti tanto, partita dopo partita”.

3) Con l’arrivo in panchina di mister Di Napoli la Paganese sembra aver cambiato marcia. Sono sette i punti nelle ultime tre partite. Che novità ha apportato l’avvicendamento alla guida della squadra?

“Di Napoli non ha apportato modifiche dal punto di vista tattico, ma ha ridato entusiasmo e serenità alla squadra, accompagnati da alcuni risultati molto positivi. Anche nelle sconfitte, la Paganese non ha mai perso la bussola. Anche in casa della Ternana, il risultato finale è stato fin troppo pesante per gli azzurrostellati”.

4) Nonostante la Paganese occupi le zone basse di classifica, nelle ultime tre gare interne ha conquistato nove punti su nove. Tra le “vittime” anche il Catanzaro che lotta col Catania per le zone alte della classifica. È davvero così difficile giocare al “Torre” anche per le grandi del girone?

“Il ‘Marcello Torre’ è ritornato ad essere un fortino per la Paganese da tre giornate a questa parte. Paradossalmente, prima di questo filotto i campani non vincevano in casa da quasi un anno. Giocare in questo stadio non è mai facile per nessuno: il Bari ha vinto di misura, l’Avellino non è andato oltre il pari e il Catanzaro addirittura ci ha lasciato le penne”.

5) Quali possono essere, secondo te, le armi che la Paganese può sfruttare per provare a fermare il Catania? E i rossazzurri, che tipo di gara dovranno impostare per provare ad ottenere l’intera posta in palio?

“La Paganese ha dimostrato di giocarsela con tutte le squadre. Sicuramente, nel corso della partita ci saranno dei momenti di sofferenza. Bisognerà alzare la soglia dell’attenzione e diminuire quella dell’errore, specialmente contro un avversario superiore. Il Catania, dal canto suo, dovrà essere operaio e approcciare bene la gara. Mister Raffaele è un esperto della categoria e sa benissimo quali insidie può nascondere questa gara, specialmente contro una Paganese in ottima salute e lanciata alla conquista di punti importanti in chiave salvezza”.

6) Infine, ti chiedo un tuo parere sulle zone nobili del campionato. Chi vedi meglio in prospettiva playoff e dove può piazzarsi il Catania secondo te?

“Escludendo la Ternana che sta facendo un campionato a parte, dal secondo posto in giù penso ci sia già un qualcosa di delineato. In queste ultime giornate l’Avellino ha dato uno strappo importante sul gruppo che si gioca le miglior posizioni in chiave playoff. Insieme al Bari, salvo stravolgimenti, credo si giocherà il secondo-terzo posto. Il Catania ha le qualità per essere in testa all’insieme di squadre che inseguono e quindi poter chiudere al quarto posto. Pesa molto l’errore dal dischetto di Dall’Oglio contro il Bari. Fosse entrato quel rigore, forse il Catania poteva addirittura insidiare il terzo posto. Avellino e Bari credo siano superiori alle inseguitrici, mentre Catania e Catanzaro mi sembrano le squadre più pronte rispetto alle altre che stazionano dal sesto posto in giù”.

English Version

With a view to the retrieval of the 20th match of the season between Paganese and Catania, we interviewed the journalist Danilo Sorrentino (Eleven Sport). We discussed with him about the match between the two teams, the good moment of the “azzurrostellati” and, finally, we asked his opinion about the championship journey played by Catania so far. Here are the answers to our questions.

1) Daniele, one might ask: will Paganese-Catania finally be played this time? What are the current weather conditions?

“The game is not at risk. This time the weather will be clement. If there won’t be the classic “Fantozzi cloud”, it will finally be possible to play. Not disputing the match in January and February was a wise choice, because the pitch was really in bad conditions”.

2) The opening match of the season, last September, was precisely Catania-Paganese. On that occasion it finished 1-1, with Raffaele’s team grabbing the draw only in the final. What has changed since that match, in your opinion, both in the ranks of “rossazzurri” and “azzurrostellati”?

“The first-round match is not very indicative because it was the first match after a very long stop. Since that match a lot has changed: Paganese, for example, at Massimino, had given the impression of being a solid and well-organized team, but during the championship it did not confirm the good things shown in that match in Catania. The rossazzurri, on the other hand, have grown a lot from that match game after game”.

3) With the arrival of mister Di Napoli, Paganese seems to have switch gear, winning seven points in the last three games. What are the innovative aspects that the change in the leadership of the team has brought about?

