Catania Viterbese Sansonetti
Esclusiva, Sansonetti (TusciaWeb): “Etnei favoriti. Mbende e Salandria grandi protagonisti”

Catania-Viterbese sarà uno degli incontri in programma per la 34esima giornata della Serie C – Girone C. In vista della gara tra etnei e laziali, abbiamo intervistato il giornalista Samuele Sansonetti (TusciaWeb). Diversi gli argomenti affrontati. Di seguito le risposte alle nostre domande.

1) Samuele, grazie per aver accettato la nostra intervista. Per prima cosa, ti chiedo, come sta la Viterbese?

“La squadra sta bene. Per Taurino c’è qualche problema in difesa con Markic e Camilleri non al meglio ma almeno il primo dovrebbe farcela per domani. Il resto della rosa è a disposizione. Per quanto riguarda i risultati, dopo un ottimo febbraio nel mese di marzo sono arrivati quattro pareggi e una sconfitta. La vittoria manca dal 27 febbraio”.

2) I ragazzi di Taurino sono tra le squadre che hanno perso di meno in trasferta. A cosa è dovuto, secondo te, questo buon rendimento esterno?

“14esima nella classifica delle partite in casa e nona in quella delle gare in trasferta. Il rendimento della squadra è molto più alto lontano dal Rocchi. Sul proprio campo le squadre cercano la vittoria e solitamente lasciano più spazi all’avversario e la Viterbese, in questi casi, fa meno fatica a trovare occasioni e gol. I ragazzi di Taurino soffrono molto di più contro le squadre che si chiudono”.

3) Tra le fila gialloblu ci sono due ex rossazzurri: Mbende e Salandria. Come giudichi il campionato di questi due calciatori fin qui?

“Per il primo 24 presenze e addirittura tre reti, per il secondo 29 gettoni e due gol. Entrambi sono tra i protagonisti principali con un rendimento elevato, anche se il difensore dopo l’arrivo di Camilleri ha trovato meno spazio per via del turnover. Sono legati alla Viterbese fino al 2022 e sicuramente rimarranno nella Tuscia anche nella prossima stagione”.

4) Veniamo alla gara di sabato pomeriggio. Chi arriva meglio, secondo te? Che partita ti aspetti?

“Il Catania cerca punti per arrivare almeno al quinto posto, molto importante per la graduatoria del playoff, mentre alla Viterbese servono punti per raggiungere la salvezza matematica, anche se il traguardo è pressoché raggiunto. E’ una gara importante per entrambe e sicuramente la partita la farà la squadra di casa. Visti gli ultimi precedenti, con tre vittorie dei laziali e due dei rossazzurri, è un match aperto a ogni risultato”.

5) Che idea ti sei fatto del campionato del Catania? Può essere la sorpresa inaspettata nei playoff?

“Come rosa è tra le migliori del campionato e nonostante abbia lasciato per strada qualche punto di troppo, specialmente nel mese di marzo, è riuscita a mantenersi a ridosso delle prime della classe. Per qualità e carattere delle squadre sono estremamente convinto che i playoff li vincerà una formazione del girone C: tra le favorite ci sono Avellino, Catanzaro, Bari e Catania”.

Catania, continuano gli allenamenti in vista della Viterbese

Continuano gli allenamenti del Catania in vista della sfida di domani contro la Viterbese. Nella giornata di ieri i rossazzurri hanno svolto l’ultima seduta mattutina della settimana tra approfondimenti tattici e riscaldamento. Oggi,  nel pomeriggio, ci sarà la solita rifinitura.

fonte foto: catanialiveuniversity.it)

Catania-Viterbese: per Luca Calapai è una finale

Ieri Luca Calapai, tra le colonne del quotidiano “La Sicilia”, ha analizzato la prossima gara del Catania, domani alle 15:00 allo stadio “Massimino”:

“Ci aspettano 5 finali e speriamo di ottenere un buon piazzamento, poi penseremo ai play off. Ha ragione il mister quando dice di non guardare la classifica. Ora ci aspetta la prima finale, sabato con la Viterbese e dobbiamo fare risultato. Se il Catania può ambire a un piazzamento migliore dell’attuale quinto posto? A questa domanda potrò rispondere dopo l’ultima partita della prima fase”.

