Catania-Mariglianese: reazione di squadra

Da qualche minuto si è concluso il match valevole per la ventitreesima giornata di campionato di serie D girone I tra Catania e Mariglianese, con il risultato finale di 2-1 per gli etnei. 

Match insidioso sin dai primissimi minuti di gioco, gli ospiti infatti, sebbene l’ultimo posto in classifica, hanno dimostrato di voler giocare a viso aperto contro la corazzata chiamata Catania, portandosi subito in vantaggio, esattamente al minuto 20 con Maydana che batte l’estremo difensore etneo Bethers. Poco prima dell’intervallo, il Catania ha l’opportunità di agganciare il pari con il calcio di rigore, ma Lodi lo spreca malamente mantenendo invariato il risultato. 

Nella seconda frazione di gara, i rossazzurri cercano disperatamente il gol del pareggio che arriva attorno al 60’ minuto, incursione mancina del neo entrato Russotto che mette in mezzo per Chiarella il quale riesce a battere l’estremo difensore avversario. A dieci minuti dal termine, altro rigore per la compagine etnea, questa volta dal dischetto si presenta Sarno che non sbaglia e sancisce una vittoria sofferta, ottenuta grazie alla grande reazione di squadra. 

Catania-Mariglianese: la probabile formazione dei rossazzurri

Non dovrebbero esserci grosse novità rispetto alla formazione di domenica scorsa ma due, sostanziali, sono d’obbligo. Torna Ciccio Rapisarda sulla corsia difensiva di destra, out Sarao per squalifica il posto da titolare dovrebbe spettare, almeno per 60′, al brasiliano Jefferson.

Centrocampo intoccabile, esterni d’attacco che stanno rendendo sempre meglio e, pertanto, saranno confermati dal 1′.

CATANIA (4-3-3): Bethers; Rapisarda, Lorenzini, Somma, Castellini; Rizzo, Lodi, Vitale; Chiarella, Jefferson, De Luca.

(Foto: catania ssd)

Ferraro: “Dobbiamo confermarci ogni settimana”

Alla vigilia di Catania-Mariglianese, il tecnico dei rossazzurri Giovanni Ferraro ha parlato ai giornalisti nella conferenza stampa pre-gara:

Dobbiamo interpretare il rush finale nel migliore dei modi. L’allenamento di giovedì è stato annullato ma a volte è meglio non allenarsi se non ci sono le condizioni, in ogni caso la seduta di venerdì è stata ottima. Per la sostituzione di Sarao tra oggi e domani deciderò con lo staff, in base alle ultime indicazioni. L’abbondanza? L’organico ci permette di ovviare agli infortuni e far rifiatare qualcuno; può accadere anche di andare in tribuna, a volte, nell’ambito di un progetto così importante. Abbiamo voglia e applicazione, giochiamo contro una squadra che ha vinto tre partite nelle ultime 5 giornate, dobbiamo mostrare lavoro e qualità per arrivare alla prestazione e al risultato davanti al nostro Presidente e ai nostri tifosi. Lo staff deve mantenere gli equilibri e dare a tutti la possibilità di sentirsi inseriti e integrati, poi la domenica tocca ai calciatori. Sarà una partita difficile, le squadre campane cercano sempre di metterci qualcosa in più quando vengono a giocare qui, loro sono in salute e sperano di salvarsi. Noi dobbiamo confermarci ogni settimana, riducendo il numero di partite che ci separa dal traguardo. È un Catania in palla con voglia, gamba ed entusiasmo. Dovremo essere bravi a far girare la palla velocemente e anche nelle preventive, perché loro ripartono rapidamente. Vedo che i nostri calciatori hanno grande attenzione al particolare e sono concentrati sul ritorno del Catania tra i professionisti. Negli ultimi quattro turni abbiamo giocato tre volte in trasferta e abbiamo dato un’ulteriore prova della nostra forza. Sarno? Sarà tra i convocati. De Respinis si è inserito facilmente in una squadra prima in classifica, cosa non semplice, grazie alle sue motivazioni personali e all’accoglienza di un gruppo fantastico. Il fattore “Massimino” incide in casa e… fuori, non è un caso che abbiamo perso quando non avevamo i nostri sostenitori al seguito, i tifosi del Catania esercitano una pressione positiva. Qui sono tutti titolari e consapevoli che dall’obiettivo generale derivano benefici individuali nel presente e nel futuro“. 

Mood in campo – La prima della classe contro l’ultima in classifica

Mood in campo” è la nuova rubrica targata Catania Mood che vi accompagnerà settimanalmente all’interno della quale troverete analisi sullo stato di forma e sulle condizioni dei vari avversari, ma anche aspetti legati principalmente alla nostra squadra del cuore.  

