Catanzaro – Mister Calabro: “Bari, Catania e J. Stabia competitor più pericolosi”

L’allenatore del Catanzaro, Antonio Calabro, ha parlato degli avversari diretti in chiave playoff, commentando anche l’organico del Catania:

“Pensiamo a vincere, punto e basta. Lotteremo in ogni gara – ha dichiarato catanzaroinforma.it – per far sì che le avversarie continuino a temerci. I competitor più pericolosi? Noi stessi: sappiamo che Bari davanti, Catania e Juve Stabia dietro sono tutte compagini forte ed attrezzate e che possono vincere tutte le partite da qui alla fine”.

(foto: lamicittanews.it)

Ciao Stefania, voce simbolo di passione e appartenenza

Ciao Stefania voce simbolo di passione e appartenenza“. Così recita lo striscione esposto dalla Curva Nord quest’oggi dinnanzi l’entrata dello stadio Angelo Massimino, il tempio, come amava definirlo la nostra Stefania. 

Rinnoviamo il nostro cordoglio ai familiari, esprimendo la nostra vicinanza. 

Focus – “Simonetta Lamberti”, lo stadio (quasi) stregato per il Catania

Il “Simonetta Lamberti” di Cava de’ Tirenni è uno stadio quasi stregato per il Catania che dalla stagione 1977/1979 è riuscito ad ottenere i 3 punti solo in un’occasione. Era il 9 Febbraio 2020 e Andrea Mazzarani su rigore allo scadere del primo tempo ha sigillato la vittoria per gli uomini di Cristiano Lucarelli.
Negli altri precedenti, giocati fra Serie B e Serie C, il Catania ha totalizzato solo 5 pareggi mentre la Cavese è riuscita nell’impresa di vincerne ben 3. L’ultima vittoria in casa Cavese risale al campionato di Serie C2 1997/1998 quando riuscirono ad affermarsi con un netto 2-1.

Foto: ScopriSalerno.it

Limbo Rossazzurro: verso Cavese-Catania, la partita degli angeli.

Nuova puntata del “limbo rossazzurro”, rubrica dedicata alle sorti del nostro Catania, tra la partita precedente e quella che verrà.

Risulta chiaramente difficile tornare a scrivere a proposito del Catania e di tutto ciò che lo circonda soprattutto dopo la bruttissima notizia che ha colpito l’intera tifoseria catanese nella giornata di ieri. Certamente le emozioni sono tante, i pensieri affollano la mente, non è di certo semplice ma tentar non nuoce. 

Cavese-Catania si giocherà in un momento particolare per entrambe le squadre, colpite purtroppo da un forte lutto. Mi piacerebbe definirla “la partita degli angeli”, una partita che vedrà abbracciarsi da un lato Antonio Vanacore, vice allenatore blufoncè e dall’altro Stefania Sberna, storica speaker rossazzurra. 

Due angeli prematuramente scomparsi che non faranno di certo mancare il loro supporto, due angeli estremamente importanti per le rispettive squadre, due angeli che resteranno per sempre nella nostra memoria. 

La squadra campana vive un periodo non bello anche dal punto di vista sportivo, l’ultima vittoria al “Simonetta Lamberti” risale al 7 di febbraio in occasione della vittoria contro la Paganese (partita terminata con il risultato di 1-0). Si tratta senza ombra di dubbio di una squadra con grossi deficit nel reparto offensivo, infatti la squadra allenata da mister Campilongo ha siglato solo otto reti nelle ultime undici uscite, non a caso i blufoncè, che occupano il diciannovesimo posto in classifica, hanno il peggior attacco di tutto il girone collezionando solo tre vittorie stagionali. 

In casa Catania il nuovo allenatore Baldini sta cercando di far ritornare l’entusiasmo iniziale, senza ombra di dubbio la vittoria casalinga contro l’Avellino è stata utile soprattutto per accrescere il morale dei ragazzi che, si troveranno di fronte una squadra agguerrita, alla ricerca di un improbabile piazzamento migliore in ottica play-out. Come detto più volte, Baldini sta cercando di lavorare sulla testa dei suoi ragazzi, ha dimostrato in poco tempo che i risultati possono arrivare solo se si ha la mente lucida. In terra campana la squadra rossazzurra dovrà scendere in campo con grande determinazione per cercare di portare a casa un risultato importante. 

Sarà sicuramente una partita speciale, caratterizzata da tensione agonistica marcata da un velo di tristezza. 