“Di Napoli did not make any changes from a tactical point of view, but he restored enthusiasm and serenity to the team, accompanied by some very positive results. Even in the defeats, Paganese never lost focus. And in the match with Ternana, the final score was too detrimental for the azzurrostellati”.

4) Despite Paganese occupy the lower areas of the ranking, in the last three home matches has won nine points out of nine. Among the victims there is also Catanzaro, who is struggling with Catania for the top placements. Is it really so difficult to play at the “Torre” stadium even for the big players in the group?

“”Marcello Torre” represented once again a stronghold for Paganese for at least three rounds now. Paradoxically, before this row, the Campanians had not won at home for almost a year. Playing in this stadium is never easy for anyone: Bari won by a hair, Avellino did not go beyond a draw and Catanzaro was even drastically defeated”.

5) In your opinion, what are the weapons that Paganese can use to try to stop Catania? And what kind of match will the rossazzurri have to set up to try to get the whole stake?

“Paganese has shown that they can compete with all the teams. Surely, during the match there will be moments of suffering. We will need to raise the threshold of attention and decrease that of error, especially against a superior opponent. Catania, on the other hand, will have to have a worker attitude and approach the game well. Mister Raffaele is an expert in the category and knows very well what pitfalls this competition can hide, especially against an excellent Paganese determined to get important points to stay in this category”.

6) Finally, I ask you for your opinion on the top areas of the league. Who do you see best placed in the playoff perspective and where do you think Catania can stand?

“Apart from Ternana who is doing a separate championship, from second place down I think there is already something outlined. In the last few days, Avellino has created an important gap in the group that is competing for the best positions in playoffs terms. Together with Bari, except for upheavals, I believe that they will struggle for second-third place. Catania has the qualities to lead the group that is immediately behind and therefore to be able to close in fourth place. The penalty missed by Dall’Oglio against Bari weighs heavily. If he had scored, perhaps Catania could have even undermined third place. I think Avellino and Bari are superior to their pursuers, while Catania and Catanzaro seem to me to be more ready than the others who are placed from the sixth position down”.

Catania - Bari 1-1 - fra bari ed alibi vari
Fra Bari ed alibi vari

Fare e disfare, provare e poi cambiare, mentre le lancette dell’orologio, veloci, fuggono. Immersi fra mille “se”, “ma” e poi…chissà? Nessuno lo sapeva già. Catania – Bari: 1-1.

Anti-storia. Riuscire a negare l’innegabile, rannicchiarsi in uno spazio talmente stretto da non far passare nemmeno l’aria su per le narici. Guardare i tuoi uomini combattere con armi spuntate: chinare il capo e sospirare. Lo so cosa devo fare, ma meglio aspettare…e aspettare…e aspettare.

In fin dei conti, si può perdere contro un nemico blasonato: è lecito. È concesso un errore in più, un po’ meno di grinta e un “bon ton” da far invidia a principi reali. D’altro canto, al gran galà delle nobili decadute ci si veste sempre con l’abito più comodo.

Un, due, tre! Io la passo a te e tu la passi a me. Siamo sempre lì, con fare carnascialesco e mano volutamente timida e indifesa. Ci guardiamo con sguardo ammiccante in segno di intesa, per poi verticalizzare con un passo più lungo della gamba.

L’importante è l’autocompiacimento. Rendersi conto della potenza dell’avversario (anche se rimaneggiato a causa di infortuni e squalifiche) è più importante di provare a scardinare le sue difese. Perché ci vuole tempo: eh!

Roma non fu costruita in un giorno, oh! Perdonateci la frase di circostanza. Oltretutto, rischiamo di bruciarci il gran finale col botto, quello in cui noi ribaltiamo la situazione e vissero tutti felici e contenti. Non ce lo possiamo permettere.

Per questo motivo siete in 5 a centrocampo: così vi aiutate a vicenda. Specie Maldonado, pover’uomo, ha bisogno di due centrocampisti che corrono per lui, così può venire a prendersi palla da Confente. Questo si chiama spirito di squadra.

Hanno fatto gol? Ma ci può stare…sono sempre il Bari. Bisogna rispettare l’avversario e onorarlo fino alla fine, accompagnando il pallone in rete con lo sguardo, se è necessario. Oggi il Mago Giosa ha dimenticato la bacchetta magica, quindi la colpa è tutta sua.

Però, ripensandoci su, “quello” ha giocato per troppe partite consecutive. È stanco, scombussolato, sfibrato e deturpato, quindi agganciato a questo match con un filo invisibile. Tanto invisibile da sembrare nullo. Un po’ come per il Bari, d’altra parte.

