Campagna abbonamenti, da oggi vendita libera
Al termine delle fasi riservate ai possessori della tessera 2019/20 ed ai titolari delle “Catania Card 11.700”, la Campagna Abbonamenti 2021/22 evidenzia il primo dato parziale: in vista della prima gara interna del campionato, 707 tifosi rossazzurri si sono già garantiti un posto al “Massimino”. Da oggi, al via la vendita libera.
Le “Catania Card 11.700” saranno in consegna al Catania Point di Torre del Grifo da mercoledì 1° settembre a sabato 4, dalle ore 9.00 alle ore 20.00.
 
NOTA PER GLI ABBONATI 2021/22 TITOLARI DI CATANIA CARD 
I titolari di “Catania Card 11.700”, se abbonati alla stagione 2021/22, potranno accedere allo stadio anche esibendo il codice a barre riportato nel documento “pdf” allegato alla mail di conferma d’ordine, ricevuta all’atto della sottoscrizione della Fidelity.  
 
https://sport.ticketone.it/47420/90600203/abbonamento-catania-a-19-gare-serie-c  
 
CANALI E MODALITÀ DI VENDITA 
L’abbonamento potrà essere sottoscritto ed acquistato esclusivamente online, su ticketone.it, dopo aver preso visione di tutte le condizioni contrattuali e in particolare di quelle riferite al quadro normativo indotto dall’emergenza epidemiologica, comprese le specifiche relative alle condizioni d’accesso allo stadio ed agli obblighi da osservare durante la permanenza nell’impianto sportivo.
 
PREZZI DEGLI ABBONAMENTI CALCIO CATANIA PER LA STAGIONE SPORTIVA 2021/22
 
CATEGORIA “RIDOTTO” – Per le donne, gli under 18 (nati dal 1° gennaio 2003 in poi) e gli over 65 (nati negli anni 1956 e precedenti):
 
CURVA – € 70
 
TRIBUNA B – € 120
 
TRIBUNA A – € 200
 
TRIBUNA ÉLITE – € 400 (TARIFFA INTERA, RIDOTTO NON PREVISTO)
 
CATEGORIA “INTERO”
 
CURVA – € 100
 
TRIBUNA B – € 150
 
TRIBUNA A – € 250
 
TRIBUNA ÉLITE – € 400 
let's talk catania
Let’s Talk Catania: A bad false start

We are talking about a bad false start on saturday, we have seen a drab team, with lack of identity and emotions. 

That match represents and reflects the current situation in terms of society, difficulties, lack of money, lack of planning, in short, it represents the negative situation that revolves around the team. 

As we know, Calcio Catania is living one of the darkest moments of its history, always risking bankruptcy and the defeat (3-0) against Monopoli is a clear witness. We have not seen our club, we have only seen a group of players unknown to each other trying to play a football match, a group of young players without any experience in third italian division since many of them come from the youth academies of other teams.

The situation is serious, difficulties are many and unfortunately they continue to increase, they never lacked, they will never lack and the engagements that must be taken in order to try to resolve them are too many. It will be a long season, our tournament starts now but Catania and its fanbase do not deserve this, because our shirt and our colours must not be humiliated by others! 

Catania requires clarity and respect!

Catania Focus
Catania, ultime ore per completare la rosa

Domani 31 agosto sarà l’ultimo giorno di mercato, quindi ci sono solo due giorni per completare la propria rosa.

Il Catania è alla ricerca di tre calciatori per completare la squadra. Serve un difensore centrale e negli ultimi giorni è ritornato a galla il nome di Stafano Negro, giocatore che milita nel Monza.

A centrocampo è uscito il nome di Marco Firenze che può ricoprire tutti i ruoli compreso quello di trequartista. Interprete di molta esperienza visto che vanta parecchie presenze anche in Serie B.

Per il reparto avanzato non basta l’arrivo di Sipos, la dirigenza etnea è alla ricerca di un centravanti, difficile capire su chi possa puntare Pellegrino.

Come detto in precedenza manca davvero poco per la conclusione di questa sessione estiva di calciomercato.

Foto (calciocatania.it)

ESCLUSIVA – Sindaco Pogliese: “Stiamo lavorando per consegnare al pubblico un ‘Massimino’ degno di questo nome. Investitori? Per quanto ne so le trattative potrebbero concludersi favorevolmente”

La redazione di Catania Mood, ha raggiunto in esclusiva il Sindaco di Catania, l’avvocato Salvo Pogliese, per chiedere ragguagli circa il restyling del “Massimino”, ufficializzato lo scorso 13 maggio, e comprendere quali siano i tempi e i modi di realizzazione.