Ciao Antonio, ciao Stefania… 

Cavese-Catania
Focus Cavese: aquilotti senza punti da sei turni consecutivi

Dopo la convincente vittoria ai danni dell’Avellino, il Catania torna nuovamente in campo. Avversario di turno sarà il fanalino di coda del torneo, ovvero la Cavese di mister Campilongo. La sfida si giocherà sabato 27, alle ore 15:00, presso lo stadio “Simonetta Lamberti” di Cava dé Tirreni. 

Gli ultimi risultati della Cavese

I metelliani attraversano la fase più delicata dell’intero torneo. Nelle ultime sei giornate, infatti, la compagine campana ha raccolto zero punti su 18 disponibili. I ragazzi di Campilongo fanno leggermente meglio tra le mura amiche: nelle ultime cinque uscite, infatti, sono stati conquistati sei punti, frutto di due vittorie (Bisceglie e Paganese) e tre sconfitte. L’ultimo match disputato al “Simonetta Lamberti” ha visto la Cavese perdente 0-1 a favore del Catanzaro con rete dell’ex rossazzurro Porcino. 

La classifica della Cavese

I ragazzi di Campilongo occupano l’ultimo posto in classifica, a quota 16 punti, ma con due gare da recuperare con Potenza e Ternana. Gli aquilotti detengono due dati negativi: sono, infatti, la squadra che vince di meno in campionato con soli tre successi, ma anche quella che perde di più con 18 k.o. su 28 gare disputate. Sul terreno di gioco amico ha ottenuto sette dei 16 punti totali: due successi, un pareggio e 10 sconfitte. Se il reparto difensivo non figura tra i peggiori del girone nonostante i 39 gol incassati, è l’attacco il meno prolifico del torneo, con soli 18 centri. 

La rosa della Cavese

L’organico della Cavese è composto da tantissimi giovani e da qualche elemento con maggior esperienza (alcuni di questi giunti a gennaio). Tra i legni, a difendere la porta metelliana, si alternano più elementi: Bisogno, Russo e, nelle ultime giornate, il classe ’98 Kucich. De Franco e Matino sono, invece, i difensori di maggior caratura. In mezzo al campo, il calciatore con maggior esperienza è l’ex Catania Scoppa. Arrivato a gennaio per rinforzare la linea mediana dei campani, l’argentino è già diventato pedina fondamentale nello scacchiere di mister Campilongo, anche se contro i rossazzurri sarà assente. Importante anche il bagaglio tecnico di Cuccurullo e Matera, elementi imprescindibili per l’undici aquilotto. In attacco, infine, i due giocatori con un maggior tasso tecnico sono l’ex Vibonese Bubas e l’ex Catania Calderini. Tra gli elementi d’attacco spicca pure la presenza di un altro ex, ovvero Gatto

La guida tecnica della Cavese

Dall’inizio del campionato si sono avvicendati ben tre allenatori sulla panchina campana. Ai nastri di partenza, a guidare i metelliani c’era Modica. A partire da metà novembre, è arrivato mister Maiuri. La sua esperienza durò soltanto un mese. Al suo posto arrivò Campilongo, che ancora oggi guida la compagine blufoncé. Dal suo esordio in panchina, avvenuto lo scorso 9 gennaio al “Simonetta Lamberti” contro il Palermo, l’allenatore napoletano ha ottenuto otto punti, frutto di due vittorie, due pareggi e 10 sconfitte. Il sistema di gioco maggiormente attuato è il 4-3-3.

Formazione tipo della Cavese

Cavese (4-3-3): Kucich; Senese, Matino, De Franco, Ricchi; Cuccurullo, Matera, Senesi; Calderini, Bubas, Gatto. ALL. Campilongo.

Fonte Immagine: IamNaples

Papu Gomez sui social: “Il Massimino non sarà più lo stesso”

Attraverso il profilo Instagram personale, il “Papu” Gomez ha esternato il suo pensiero riguardo alla prematura scomparsa dello speaker del Calcio Catania, Stefania Sberna, un’icona per l’intera città, una perdita incolmabile, una figura insostituibile:

“Il Massimino non sarà più lo stesso”, ha scritto Alejandro Gomez il cui nome è stato scandito decine di volte dalla voce sublime di Stefania.

(Foto: calciocatania.com)

Catania: Martinez, Avellino croce e delizia

Era il 29 novembre scorso quando il Catania ha affrontato l’Avellino al “Partenio-Lombardi” alle 17:30.Una vittoria che allora proiettò i rossazzurri nelle zone nobili della classifica ma senza Martinez a difenderne i pali dato che il Covid lo aveva appiedato a poche ore dalla gara.