Sono cosciente del fatto che Russotto fa la punta centrale, mentre Di Piazza gli corre attorno. Lui, dall’alto del suo 1,75 m, è destinato a ricevere palla dai lanci lunghi di Giosa, Silvestri e Sales, per fare la sponda e innescare l’ex Catanzaro. Eppure, mi sono accorto che si trovano sempre in inferiorità numerica: due contro quattro.

Aspettiamo, però. Magari Maldonado esce fuori dal cilindro un mega lancio dalla porta di Confente per mandare in porta Di Piazza e risolviamo così. Fine primo tempo…fiù! Solo un gol abbiamo preso, meno male.


Secondo tempo. Concentrati, concentrati! Ma perché Maldonado si sta affittando l’area del portiere insieme a Confente? Mmmm, qui devo indagare.

Qui pensano di fregarmi proprio nel momento più importante del campionato. Siamo al 53′ e non posso permettermi di perdere. Avevo pensato di aspettare un tempo, ma già siamo oltre! Davvero, non lo posso accettare.

Ehm, scusa…Silve, Mago, come ti chiami…lo fai uscire Luis? Luis! Vieni qui che hai fatto abbastanza! Luis:”Ma mister, volevo provare il lancio da dentro la nostra porta…”. No, no, non è il caso adesso, lo proverai in allenamento.

(a Maldonado non si guarda in bocca…infatti, mi devo sempre abbassare…tz!)

Ora ci siamo. Stiamo giocando meglio e Welbeck non continua più a lamentarsi. Anche Andrea sta giocando meglio, ma va! Guarda che ho azzeccato il cambio. Mettila in mezzo…di testa…Sara…Sara…SARAOOOOOOOOOOO!!! Ma vieniiii! Sono un genio!

[poco dopo…in conferenza stampa]

Mister, complimenti per la partita, l’ennesima ribaltata nei secondi tempi, contro un avversario di tutto rispetto… (vedi intervista)

Il Catania è sul pezzo, i ragazzi hanno disputato una buona partita condita da cose pregevoli ed errori. Ecc, ecc.

La colpa era di Maldonado perché voleva sempre lanciare.

Sì, giusto…

A voi in studio

Do and undo, try and then change, while the hands of the clock, fast, flee. Immersed in a thousand “if”, “but” and then … who knows? Nobody already knew. Catania – Bari: 1-1.

Anti-history. Being able to deny the undeniable, curl up in a space so narrow that not even the air passes up the nostrils. Watching your men fight with blunt weapons: bow their heads and sighs. I know what to do, but better wait … and wait … and wait.

After all, you can lose against a noble enemy: it is permissible. One more mistake is allowed, a little less grit and a “bon ton” to rival royal princes. On the other hand, at the grand gala of the fallen nobles, people always dress in the most comfortable clothes.

One, two, three! I pass it to you and you pass it to me. We are always there, with a carnival style and a deliberately shy and defenseless hand. We look at each other with a winking gaze as a sign of understanding, and then verticalize with a step longer than the leg.

The important thing is complacency. Realizing the opponent’s power (even if reworked due to injuries and suspensions) is more important than trying to unhinge his defenses. Why it takes time: eh!

Rome wasn’t built in a day, oh! Forgive us the circumstance sentence. Moreover, we risk burning the grand finale with a bang, the one in which we overturn the situation and all lived happily ever after. We can’t afford it.

For this reason, there are 5 of you in midfield: so you help each other. Especially Maldonado, poor man, he needs two midfielders to run for him, so he can come and get the ball from Confente. This is called team spirit.

Did they score? But there can be … I’m always Bari. We must respect the opponent and honor him until the end, accompanying the ball on the net with his eyes, if necessary. Today the Magician Giosa has forgotten the magic wand, so the fault is all his.

However, in retrospect, “that” played for too many consecutive games. He’s tired, upset, frayed and defaced, so hooked into this match with an invisible thread. So invisible as to seem null. A bit like for Bari, on the other hand.

I am aware of the fact that Russotto makes the central point, while Di Piazza runs around him. He, from his 1.75 m height, is destined to receive the ball from the long throws of Giosa, Silvestri and Sales, to make the bank and trigger the former Catanzaro. Yet, I realized that they are always outnumbered: two against four.

Let’s wait, though. Maybe Maldonado comes out of the hat a mega throw from the door of Confente to send Di Piazza into the door and we solve this way. End of the first half … fiù! We only got one goal, thank goodness.


Second half. Focus, focus! But why is Maldonado renting the keeper area together with Confente? Mmmm, here I have to investigate. Here they think of cheating me in the most important moment of the championship.