(Fonte Immagine: Calcio Catania.it)

Catania-Viterbese: precedenti con il fischietto campano Acanfora

Cinque gare alla fine della stagione regolare, 15 punti a disposizione con i Rossazzurri che disputeranno 3 partite in casa e due in trasferta non proprio facili con Catanzaro e Foggia che completerà la classifica finale in vista Play-off. Ancora non si sa se verranno restituiti i punti di penalizzazione (2) ma la matematica ancora fa sperare, il Catania potrebbe infatti agganciare almeno il quarto posto dato che dovrà ancora giocare al Ceravolo di Catanzaro (campo ostico).

Sabato nel turno pre-pasquale alle ore 15:00 il Catania affronterà la Viterbese degli ex Mbende e Salandria squadra ostica ma battibile. A dirigere l’incontro sarà il signor Marco Acanfora (Castellammare di Stabia) coadiuvato dal primo assistente il signor Mauro Dell’Olio (Molfetta), dal secondo assistente il signor Fabio Pappagallo (Molfetta) e infine dal quarto ufficiale il signor Claudio Panettella (Gallarate). Il fischietto campano nel campionato 2019-20 di serie C ha collezionato 13 presenze A(2),B(6)C(5), incrociando una volta il Catania nella vittoria esterna a Rieti per 4-1 (reti di Di Molfetta, Di Piazza, Catania, Dall’Oglio e De Sarlo per i padroni di casa) e due volte la squadra laziale: Viterbese-Rende 6-1 e Viterbese-Virtus Francavilla 2-1. L’anno successivo 14 le presenze per l’arbitro campano A(3),B(8),C(3) con l’unico incrocio in Catania-Vibonese 2-1(reti di Welbeck, Pecorino e Plescia per gli ospiti). In quella partita si ricorda un simpatico siparietto con l’allora tecnico catanese Raffaele che si fece espellere entrando in campo e anticipando un giocatore avversario lanciato sulla fascia.

Fonte foto:(Olbiacalcio.net)

D.Marchiol (TuttoVeneziaSport) a CataniaMood: “Tacopina sceglie piazze significative per lui. Il difetto a Venezia..”

La redazione di CataniaMood ha avuto il piacere di ospitare Davide Marchiol, direttore di Tutto Venezia Sport e giornalista pubblicista che si occupa di diverse squadre che si occupano di squadre del Triveneto, come l’Udinese. Con lui abbiamo parlato di Tacopina, ex presidente del lo Venezia, che ha conosciuto e vissuto in prima persona il periodo veneto del probabile futuro patron del Catania. 

Tacopina ha prelevato il Venezia dopo un fallimento, in serie D. Quali sono state le prime mosse da presidente del Venezia?

“Tacopina è arrivato a Venezia con l’idea ben precisa di riportare in tempi rapidissimi Venezia almeno in Serie B, tra i professionisti, gli investimenti del suo gruppo dunque sono andati subito in questo senso, soprattutto per quanto riguarda la rosa della squadra, che è stata resa immediatamente adatta campionati molto complicati come la Serie D e la Serie C”.

Qual era il suo rapporto con la città, i tifosi, la stampa e la squadra?

“Dopo anni di fallimenti, chiaramente l’arrivo di una persona come Tacopina, che aveva già un nome e dei risultati in mano, è stato accolto con entusiasmo e alla fine almeno la Serie B è stata raggiunta nei tempi prestabiliti, facendo riemergere la piazza finita un po’ in disgrazia. Quindi Joe è ricordato con tanto affetto. Poi chiaro, alcuni problemi a Venezia sono rimasti irrisolti, l’addio è avvenuto in un momento non semplice per la squadra… ma non sono cose che scalfiscono più di tanto il buon ricordo che i tifosi hanno di lui”.

Come giudica l’operato di Tacopina tra i Leoni di San Marco, e come lo giudicano i tifosi?

“Sicuramente alla fine il giudizio è positivo all’unanimità. Il Venezia è tornato almeno tra i professionisti, i bilanci sono a posto e si risente un po’ di stabilità dopo anni e anni di problemi societari. Quindi sarebbe assurdo dargli un voto negativo, poi chiaro, il sogno è la Serie A, ma non è semplice nemmeno in piazze che hanno meno problemi di Venezia”.

Quali sono stati a Venezia i pregi e i difetti dell’ex presidente?