Ventitreesima giornata di campionato di serie D girone I, dopo due trasferte consecutive in terra calabra, si torna al “Massimino” tra le mura amiche per sfidare l’ultima della classe: la Mariglianese. 

Il Catania continua la sua corsa verso la promozione e il conseguente ritorno tra i professionisti che, facendo tutti gli scongiuri, è sempre più in dirittura d’arrivo. Gli uomini di mister Giovanni Ferraro continuano ad allenarsi in quel di Ragalna, quartier generale che ha dato vita a schemi e tattiche di gioco fin qui vincenti. La sfida che attende i rossazzurri non è delle più semplici anche se sulla carta sfidano l’ultima della classe; non bisogna assolutamente sottovalutare l’avversario perché si commetterebbe un grave errore. Il Catania dovrà battagliare in campo per vincere la sua partita spinto dal pubblico rossazzurro che non ha mai fatto mancare il proprio supporto nel corso della stagione. 

Di contro una Mariglianese in netta ripresa rispetto alla prima parte di campionato, i campani infatti nelle ultime 7 partite hanno ottenuto ben tre vittorie, due pareggi e altrettante sconfitte. Gli uomini allenati da mister Sena sono reduci dall’importante vittoria casalinga contro la Vibonese, quest’ultima attrezzata per poter terminare il campionato nelle zone alte della classifica. Al “Massimino” i rossazzurri si troveranno di fronte una squadra agguerrita alla ricerca di punti necessari al fine di ottenere una salvezza che fino a qualche tempo fa sembrava irraggiungibile. 

Appuntamento a domani, ore 14:30 per Catania-Mariglianese, la prima della classe contro l’ultima in classifica. 

Ciccio Famoso e Fabrizio Lo Presti: la stampa di Castrovillari elogia il tifo etneo

Ci sembra quanto ormai opportuno citare un pezzo di sportpeople.net, dedicato al Castrovillari e alla cittadina calabrese in generale, ma con un considerevole paragrafo che riguarda il Catania e la nostra passione sconfinata, a ventiquattro ore dalla celebrazione del ricordo di Ciccio Famoso, icona del tifo organizzato etneo:

Nel settore ospiti il contingente catanese fa sin da subito bella mostra dei propri bandieroni e delle proprie pezze. Ma, soprattutto, si contraddistingue per soli due striscioni esposti: uno in ricordo di Fabrizio Lo Presti (deceduto in un incidente autostradale nel 2001, mentre si recava a L’Aquila per sostenere i rossazzurri) e l’altro in memoria di Ciccio Famoso (storico leader e fondatore della Falange d’Assalto), i cui anniversari di morte sono caduti nei giorni precedenti. Due nomi che gli etnei hanno spesso anteposto alle sigle ultras per tutto quello che hanno dato al movimento cittadino, quasi un segno di rispetto nei loro confronti da parte delle varie generazioni che si sono avvicendate al Cibali raccogliendo da loro e portando avanti una storia ultras tra le più radicate del Paese.

Il blocco ultras catanese risulta quasi sempre ineccepibile: compatto, colorato da bandiere e due aste, in prima linea con l’immancabile pirotecnica e massiccio nel cantare. Una di quelle tifoserie che difficilmente delude!

In campo al cospetto di un Castrovillari volitivo, alla fine sono gli ospiti a spuntarla, all’inglese. Un successo che spinge ancor più il Catania verso il professionismo, mentre i padroni di casa continuano a navigare pericolosamente nella zona playout”.

(foto: catania ssd)

A “Cataniamondo” c’è un cuore che batte all’unisono

Li notiamo quei “like” sulla nostra pagina Facebook e sui singoli pezzi pubblicati, di tifosi del Catania sparsi per il mondo. Nomi inglesi e cognomi della Trinacria: storie decennali, alcune centenarie, che si mescolano e si congiungono sotto un’unica radice comune: Catania.

La nostra città, quella del terzo aeroporto più trafficato d’Italia, la stessa piena di contraddizioni e limiti, la forza della storia che connota il nostro presente, è motivo d’orgoglio per migranti e residenti, incazzati con le amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo senza apportare migliorie all’impianto urbano e civile (anzi!), lasciando storicamente inespresse le potenzialità della nostra piccola metropoli mediterranea aspirante ad hub aeroportuale dell’intero bacino.