We are at 53 ‘and I cannot afford to lose. I thought I’d wait a while, but we’re already over! Really, I can’t accept that. Um, sorry … Silve, Mago, what’s your name … do you let Luis out? Luis! Come here you’ve done enough! Luis: “But mister, I wanted to try the throw from inside our goal …”. No, no, that’s not the case now, you’ll try it in training.

(Maldonado doesn’t look in the mouth … in fact, I always have to lower myself … tz!)

Now there we are. We are playing better and Welbeck no longer continues to complain. Andrea is playing better too, but he goes! Look, I got the change right. Put her in the middle … of her head … Sara … Sara … SARAOOOOOOOOOOO !!! But come on! I’m a genius!

[shortly after … at the press conference]

Mister, congratulations for the match, yet another overturned in the second half, against a respectable opponent … (see interview)

Catania is on track, the boys played a good game seasoned with valuable things and mistakes. Etc. etc.

It was Maldonado’s fault because he always wanted to throw.

Yes, right…

To you in the studio

Rossazzurro Pink – Il punto di vista di lei su Catania-Bari

Ma come ha fatto a sbagliare? Come si può da undici metri e con sette metri di porta spalancata davanti, non riuscire a centrare il bersaglio grosso? Probabilmente è stato bravo il portiere avversario ma Dall’Oglio, che mi ricorda tanto i frantoi dell’entroterra siculo, non poteva essere più glaciale dal dischetto?

Quella canzone di De Gregori, ah si: “Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”, di cui pochi conoscono il titolo (La leva calcistica del ’68, ndr), non lascia adito a dubbi: nessuna crocifissione, semmai un immenso vuoto lasciato da quell’urlo strozzato in gola.

Nino, fra l’altro, lo segna quel rigore. Ora, alla luce del fatto che il protagonista della canzone indossa la maglia numero 7, che evoca i vizi capitali (gola, lussuria, avarizia, ira, tristezza, accidia, vanagloria e superbia) e Jacopo Dall’Oglio la 23, secondo la smorfia napoletana quest’ultimo non avrebbe dovuto avere sorti migliori?

Poco male. Domani saremo di nuovo davanti allo schermo a seguire il Catania. Ma febbraio non doveva essere il mese più breve dell’anno? In pratica si gioca ogni tre giorni. Beh in effetti se al 90′ se manca un pizzico di lucidità, non possiamo non assolvere il ragazzo. 

Francesca Tremoglie

(fonte foto: SSCBari.com)

Esclusiva – Le richieste economiche di alcuni soci SIGI non compromettono il closing (previsto entro 10 giorni)

Nonostante due finanziatori della SIGI abbiano intentato delle azioni legali per riacquisire una parte delle somme versate per costiturie la Sport Investment Group Italia, secondo quanto appreso dalla redazione di Catania Mood, nessun membro della compagine societaria sta remando contro il buon esito della trattativa.

Di contro la lentezza nel produrre la documentazione precedentemente pattuita, tanto al Comune di Mascalucia quanto all’Agenzia delle Entrate, è giustificabile attraverso l’enorme mole di lavoro svolta dall’attuale società su più fronti. L’avvocato Arena arriverà in sede domani sera ed entro giovedì sarà indetta una riunione-fiume che condurrà alla chiusura della trattativa. Il closing sarebbe previsto entro dieci giorni. 

(fonte foto: calciocatania.it)

Tacopina dalla tribuna del “Massimino” non gongola ma si affaccia al futuro

Un Catania soporifero nella prima frazione di gioco, volenteroso nel secondo tempo ma sfortunato. A fine partita è stata questa la disamina di Joe Tacopina, presente sugli spalti del “Massimino” come aveva promesso ai tifosi durante l’ultima visita al capoluogo etneo.  L’avvocato statunitense ha messo da parte per 90′ le beghe burocratiche che lo separano dalla poltrona di presidente, accontentandosi dell’omologa rossazzurra in tribuna.

Appassionato, attento, esperto di tattica: il sangue siculo che scorre nelle vene di Tacopina ha un plasma italico. Sarebbe controproducente concentrarsi su questioni meramente societarie tra due partite così delicate: il Catania ha l’obbligo di espugnare Pagani per tentare di riacciuffare un podio lontano ormai otto lunghezze.

La gara di ieri col Bari avrebbe portato la squadra allenata da mister Raffaele a -5 proprio dai pugliesi e con una partita in meno (con la Paganese appunto, ndc).