“Il pregio è l’aver capito fin da subito come tenere alto l’entusiasmo della piazza, è una guida molto carismatica. Per quanto riguarda il difetto… Beh ogni tanto i proclami sono stati un po’ esagerati rispetto alle effettive possibilità, più sul fattore infrastrutture che su quello squadra, che alla fine prima del rallentamento ha fatto anche i Play-Off. Sullo stadio però forse il suo progetto era un po’ troppo ambizioso e quando, nel post Pippo Inzaghi, c’è stato un periodo un po’ più buio di risultati probabilmente poteva comunicare meglio in certi frangenti”.

Come e perché l’avvocato statunitense ha lasciato la squadra del capoluogo Veneto?

“L’addio è stato pacifico, benché non sia mancata qualche frecciata sull’affluenza del pubblico allo stadio, ma è un discorso veramente ampio e che riguarda appunto l’infrastruttura citata sopra. Sulle motivazioni precise, quelle le sanno gli investitori che con Tacopina hanno preso in mano il Venezia a suo tempo e che hanno concordato insieme a lui il cambio dirigenziale. Sicuramente il Venezia post Inzaghi si era un po’ inceppato anche nei risultati e questo unito alle difficoltà lato stadio hanno portato i proprietari a ridiscutere un po’ le cose per evitare di fare passi indietro”.

Dante Scibilia seguirà sicuramente Tacopina nell’avventura a Catania. Quale ruolo ha ricoperto a Venezia e che cosa ha dato alla società?

“Dante Scibilia ha fatto un po’ da braccio destro di Tacopina in quel di Venezia, d’altronde il lavoro portava inevitabilmente spesso Joe a restare anche abbastanza a lungo negli USA, dunque il DG faceva da collante. Un fattore importantissimo, abbiamo visto spesso come va a finire se una società con un proprietario straniero non ha uomini che facciano da filo conduttore.”

Mister Tacopina è un presidente che si intromette in scelte tecniche o si limita solamente a scegliere i professionisti assecondando il loro lavoro?

“Tacopina è un presidente molto presente, che ovviamente le scelte le concorda, ma che è molto attivo nelle decisioni. Dal logo alla scelta dell’allenatore lui a Venezia si è fatto coinvolgere. Poi come sempre alcune scelte sono azzeccate altre meno, nel post Inzaghi probabilmente invece non ha considerato alcuni rischi legati all’affidarsi a Vecchi e Angeloni che sì, avevano tantissime competenze e di cui gli avevano parlato tutti molto bene, ma che magari avevano poca esperienza della categoria”.

In base a ciò che ha potuto vedere a Venezia, riuscirà Tacopina a riportare entusiasmo in una piazza difficile come quella di Catania?

“Beh, se lo sapessi farei il mago e non il giornalista. Scherzi a parte sono sempre tantissimi i fattori per il successo di un’idea, sicuramente Tacopina non fa mancare l’entusiasmo e l’atmosfera in ciò che fa, poi è chiaro che però i risultati dovranno dargli consistenza, alla fine nel calcio è sempre il campo a dare il verdetto”.

Conoscendo Tacopina, pensa che, in caso di nuovo allenatore, possa puntare su un tecnico navigato per la categoria e provarne uno alle prime armi? Si è fatto il nome di De Rossi ad esempio.

“A Venezia per la risalita in B si è affidato a tecnici magari non affermati, ma già con alcune esperienze. Favaretto aveva già diverse stagioni di esperienza tra D e C, Pippo Inzaghi aveva fatto la gavetta al Milan. Poi in B ha scelto Vecchi che era da un bel po’ in ambito più giovanili che professionisti e ne ha pagato lo scotto. De Rossi in campionati così intricati potrebbe essere una scelta un po’ azzardata, ma dipende dagli obiettivi, se effettivamente si vuole conquistare immediatamente la promozione bisognerà mettere in conto che l’ex Roma avrà bisogno di tempo e qualche errore dovrà poterlo fare”.

Secondo lei, perché l’ex presidente del Venezia si è interessato al Catania? Una struttura come torre del Grifo ha potuto incidere nettamente sulla decisione?