Da quel momento in poi, anche quando è tornato ad essere arruolabile, solo panchina e guai (una patologia intestinale lo ha tenuto lontano anche da Torre del Grifo per un paio di settimane). Ma proprio nella gara di ritorno con gli irpini, quella dell’esordio di mister Baldini sulla panchina rossazzurra, il portiere spagnolo è tornato ad indossare la maglia da titolare, offrendo un’ottima prestazione.

Avellino croce e delizia per Martinez che, ora, spera di confermarsi titolare a suon di performances.

(foto: stadionews.it)

Nuova e vecchia gestione. Cosa cambia?

Aria di cambiamento? No qualcosina sistemata e qualcos’altro da sistemare magari si. Baldini non è mica un mago e Raffaele non è mica scarso è solo questione di come si vede il calcio, quali sono le proprie idee e comprendere che un credo calcistico a volte può dare soddisfazioni altre ti condanna.

Il merito di Baldini è stato quello di lavorare sulla testa dei giocatori su quello che la società vuole ottenere da queste restanti 6 partite che magari non potranno farle vincere il campionato ma regalare un pizzico di autostima in più da mettere in campo e, nondimeno, nello spogliatoio.

Dobbiamo dare atto a Raffaele del lavoro svolto perché il Catania nella prima parte di stagione era andato oltre le più rosee previsioni con un organico con potenzialità da 5°/6° posto. Poi qualcosa si è rotto, sembrava che la nave non seguisse più le direttive del suo capitano in un mare in tempesta e allora si rischiava davvero di affondare e perdere quello che di buono si era costruito con quelle poche risorse disponibili. Si doveva correre ai ripari: l’unica cosa da fare era il cambio alla guida tecnica.

La società etnea si concede qualche ora, circolano diversi nomi incluso un duo di beniamini amati dalla piazza, alias Gennaro Monaco e Davide Baiocco, ma la società pensa alla grande voglia di mettersi in mostra di Francesco Baldini capace di vincere un campionato under 17, ex Primavera della Juventus ed ex allenatore del Trapani ma con risultati poco gratificanti.

La grinta non manca al tecnico nativo di Massa, e nemmeno le idee chiare. Il cambio tattico, col 4 3 3 che più si addice per tradizione alla squadra etnea, potrebbe rappresentare l’arma in più, l’asso della manica che il Catania deve giocarsi fino alla fine per poter, senza troppe pressione, regalare una bella estate ai tifosi rossazzurri.

Fonte foto (nuovosud.it)

Catanesi al Nord – Renato: “Vorrei che con Tacopina anche la città di Catania diventasse di Serie A”

Quanti tifosi sono stati costretti da cause contingenti a lasciare Catania per migrare verso i lidi gelidi del Nord Italia o, peggio, fuori dai confini nazionali. Il tifo per i colori rossazzurri, però, è qualcosa di imperituro, non conosce tempo né spazio, è impresso nell’anima ancor prima che nella stampa di una sciarpa.

Per tale ragione la nostra redazione ha ritenuto opportuno dedicare una rubrica ai tifosi DOC che per motivi di lavoro o di famiglia hanno lasciato il capoluogo etneo e, tra saudade e nostalgia, continuano a seguire le sorti del Catania in TV, attraverso la stampa, in qualsiasi modo possibile.

Oggi vi raccontiamo la storia di Renato, che da 30 anni vive in provincia di Brescia.

Come si vive a distanza la passione per i colori rossazzurri? Quando gli stadi erano aperti ai tifosi la sofferenza di non poter assistere dagli spalti alle partite quanto incideva sul tuo stato d’animo da tifoso DOC da 1 a 10?

La distanza dai colori e dalla città non influisce tanto perché ero un super tifoso quando abitavo a 1 km dallo stadio e continuo ad esserlo adesso che abito a 1500km di distanza. L’amore te lo porti dentro come sempre dico a mia moglie: ‘Io ho due grandi amori: te e il Catania, il Catania c’era da prima’ infatti mi lascia in Santa pace la domenica nei miei momenti di intimità col Catania. A volte condividere è difficile anche se con alcuni amici riusciamo a ricreare l’atmosfera giusta. Certo, il pre-partita è un po’ diverso. A Catania abitavo a pochi metri dallo stadio e già dalle prime ore del mattino a respirare l’aria della partita. Qui è diverso perché i3-4 giorni prima la ricerca spasmodica dei biglietti per le trasferte, come organizzarci con le macchine, ecc. Quando siamo a casa fa rabbia non poter essere allo stadio ad urlare: quando siamo soddisfatti restiamo sempre giovani. A casa e allo stadio vedi due partite completamente diverse.