Lo scorso 13 maggio lei ha reso noto l’impegno dell’amministrazione comunale assunto con i catanesi, con lo stanziamento di 5,9 mln di euro per il restyling del “Massimino”. Qualche giorno addietro, ai microfoni di Rei TV, l’Assessore allo Sport, Sergio Parisi, ha dichiarato che nelle scorse settimane avete presentato il progetto di riqualificazione dell’intero impianto sportivo ma che bisogna attendere l’approvazione del bilancio prima di avviare l’iter per individuare chi si dovrà aggiudicare i lavori.

Frattanto, il campionato casalingo per il Catania partirà sabato 4 settembre ore 20:30 (contro la Fidelis Andria, ndr), ritiene che ci siano tempistiche idonee a presentare un “Massimino” dignitoso nelle condizioni del manto erboso e nelle zone adiacenti allo stadio? Ci può descrivere i lavori che verranno effettuati e la durata prevista?

“Il 13 maggio, insieme all’Assessore Sergio Parisi, abbiamo presentato il progetto che riguarda lo stadio “Angelo Massimino” che richiede uno stanziamento di quasi 6 mln di euro, 5,9 mln, dopo ventiquattro anni dall’ultimo intervento strutturale che ha interessato l’impianto di Piazza Spedini: ricordo a me stesso e a tutti i catanesi che gli ultimi interventi si sono registrati nel 1997 laddove, grazie a finanziamenti della Regione Siciliana, che hanno riguardato tutti gli stadi interessati alle Universiadi del ’97, si diede vita a questi lavori di ristrutturazione. Dopo ventiquattro anni il comune di Catania finalmente ha immaginato questo progetto di riqualificazione con interventi che riguardano il manto erboso, i seggiolini, il tabellone elettronico, il “Cibalino”, gli spogliatoi, la Tribuna Stampa e altri interventi per la sicurezza.

Abbiamo approvato il progetto esecutivo, adesso occorre che si approvi il bilancio, dopo l’approvazione del bilancio si avviano le procedure burocratiche come ha anticipato l’Assessore Sergio Parisi. E’ opportuno ricordare che, a eccezione dei lavori al manto erboso che si faranno alla fine di questa stagione, tutti gli altri interventi sono compatibili con il campionato in corso, quindi quando si potranno avviare i cantieri sarà possibile realizzare questi interventi settore per settore.

Per quanto riguarda il manto erboso occorre ribadire che è di competenza del Catania Calcio, da quello che mi è stato riferito la ditta a cui si è rivolta la società è di ottimo livello, sta cercando di fare tutto il possibile affinché il 4 settembre contro la Fidelis Andria si possa presentare un manto erboso degno di questo nome e noi stiamo dando tutto il supporto che è opportuno dare anche attraverso la risoluzione di alcuni problemi tecnici che hanno reso possibile per esempio un’irrigazione più capillare che è assolutamente indispensabile in questa fase per presentare il manto erboso in maniera dignitosa.

Nell’attesa dell’approvazione del bilancio e quindi di avviare l’iter per la riqualificazione del Massimino con i fondi del patto per Catania, si stanno effettuando dei lavori per circa 100.000 € per la messa in sicurezza dell’impianto sportivo. Nello specifico si sta lavorando sulle luci d’emergenza delle vie di esodo, sulla verifica dell’impianto di messa a terra, sulla manutenzione dei giunti di dilatazione delle tribune, oltre agli interventi finalizzati all’ attestazione della conformità degli impianti elettrici.

Quindi, oltre agli interventi all’interno del progetto da 5,9 mln di euro, abbiamo già effettuato altri interventi con altre risorse all’interno del bilancio per circa 100.000 euro. Interventi fondamentali per la messa in sicurezza e per garantire l’apertura al pubblico dell’impianto per il 4 settembre.

Inoltre venerdì scorso è stata effettuata una pulizia generale dello stadio oltre allo scerbamento di tutte le parti interne dell’impianto sportivo. Abbiamo avuto rassicurazioni dal Calcio Catania sui lavori di loro competenza, in particolare sulla manutenzione del manto erboso e sulla pulizia delle tribune prima e dopo le partite ufficiali di campionato”.