“Fin da quando è stato ufficializzato il cambio dirigenziale al Venezia, Tacopina è stato accostato ad altre squadre che avevano assaggiato il grande calcio per poi scivolare indietro. Erano uscite voci per esempio che lo accostavano al Siena. Le piazze su cui sceglie di puntare alla fine comunque hanno sempre un significato per lui, la Roma perché il padre era originario della capitale, Venezia perché è considerata una delle città più belle del mondo… Catania probabilmente è legata alle origini siciliane della madre e comunque parliamo di un club che ha vissuto stagioni importanti in Serie A e che ha appunto in Torre del Grifo una struttura importante già esistente, quando magari a Venezia le infrastrutture erano un po’ da rivisitare in toto. C’è quindi materiale per ripartire fin da subito con un progetto importante”.

Qualche curiosità sul possibile futuro presidente del Catania…

“La sua passione per il fitness credo non sia un segreto, credo che la foto dell’esultanza post Carpi-Venezia, quando i Leoni potevano finire in C anche direttamente, sia una bella dimostrazione di quanto l’avvocato si leghi alla piazza in cui opera, oltre che a far un po’ impressione visto che non siamo abituati nell’ambiente a vedere presidenti così fisicamente prestanti”.

(Foto fonte: Davide Marchiol e Venezia.it)

LEGA PRO – Slitta la fine della stagione regolare: dal 25 aprile al 2 maggio

Consiglio Direttivo di Lega Pro, ha deliberato in seguito alla riunione avvenuta oggi in video conferenza lo slittamento del calendario delle partite di Serie C con conseguente spostamento del turno infrasettimanale dal 14 al 18 aprile, della penultima giornata di campionato dal 18 al 25 aprile e, quindi, decretando lo slittamento anche della fine della stagione regolare con l’ultima giornata spostata dal 25 aprile al 2 maggio, per consentire ai club “in ritardo” di recuperare le partite non ancora disputate:

“Abbiamo condotto un campionato con moltissime difficoltà, ma grazie allo sforzo di tutti i Presidenti delle squadre e del personale di Lega Pro siamo giunti alla fase finale” – ha dichiarato Francesco GhirelliPresidente della Lega Pro-. Attualmente la situazione che più preoccupa è legata alla fase dei play off e play out che, per la complessità e le caratteristiche proprie del nostro campionato, richiede una attenzione ancora maggiore. La governeremo insieme ai club, sapendo che dobbiamo essere in grado di camminare guardando a vista, attitudine con cui abbiamo imparato a misurarci durante la pandemia”.

“Me ne rammarico, la sospensione è una grave perdita per i più giovani. Come Lega avevamo già evidenziato alla FIGC ed al SGS le difficoltà per i nostri club nel ricominciare i campionati giovanili in questa stagione. Tali difficoltà derivano principalmente dall’aggravarsi dell’emergenza sanitaria e dagli ingenti costi derivanti del rigoroso rispetto del protocollo sanitario. Cionondimeno, subito dopo le festività pasquali, sarà mia premura raccogliere le indicazioni dei Presidenti dei nostri club in ordine ad una eventuale ripartenza del Campionato Under 17”.

(foto: lega-pro.com)

Catania- Viterbese, marzo da dimenticare per i laziali: zero vittorie

La Viterbese, come del resto l’ultimo avversario affrontato dal Catania, la Cavese reduce da sette sconfitte consecutive in campionato, ha archiviato il mese peggiore dell’anno quanto ad andamento sportivo.

Nessuna vittoria per i laziali a marzo: pareggi con Paganese e Monopoli, sconfitta contro la Juve Stabia, poi ancora solo pareggi con Foggia e Potenza.

I gialloblù di mister Taurino si presenteranno al “Massimino” con la voglia di fare bene e mettersi alle spalle un mese da dimenticare ma dovranno fare i conti con un Catania lanciatissimo nelle ultime due settimane, rinfrancato dall’approdo in panchina di mister Francesco Baldini, capace di cambiare pelle a una squadra che, evidentemente, soffriva ancora di reiterate “scottature” tattiche e di approccio alla gara.

(foto: tusciaweb.eu)

Catania, ultima stagione per Mariano Izco?

Quale sarà il destino di Mariano Izco? Un calciatore dal grande passato alle spalle ed un passato a tinte rosse ed azzurre nel massimo campionato del calcio italiano ma si sa che il tempo passa per tutti e Mariano Izco non è certamente un caso differente. Dopo l’esperienza al ChievoVerona, il centrocampista del Catania ha abbracciato i progetti di Crotone , Juve Stabia e Cosenza. Si è avvicinato sempre di più a quella magnifica isola al centro del mediterraneo, fino a quando nell’estate del 2020 il nuovo Catania targato SIGI lo ha ingaggiato fino al 30 giugno del 2021.