Raccontaci un po’ di te. Di cosa ti occupi? Vivi con la tua famiglia?

Io vivo a Lonato del Garda da circa 30 anni e mi sono sposato quassù anche se mia moglie è catanese DOC come me. Ho due figli che vivono nello stesso paese e due fartelli: la mia famiglia si è lentamente sistemata qui al Nord e abitiamo nel raggio di pochi chilometri. Siamo una famiglia molto unita e allargata, Nico Gravagna (Old Elephants) è un fratello acquisito ,ad esempio, infatti viene chiamato ‘zio’ dai miei figli. Mi occupo di logistica in un’azienda metalmeccanica, è un buon lavoro, si sta abbastanza bene ma spero di poter ritornare nella mia Catania a passare gli ultimi anni felici della mia vita.

Secondo te dopo l’avvicendamento in panchina il Catania sarà in grado di presentarsi ai nastri di partenza dei play-off in una posizione di prestigio e lottare per la promozione in Serie B?

Non ho buone speranze e secondo me non siamo all’altezza di altre squadre, per esempio nemmeno dell’Avellino che gioca decisamente meglio di noi ma gli mancavano diversi titolari. Poi ai play-off c’è anche la fortuna a condizionare i risultati ma credo che siano appannaggio di Braglia che come ha fatto a Cosenza si sta concentrando sui play-off. Baldini non lo conosco ma tra la confusione di Raffaele e il ritorno al 4-3-3 già qualche miglioramento si è visto.

Sostituisciti al direttore generale Maurizio Pellegrino per un momento. Se avessi ricoperto il suo ruolo e avessi avuto maggiori possibilità economiche, quale giocatore di Serie C avresti acquistato per migliorare il tasso tecnico della società?

Non vedo in giro giocatori così interessanti ma sicuramente avrei tenuto Pecorino.

Aprile dovrebbe essere il mese della svolta storica con il passaggio di consegne a Joe Tacopina. Pensi che alla fine il closing si farà? E cosa ti aspetti dalla nuova era a stelle e strisce?

Ha soldi, gente dietro le spalle, esperienze a Roma, Venezia e Bologna. Spero che a Catania si trovi bene, l’importante è che la rilanci che la matricola resti anche se non ci sono particolarmente attaccata. Mi basta che rimette tutto a posto e poi rivende perché il progetto di del Catania venga effettuato del salvataggio tutto e ci consenta di fare campionati dignitosi. Io non voglio l’Europa League, la Champions o lo scudetto, anche se ovviamente mi piacerebbe (sorride, ndc). Catania è una realtà importante in Sicilia e spero che insieme alla società cresca anche la città perché in questo momento abbiamo una squadra in Serie C di una città di Serie C.

Saluto i miei fratelli catanesi e, in particolare, Benny Greco a cui voglio un bene dell’anima.

Tribuna stampa intitolata a Stefania Sberna

La tribuna stampa dello stadio Angelo Massimino di Catania verrà intitolata a Stefania Sberna. 

Così il Comune di Catania attraverso un comunicato stampa annuncia questa splendida notizia: 

“La grande emozione che ha suscitato la scomparsa di Stefania Sberna, giornalista e storica speaker del Calcio Catania, è la riprova del segno indelebile che la sua ineguagliabile passione per i colori rossazzurri, ha lasciato tra gli sportivi catanesi. L’entusiasmo contagioso della sua voce rimarrà memoria collettiva per tifosi, colleghi giornalisti, amici e soprattutto il marito Salvo con le figlie Giulia e Federica, che hanno condiviso il doloroso calvario della malattia sopportata con grande dignità. A memoria futura della sua genuina personalità, condividendo l’iniziativa con il Calcio Catania, l’Ordine dei Giornalisti e l’Unione Stampa Sportiva, intitoleremo a Stefania Sberna la tribuna stampa dello Stadio Angelo Massimino, un luogo in cui Stefania ha condiviso trenta anni di storia sportiva, nella buona e nella cattiva sorte, a testimoniare il sincero e autentico attaccamento ai valori dello sport e della passione civile”. 

(Foto: calciocatania.com)