Una domanda sulle vicissitudini societarie è d’obbligo. Da primo cittadino, vicino alle sorti rossazzurre per passione e per istituzione, può confortarci su eventuali trattative con investitori locali e non, che possano risollevare le sorti finanziare del club nel breve periodo?

“Per quanto riguarda altri eventuali trattative tra la SIGI e altri potenziali investitori tra le notizie in mio possesso ci sono alcune trattative avviate con alcuni imprenditori che mi auguro possano concludersi favorevolmente perché c’è l’assoluta necessità di nuovo capitale fresco e aggiuntivo rispetto a quello che la SIGI finora ha garantito e quindi si tratta di trattative tra una SpA e imprenditori privati.

Per quello di cui sono a conoscenza sono trattative che potrebbero concludersi favorevolmente. Il condizionale è d’obbligo e la prudenza è altrettanto d’obbligo, mi auguro che possano esserci di qui a breve novità positive, ce lo auguriamo da catanesi, non solo da Sindaco ma tifoso rossazzurro”.

 

Catania
EDITORIALE MOOD: Catania, come volevasi dimostrare…

Il Catania inizia con il piede sbagliato. A Monopoli, infatti, nella prima di campionato, i rossazzurri subiscono una rotonda sconfitta per tre reti a zero. Un passivo certamente pesante, anche se negli ultimi anni è un habituè in terra pugliese. Un k.o. nefasto che conferma le perplessità delle settimane precedenti, sia societarie che tecniche. 

Nonostante l’iscrizione al campionato, raggiunta per il rotto della cuffia, da quel momento in poi si sono susseguite una serie di situazioni subdole, ad iniziare dalla sessione di calciomercato, che ha fatto registrare un vero e proprio smantellamento. Poco dopo il rinnovo di mister Baldini, si era dichiarato di voler confermare il cosiddetto zoccolo duro, con obiettivo il miglioramento del quinto posto stagione 2020/21. Fatto sta che, invece, da lì a poco tutti gli elementi cardine della rosa sono andati via. Silvestri, Welbeck, Dall’Oglio, Sarao e molti altri rischiano ancora di scendere dalla nave da qui al gong finale del mercato.

Una mossa atta, probabilmente, ad abbassare il monte ingaggi, anche perché, senza nulla togliere ai nuovi arrivati, sono stati presi giocatori per lo più sconosciuti e con qualità tecniche inferiori ai partenti. Giovani che hanno fatto bene nei campionati giovanili come Ercolani, Cataldi, Greco, Bianco o lo stesso Sipos. Ma la Serie C, pur nelle buone intenzioni, non è il calcio giovanile e, purtroppo per il Catania, la gara di Monopoli lo ha ampiamente dimostrato. Inoltre, l’impressione è che non si sia ottemperato a rimpiazzare, ruolo per ruolo, le partenze pesanti, puntando, più che altro, all’occasione low-cost.

Un appunto va fatto anche per gli elementi più esperienti, specialmente dalla cintola in su, ancora presenti in rosa. L’errore di Maldonado, che ha dato il là al vantaggio avversario, accompagnato dalla incertezza dell’estremo difensore Stancampiano, sono l’emblema di una situazione confusionaria che, ovviamente, non può permettere al Catania di scendere in campo con la giusta spensieratezza, a prescindere dai limiti, che ci sono e sono tanti. 

Quello che succede all’interno di Torre del Grifo lo sanno in pochi, ma la sensazione è che sopra il Village aleggino nuvole nerissime. Anche perché, così come avvenuto con la dichiarazione sulla conferma dei pezzi pregiati, poi non avvenuta, si continua a dire ma a non fare. Paradigmatico il discorso legato a Piccolo, calciatore definito quasi intoccabile dal direttore Pellegrino ad inizio scorsa settimana, ma poi non convocato e con molte sirene che lo vedrebbero in partenza. 

Chiaramente, ed è giustissimo sottolinearlo, nessun attacco ai calciatori, che si ritrovano certamente in un contesto difficile e poco rassicurante, nonostante i continui proclami di SIGI su nuovi ingressi societari. Altro aspetto che ha destato non poche perplessità e registratosi solo ai piedi dell’Etna, è il non aver giocato amichevoli propedeutiche per l’inizio del campionato. Una decisione forse obbligata, ma che, a prescindere dai limiti della rosa, influisce come una zavorra sulla prestazione abulica di Monopoli. 