Sarà l’ultimo campionato giocato dal centrocampista? Cosa riserva il futuro al capitano del Calcio Catania? L’ipotesi che appenda davvero le scarpe al chiodo sembrano molto concrete, visto che Izco compirà il prossimo anno 39 anni. 
Probabilmente però, qualora la squadra raggiungesse la Serie B, l’ipotesi di un eventuale rinnovo per un’altra stagione non sarebbe un’idea così astrusa ma questo gruppo potrà condurre, dall’inferno, il Catania  in purgatorio? 
Chi vivrà, vedrà. 

Foto: CalcioCatania.com 

Tifosi Mood – Dario Garibaldi: “Sono stato un ultras. Tacopina farà bene”

Per la nostra rubrica Tifosi Mood, abbiamo intervistato Dario Garibaldi, un amico della nostra redazione ed un grande tifoso del Catania. Con lui, abbiamo chiacchierato della sua fede rossazzurra, facendo un tuffo tra i suoi ricordi migliori e peggiori di questa passione. Infine, abbiamo chiesto anche un parere sull’attualità. Di seguito, le risposte alle nostre domande. 

1) Dario, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito di Catania Mood, per noi è un grande piacere disquisire con un grande tifoso come te. Iniziamo subito: come stai?

“Grazie a voi di Catania Mood per l’opportunità che mi state dando per esprimere la mia umile opinione di tifoso decennale. Devo dire che sto abbastanza bene, e col fatto che il Catania ha ripreso a marciare, sto ancora meglio, ovviamente calcisticamente parlando”.

2) La tua vita e il Catania. Raccontaci di questo rapporto. Quando è iniziato? Quali sono i ricordi più belli e quelli meno belli che custodisci?

“La mia vita è legata intrinsecamente al Catania. Da piccolo, venivo portato allo stadio da mio padre e da mio zio. Crescendo, iniziai a frequentare le curve. La mia prima partita da solo fu un Catania-Pisa, nel lontano 1979. Con alcuni miei amici, ci iscrivemmo al gruppo Falange d’Assalto del compianto Ciccio Famoso. Col tempo, con questi miei amici formammo un gruppo chiamato Panthers. Quando la curva comincio a politicizzarsi, decisi di lasciare per passare in Tribuna B, dove ancora oggi sono abbonato. Custodisco tanti ricordi belli, nonostante il Catania non abbia mai vinto granché. Rammento con tantissima emozione e nostalgia gli spareggi promozione di Roma, nel giugno 1983. Nel gol di Crialesi, si vede il giocatore correre ed esultare sotto la curva dove c’era il nostro striscione del gruppo Panthers. Tra i miei ricordi, c’è anche la promozione coi Gaucci, con il ritorno in B 15 anni dopo l’ultima volta e tutto il periodo dell’era Pulvirenti in Serie A. Da uno come Pulvirenti, non mi sarei mai aspettato quello che è successo con la bruttissima pagina dei “Treni del Gol”. Quella vicenda, resta ancora oggi il ricordo più brutto che ho”.

3) Parlando di attualità. Secondo te, cosa è successo nell’intervallo di tempo che va dall’esonero di Raffaele all’arrivo in panchina di Baldini?

“Premesso che per me Raffaele è stata la migliore scelta possibile la scorsa estate. Parliamo di un allenatore che per due anni di fila ha vinto il premio di miglior tecnico della categoria. Aggiungo, inoltre, che una squadra va giudicata nell’insieme, dal momento in cui la società fissa un obiettivo. Quest’anno il Catania doveva disputare un campionato dignitoso, e fino ad oggi, con gli alti e i bassi che ci sono stati, si è in linea coi programmi iniziali. Detto ciò, ritornando a Raffaele, probabilmente quest’ultimo non ha retto la situazione che si è creata subito dopo il mercato di gennaio. È venuta a mancare quell’armonia che aveva permesso al Catania di disputare un ottimo girone d’andata. A Raffaele non rimprovero molto, ma, secondo me, deve migliorare nella gestione del gruppo. Baldini è stata una scelta attua a riportare la squadra agli standard precedenti al momento negativo, e devo dire che finora ci sta riuscendo”.