Il presidente del Catania SSD, Rosario Pelligra, è uno dei tanti “figli della nostra terra”, è nipote dello stesso sole che solcava le prime rughe sul viso del nonno, discendente del nostro mare, un moto ondoso che fa il giro del pianeta per bagnare la costa della Sicilia orientale e quella dell’Australia meridionale. Sembra incredibile, a oltre 16.000 km, eppure è lo stesso mare.

A “Cataniamondo” c’è un cuore che batte all’unisono. E’ un martello pneumatico, è lo stridulo cinguettio di un uccellino che fischietta nel petto di chi vibra amore per la nostra città a distanza di chilometri, o di decenni. Abbiamo accolto Rosario Pelligra affibbiandogli immediatamente il diminutivo “Saru” per sentirlo nostro, lui che è già “nostro” perché appartiene alla medesima terra d’origine, di chi la vive, di chi la viveva o di chi ce l’ha solo raccontata, tramandandola attraverso aneddoti e colori talmente nitidi da regalarcene un pezzettino vero da cucire sul nostro cuore.

Centro sportivo e ampliamento dello stadio, calciomercato e progetti futuri riempiono, a ben donde, le pagine di quotidiani cartacei e online da mesi. Ma, a ventiquattro ore dal match contro la Mariglianese, dopo tante vittorie e con l’obiettivo-promozione che s’avvicina, domenica dopo domenica, come un corridore al traguardo, volevamo concentrarci solo sul bello, sull’estetica del calcio che è tornata a impreziosire i nostri pomeriggi, barocchi e arcadici, respirando solo l’erba del “Massimino”, che ci inebria di ricordi e di vanto, sotto un mite zeffiro capace di chiudere le pagine di libri contabili, serrare le porte dei tribunali, tappare gli orifizi farneticanti di chi dava fiato a strombazzate scordate.

Si macinano chilometri, si prendono aerei, si litiga con mogli e fidanzate, si dribblano, con rispetto ma con fermezza, battesimi, comunioni, cresime e matrimoni: il Catania vince su tutto, e non perché sia più importante di qualsiasi legame, ci mancherebbe, solo perché è la cosa più importante di cui non abbiamo bisogno, eppure senza Lui non saremmo capaci di essere felici né rendere felici le persone di cui abbiamo bisogno per vivere…

Solo chi ama davvero la maglia rossazzurra comprenderà questa dissertazione apparentemente strampalata.

(foto: www.cataniassd.com)

Ancora Grella: “Catania non ha niente da invidiare agli altri club di tutto il mondo”

Ancora il vicepresidente e amministratore delegato del Catania Vincenzo Grella ai microfoni della redazione di SerieD24.com: 

Catania non ha niente da invidiare agli altri club di tutto il mondo, Pelligra ha l’intenzione di spingere il marchio Catania ovunque, e noi stiamo cercando di mettere in piedi più iniziative e cercheremo di stabilizzare un contatto con i tifosi. Pelligra è rientrato ieri sera, ci incontreremo per eseguire un planning societario per l’anno prossimo. Quando è qui facciamo sempre delle riunioni ma anche quando lui non è a Catania ci sentiamo tutti i giorni. Abbiamo messo su delle idee per quel che riguarda il progetto giovanile che per noi è importantissimo. Come progetto voglio gettare delle basi su un settore giovanile che possa produrre giocatori per la prima squadra, chiaramente dobbiamo aumentare gli impianti e far si che questi giovani possano capire la cultura del club, il rispetto e l’educazione. Ci sarà un aumento delle squadre femminili, e per me questo è la base e il futuro della società. Il settore giovanile e la squadra femminile si allenano e giocano a Nesima, la prima squadra si trova a Ragalna, i ragazzi hanno trovato la loro dinamica lì, hanno tutti i comfort e al momento non c’è questa esigenza di spostarli per forza. Sono abbastanza sereno, la prima squadra sta facendo molto bene, vedo l’atteggiamento di tutti i ragazzi che mi riempie di orgoglio, questo attaccamento alla squadra e al collettivo che viene sempre prima dell’individuo, questa mentalità è vincente. Secondo me questa squadra è forte anche per la serie C, è normale che qualche giocatore non è nostro, dovremmo capire cosa fare in sede di calciomercato, però oggi la nostra squadra è molto competitiva con una mentalità vincente e convincente. Noi vogliamo vincere e vogliamo che i ragazzi capiscano il loro talento e le loro capacità atletiche, pertanto la società pretende un certo tipo di prestazione non solo per me, ma per la gente che paga il biglietto e che deve essere accontentata, questo lo pretendo. Il momento più importante da quando sono qui è stata la prima partita di campionato contro il Ragusa, addirittura più emozionante di giocare un mondiale. Arrivare lo stadio dopo aver lavorato tantissimo è stata una sensazione strana, dalla tribuna l’ho vissuta in modo pesante, ma quando vinci c’è un grande mix di emozione. Con Lodi abbiamo giocato insieme tantissimi anni fa, lui sa quanto ci tenga al rapporto tra dirigenti e calciatori, per me ci deve essere sempre una certa distanza e lo sa, lui deve giocare come sta facendo, deve rispettare e onorare la maglia con grande rispetto come ha sempre fatto e deve pensare a giocare bene, lui è il simbolo della nostra rinascita”. 