C’è un closing che desta patemi quanto e più del termine legale ed esterofilo ormai entrato nel linguaggio comune del catanese: è la fine del campionato, prevista dal calendario per il 25 aprile, con epilogo allo “Zaccheria” di Foggia ma con l’inevitabile strascico dei playoff che potrebbero offrire a Tacopina la possibilità di gongolare…

(Fonte foto: newnotizie.it)

Catania dal dischetto rovente: più della metà dei rigori assegnati non trasformati dagli etnei

Nel corso di questa stagione, il Catania ha ricevuto a suo favore 5 rigori di cui 2 contro la Virtus Francavilla. Con il rigore sbagliato contro il Bari da Jacopo Dall’Oglio, salgono a 3 i tiri dal dischetto parati dai portieri avversari. Un dato emblematico e significativo che testimonia come il Catania non abbia saputo sfruttare gli episodi a suo favore.

Il rigore messo a segno da Sarao a Francavilla Fontana e quello tirato da Jacopo Dall’Oglio sono gli unici gol realizzati dagli 11 metri nel corso di questa stagione e casualmente entrambi contro la compagine pugliese. Tre i rigori sbagliati che pesano non poco sulla classifica del Catania. Infatti, se Dall’Oglio avesse trasformato l’occasione avuta ieri al 91esimo, probabilmente il Catania avrebbe 2 punti in più. Certo, è anche vero che nel calcio così come nella vita con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte. 

Errore dal dischetto per Manuel Sarao a Viterbo ma in questo caso senza particolari conseguenze sul risultato finale perché dopo aver effettuato il tiro, l’attaccante rossazzurro ha ribadito abilmente in rete, evitando il rammarico per quello che sarebbe stato la prima delusione dal dischetto di questa stagione ma che sarebbe arrivata di lì a poco a Caserta quando sempre Manuel Sarao si fece ipnotizzare dal portiere rossoblù.

Foto: CataniaChannel.com

Catania-Bari Russotto
Catania-Bari, curiosità e numeri: Russotto sempre più assist-man

Il Catania pareggia 1-1 contro il Bari nella sfida valevole per la 25esima giornata del campionato di Serie C. Viene rimandando, quindi, l’appuntamento con la vittoria, che manca da due turni. Dal 2011, è la terza volta che questa gara si conclude con un gol per parte. Quinto pareggio in casa per i rossazzurri che, dopo la Vibonese, è la squadra che conosce più pareggi tra le mura amiche. Ecco tutti i numeri e le statistiche della sfida del “Massimino”: 

6 – Negli ultimi sei precedenti tra rossazzurri e galletti, il Catania non è mai riuscito a vincere. L’ultimo successo, infatti, risale al 2010, quando gli etnei si imposero 1-0 (Terlizzi) nella tredicesima giornata del campionato di Serie A 2010/11.

7 – Undici volte in questo campionato il Catania è andato sotto nel punteggio. In queste situazioni, per sette volte i rossazzurri sono riusciti a rimettere in sesto il risultato, ottenendo due vittorie e cinque pareggi, dimostrando di essere una squadra che difficilmente si arrende. 

9 – Il Catania, che nelle ultime stagioni aveva spesso regalato punti tra le mura amiche, ritorna a fare del Massimino il suo fortino: nelle ultime nove, infatti, i ragazzi di Raffaele hanno sempre raccolto risultati positivi (5 V, 4 P). L’ultima sconfitta è arrivata ad ottobre con la solita Ternana. 

11 – Sono undici i punti conquistati dai rossazzurri dopo esser passati in svantaggio. In questa speciale classifica, il Catania sarebbe secondo (meglio ha fatto solo la Virtus Francavilla con 13 punti).

13 – Il Catania va a segno da ben tredici gare consecutive (ultimo gara a secco contro la Turris) dimostrando di avere una certa confidenza con la via del gol piazzandosi nel podio delle più prolifiche (Ternana 21, Avellino 14, Catania 13).

16 – Sedicesimo assist con la maglia del Catania per Andrea Russotto (ancora due per eguagliare il record che detiene con la maglia del Catanzaro). Dal suo ritorno ai piedi dell’Etna, sono due presenze e due assist. 

54 – Rete numero cinquantaquattro in Serie C quella di Manuel Sarao contro i galletti. Sesta rete stagionale con la maglia del Catania in 18 presenze (un gol ogni tre gare). Ancora cinque timbri per agguantare il suo miglior score personale: 11 reti con la maglia della Virtus Francavilla (2018/19).

Fonte foto: CalcioCatania.it