4) Come ben sai, spesso la tifoseria del Catania è divisa su tanti temi. La proprietà attuale, ovvero la Sigi, è uno di questi. Qual è la tua idea?

“Catania non è diversa da tante altre città, dove le tifoserie spesso si dividono su tutto. Per carità, ci sta avere vedute differenti, anche perché il calcio non è una scienza esatta. Un tifoso storico, un tifoso vero, secondo me, di Sigi non può che avere un’opinione assolutamente positiva. A prescindere da tutto, quello che ha fatto questa società è stato un qualcosa di grandioso. Sono stati salvati anni di storia, è stata salvata una matricola che è costata la vita al presidente Massimino e che per noi tifosi rappresenta uno scudetto. Per come la vedo io, questa vicenda doveva servire per riunire tutta la tifoseria rossazzurra, ma purtroppo, una parte di questa, forse anche per la troppa stanchezza di questi ultimi anni, ha pensato bene di fare delle polemiche un pò fuori luogo. Tante volte ho sentito parlare di fallimento e di ripartenza dalla D, ma non vedo dove stia la sicurezza, ripartendo dalle retrovie, di risalire immediatamente. Molte squadre, anche con un certo blasone, sono rimaste nell’anonimato. Quindi, il mio giudizio sulla Sigi è sicuramente positivo”. 

5) Tacopina e il Catania. Cosa ti aspetti dalla ormai probabile era americana ai piedi dell’Etna?

“Quando quest’estate sentì per la prima volta questo nome e capì che c’erano delle buone possibilità, fui molto entusiasta. Tacopina per il Catania rappresenta una grossissima opportunità di rilancio. Il suo curriculum nel calcio italiano parla da solo. La nostra fortuna, credo sia stata l’intuizione di Pulvirenti e Lo Monaco di costruire Torre del Grifo. È un centro sportivo prestigioso, che naturalmente attrae gruppi imprenditoriali importanti, come nello stesso caso dell’entourage dell’avvocato americano. Con Tacopina al timone, mi aspetto un Catania che ritorni lì dove tutto si interruppe in modo fraudolento nel 2015, quando delle scelte scellerate distrussero un progetto bellissimo. Chi verrà nel Catania e vorrà costruire una squadra vincente, avrà sempre sopra il fantasma degli otto anni in A di Pulvirenti, quindi sarà atteso da un lavoro molto importante, perché avrà il fiato addosso di un’intera tifoseria che era stata abituata a quegli standard. Resto comunque convinto che il gruppo Tacopina potrà fare addirittura meglio, regalando nuovamente delle gioie ad una tifoseria che è da patrimonio dell’Unesco”.

Catania-Viterbese: sarà sfida tra Sarao e Tounkara
Sabato alle 15:00 si affronteranno al “Massimino” Catania-Viterbese. Tra i temi che potrebbero rendere il match interessante è il confronto tra le due punte: da un lato Manuel Sarao dall’altro Mamadou Tounkara. L’attaccante rossazzurro non ha avuto un grande inizio ma piano piano è cresciuto risultando spesso determinante per la compagine etnea non solo per le reti segnate, che sono 8 in 26 presenze, ma anche per il suo modo di giocare. I suoi 192 cm lo rendono molto bravo nel difendere palla facendo salire la squadra e procurandosi parecchi falli. Non è stato mai un grande goleador ma rimane, in questo momento, l’attaccante di cui Baldini ha bisogno
 
Mamadou Tounkara veste la maglia della Viterbese dalla stagione 2019/2020. A differenza di Sarao, l’attaccante senegalese naturalizzato spagnolo può giocare non solo come centravanti ma anche come ala, sia destra che sinistra. In questo campionato è sceso in campo in 26 occasioni siglando appena 6 marcature ma rimane comunque un giocatore temibile e la difesa etnea dovrà stare attenta alle sue giocate. Un retroscena sul calciatore che nel mercato di gennaio era stato accostato proprio al Catania ma poi non se ne fece più nulla visto che la società gli preferì Matteo Di Piazza. 
 
Chi avrà alla meglio? Ovviamente il giudice sarà uno solo: il campo.
 
(fonti foto: lafune.eu – ilovepalermocalcio.com)