Baldini chiede rinforzi ad alta voce, ma la sensazione è che al momento saranno più le valigie in mano con destinazione altri lidi, che le valigie in mano con destinazione Catania. La risoluzione consensuale con Giosa, arrivata stamane, ne è un chiaro esempio. Le risorse mancano, e al netto di tutto quello che si può dire o scrivere, sarà difficile invertire la rotta. La strada impervia da affrontare, per il Catania rischia di essere davvero colma di altre serate amare come quella del Veneziani.

Se non dovessero arrivare ulteriori batoste extra-campo, e il rischio purtroppo sussiste, quell’ultimo posto dei rossazzurri rischia diventare non un’incidente di percorso, ma un assestamento in quella zona della classifica, con la salvezza che rischia di diventare obiettivo primario. Insomma, una regressione vertiginosa, viste le dichiarazioni relative ad un miglioramento dello scorso quinto posto o, addirittura, di un obiettivo promozione paventato dalla dirigenza rossazzurra. Piove sul bagnato, ma ancor più triste è non riuscire a scorgere neppure un raggio di sole. Ci aspettano momenti difficili. 

Fonte immagine: CataniaToday

Lega Pro, presidente Ghirelli: “Siamo preoccupati per i nostri club”

Il presidente della Lega Pro, Ghirelli, ha parlato ai microfoni dell’agenzia di stampa Italpress, circa il ristoro promesso dal governo dopo la pandemia da Covid-19 che ha costretto la categoria a fermarsi e a chiudere gli stadi:

“Si pensava che quello che ci era stato assicurato si sarebbe concretizzato e cioè che i tempi per il decreto attuativo sarebbero stati brevissimi e che sarebbero stati erogati i fondi spettanti con celerità. Così non è stato e questo, oggi, determina preoccupazione.

Si è chiesto un segnale per la riforma. La serie C ha detto presente, nella prossima assemblea porterò la proposta di non far più ripescaggi e riammissioni. Vi sembra poca cosa? Oggi dirò a Cesare Fogliazza, storico proprietario della Pergolettese, un uomo vero, di credere ancora una volta ed essendo i presidenti uomini avvezzi a soffrire resisteranno. Ma gli uomini saggi non vanno fatti arrabbiare, perché reagiscono con tenace razionalità”.

(foto:ragusaoggi.it)

Mirri (pres. Palermo): “Ecco perché Palermo, Catania e Messina sono in C”

Tra un’ora e mezza il Palermo sfiderà il Latina per la prima giornata del campionato di Serie C – Girone C. Questo uno stralcio delle parole del presidente Mirri, raccolte da “La Repubblica”:

“Palermo, Catania e Messina dalla serie A alla C? Significa che la Sicilia non è andata avanti. Le squadre rappresentano la parte produttiva delle città e le città siciliane non offrono opportunità di investimenti. Il tema è quello dell’appetibilità della Sicilia e la nostra è una regione nella quale è difficile fare.

Gli investitori preferiscono puntare sullo Spezia o sul Modena piuttosto che sul Palermo o il Catania. Questa regione non dà opportunità. È il campionato delle nobili decadute? Sì, è così.

Al Nord ci sono città medio piccole al Sud grandi città che hanno fatto la storia del calcio. Quelle mancanze di opportunità che dicevamo per la Sicilia si possono allargare a tutto il Sud. In Italia il Sud resta lontano dal Nord e anzi il divario si va accentuando”.

(foto: blogsicilia.it)

Giuseppe Bellusci (ex Catania) potrebbe firmare col Bari

Il Bari è già una corazzata ma la società, con il direttore sportivo, Ciro Polito in testa, vuole completare la rosa con giocatori di valore.

In uscita dal Monza c’è Giuseppe Bellusci, ex difensore del Catania dal 2009 al 2014, che l’atro ex rossazzurro, Polito, sta cercando di convincere. Anche Alessandria e Vicenza si sono fatte sotto per il calciatore 32enne nato a Trebisacce.

Sono ben 99 le presenza di Bellusci con la maglia del Catania che non si è mai tolto la gioia del gol sotto l’Etna, riuscendo invece nell’impresa al Palermo dove ha militato dal 2017 al 2019.

(foto: tuttocampo.it)

Chi resta al Catania ha l’obbligo morale di sudare la maglia. E la giacca.