(Foto: Catania SSD)

Grella: “Ringrazierò sempre Pelligra, grande uomo di coraggio”

Intervistato dalla redazione di SerieD24.com, l’amministratore delegato e vicepresidente del Catania Vincenzo Grella ha parlato di questa sua prima esperienza alle pendici dell’Etna e della stagione che la squadra rossazzurra sta conducendo. Di seguito parte dell’intervista riportata: 

Catania aveva bisogno di ripartire e di ritrovare nuovo entusiasmo, passione e amore per la città. Noi stiamo cercando in poco tempo di far vedere che c’è una grande dirigenza che ha voglia di fare bene non solo per la squadra di calcio ma anche la città, c’è serietà e c’è grande rispetto per i catanesi, noi sentiamo questa responsabilità. Io in prima persona cerco di far capire alla gente quanto noi teniamo di riportare una città dove merita di stare. Il progetto è molto interessante, è grande e che ha bisogno di seguire certi passaggi, ci vogliono fondamenta molto solide, bisogna creare un movimento elastico ed efficiente che non brucia e butta via denaro, che si possa creare una cultura sportiva che duri nel tempo. Ci vuole tempo e grande passione. Il calcio che ho vissuto io non conosce pazienza, questo termine non esiste nel dizionario ma io ho voglia di scriverlo. Il rapporto con il presidente nasce tramite un’amicizia molto stretta tra lui e Bresciano, io l’ho incrociato più volte insieme a Bresciano, abbiamo parlato di calcio, io gli davo dei consigli per acquisire qualche club. Inizialmente ero solo un advisor, poi lui ha insistito di farmi cambiare idea e di avermi al suo fianco, di prendere in mano il progetto e di portarlo avanti. Non passerà un giorno che non potrò ringraziare Pelligra, grande imprenditore che mi ha dato fiducia, sono molto orgoglioso. Il suo più grande pregio è il coraggio, non vede difficoltà, pensa a proposte e a tante idee, ha le spalle larghe e che in certe situazioni fa le sue riflessioni. Lavorare con lui non è semplice è un uomo molto esigente ma è questo modo di fare che possa portare tanto successo a Catania. Noi siamo arrivati in un posto già complesso soprattutto per quel che riguarda gli sviluppi comunali, ma anche in queste difficoltà iniziali abbiamo trovato persone sempre disponibili che hanno cercato di aiutare il club, noi pretendiamo serietà anche da parte dell’amministrazione comunale, cosa che abbiamo trovato”. 

(Foto: Catania SSD)

Il “Massimino” si concia a festa per ricordare Ciccio Famoso

Ciccio Famoso, leggenda del tifo organizzato a Catania, avrebbe avuto il suo bel da fare in uno stadio da 35/40.000 spettatori. Il presidente Pelligra non si è mai nascosto dietro un dito, annoverando l’ampliamento dello stadio “Angelo Massimino” tra le priorità assolute del club in un’ottica di crescita costante.

Domenica, i ragazzi della Curva Sud organizzeranno una coreografia speciale per ricordare lo storico capo della Falange, ragione in più per non mancare alla partita Catania-Mariglianese. Già a partire dalle ore 13:00 inizieranno i preparativi per conciare a festa il Massimino nel ricordo di Ciccio Famoso.

(foto: calciocatania.it)

Jefferson e De Respinis: possibile staffetta. Migliorano Litteri e Sarno

Jefferson è reduce da un infortunio muscolare che ha superato brillantemente ma, come si suol dire in gergo, non ha i novanta minuti sulle gambe. De Respinis è il neo acquisto, si è già integrato alla perfezione nel gruppo e promette scintille.

E’ assai probabile che mister Ferraro possa optare per una staffetta tra i due, data la concomitante assenza di Sarao per squalifica, con una leggera propensione per il brasiliano che potrebbe scendere in campo da  titolare e assicurarsi almeno un’ora di gioco.

Migliorano anche le condizioni fisiche di Sarno e Litteri. La speranza di vedere quest’ultimo in campo nell’ultimo scorcio di campionato resta sempre in piedi.

(foto: catania ssd)