Si scrive e si parla, si parla e si scrive. Da che mondo e mondo, cinquant’anni prima persino di Nicolò Carosio, il calcio si raccontava, si viveva, si dibatteva: dal bar alla battigia, dalla radio alla TV. Esprimiamo, ergo, la nostra opinione che, in quanto nostra, è incontrovertibile. Non è una verità assoluta, non esistono, è il nostro punto di vista e ci teniamo a condividerlo con i lettori, soprattutto con chi la penserà diversamente.

La sconfitta, disastrosa e nessuno si permetta di obiettare il contrario, era già maturata nella foto di repertorio pre-partita: sguardi spenti, stimoli sotto i tacchetti. Molti dei giocatori scesi in campo non hanno sciorinato il consueto mordente vuoi per il ritardo di condizione vuoi, sì è odioso ma doveroso parlarne SEMPRE almeno finché le questioni non si dirimono definitivamente, per la condizione in cui versa la società Calcio Catania.

Sparare a zero, sulla croce rossa(azzurra), non è tra i nostri piani né ci dilettiamo come se fosse il nostro hobby preferito, anzi quando abbiamo deciso di intraprendere questa avventura di Catania Mood, ci entusiasmavamo all’idea di commentare le partite del nostro Catania ma, mai e poi mai, avremmo pensato di ritrovarci a studiare giurisprudenza ed economia per capirci qualcosa. Non si tratta di malizia ma di inclinazione alla realtà.

Ora, se avessimo un lavoro, uno qualsiasi, con contratto a tempo determinato ma consapevoli del fatto che potremmo non percepire il nostro compenso perché l’azienda per cui prestiamo servizio versa in condizioni economiche difficili o di dissesto, lavoreremmo con lo stesso piglio? Niente lassismo? Dai, possibile che gli stimoli non mutino neanche di un tantino?

I giocatori del Catania sono in questa situazione. E’ il loro lavoro. Non sono brutti e cattivi, è la normalità, è umano, non sono robot sono fatti di carne e ossa, come noi e non si può giocare a mente serena in questa situazione. Se, poi, a giocare è una squadra imbottita di giovani che non si conoscono tra loro di cui due al centro della difesa, zona nevralgica del campo da cui dipendono le sorti dell’intera partita e senza chiocce, la frittata è servita.

Brutto, bruttissimo Catania, bruttissimi presagi. O ci si rialza subito contro la Fidelis Andria in casa, completando parimenti la rosa che non è competitiva per le zone alte della classifica indicate dalla società come obiettivo minimo della stagione, o rischiamo di rimanere invischiati in un graduale processo di decadenza.

Le critiche costruttive fanno bene, i giocatori leggono e devono responsabilizzarsi oppure optare per altre destinazioni. Ma chi resta ha l’obbligo morale di sudare la maglia fino a sporcarla (cosa che ieri non abbiamo avuto il piacere di apprezzare), lo stesso vale per staff e dirigenti. A pulirla penseremo noi col nostro amore puro che, in pochi, tra coloro che la indosseranno, saranno in grado di comprendere.

Baldini: “Nessun caso Piccolo. Abbiamo perso punti di riferimento”

Commento amaro, e diversamente non poteva essere, quello di mister Baldini a fine gara: un sonoro e meritato 3-0 in favore della squadra di casa, un buon Monopoli, che ha messo in ambasce i rossazzurri fin dall’inizio:

“La squadra ha un enorme bisogno di lavorare sui concetti, sulla condizione, e sull’amalgama. Se la gara di Coppa Italia aveva dato segnali positivi, questa partita deve essere analizzata a mente fredda e molto bene. Dobbiamo migliorare tanto.

Russotto e Sipos? Hanno avuto occasioni importanti per riaprire la partita ma il problema è che abbiamo preso gol a freddo su un errore nostro e poi su una palla inattiva. Per caratteristiche non possiamo ‘fare la guerra’ a livello fisico: dobbiamo provare a giocare a calcio. Abbiamo cambiato tantissimo, ci sono ancora dei giorni di mercato a disposizione per inserire alcuni giocatori importanti e non dimentichiamo che sono stati persi dei punti di riferimento nello spogliatoio”.

Caso Piccolo? Ne ho sentite dire di tutti i colori: è uscito acciaccato per via di una cicatrice che aveva nel gemello dopo la partita di Coppa. Mercoledì ha fatto la risonanza che ha escluso lesioni ma si è infiammata e non ha potuto allenarsi per tutta la settimana”.

 

(foto:calciocatania.it)