Catania, il connubio squadra/tifosi è di vitale importanza

Ieri dopo molto tempo è entrato il tifo organizzato per sostenere il Catania allo stadio. 

La Curva Nord, dopo qualche riflessione, ha scelto di stare accanto alla squadra vedendo l’impegno di calciatori e allenatore ma anche di contestare il lavoro della societá. 

I cori per incitare la squadra sono durati dal primo all’ultimo minuto nonostante il risultato finale sia stato amaro visto l’andamento della partita.

A fine match una scena da pelle d’oca con i supporter che chiamano a gran voce i calciatori sotto la Curva, cantando cori di sostegno e apprezzamento, una scena che ricorda i vecchi tempi.

Ieri è finita in pareggio ma il Catania e i catanesi hanno vinto. Il connubio squadra/tifosi è di vitale importanza in questo periodo storico del club etneo.

Foto (calciocatania.it)

 

 

Spinta curva Nord e presenza vip in tribuna A: combattere con entusiasmo

La partita di ieri sera contro l’Avellino ha messo in mostra tantissime cose positive che servono moltissimo per tenere alto il morale in questo periodo molto delicato per i colori rossazzurri. La spinta dei tifosi della curva Nord si è fatta sentire per tutto l’arco del 90 minuti e questo ha chiaramente avuto un effetto positivo sui giocatori, che non sono riusciti a portare a casa la vittoria praticamente per un nonnulla e a causa di episodi che hanno avuto diversi connotati legati alla sfortuna.

Nonostante i due gol subiti che sono costati purtroppo la vittoria grazie a questa spinta i giocatori hanno messo in atto una prova d’orgoglio, proprio come ha chiesto il loro allenatore, per cercare di ovviare al forte handicap che porterà sicuramente la penalizzazione in classifica, che attende soltanto di essere ufficializzata. Anche in tribuna A, che rappresenta comunque il settore principale dell’impianto di piazza Spedini, l’atmosfera respirata è sembrata quella giusta, con diversi vip presenti, tra i quali Salvo La Rosa e il doppio ex della sfida Peppe Mascara, che hanno fatto capire a più voci come l’entusiasmo che ha sempre contraddistinto il tifo rossazzurro non manchi affatto, nemmeno in questo momento molto difficile.

Adesso ancora prima della sfida in trasferta domenica pomeriggio contro il sorprendente Monterosi Tuscia, che rappresenta sicuramente un inedito nell’ambito della sfide giocate dai rossazzurri con nessun precedente giocato, c’è da aspettare ulteriori novità dal consigiio d’amministrazione in programma nella serata di venerdì. Per quanto tempo ancora quindi l’atmosfera del tifo rossazzurro dovrà ancora essere offuscata dalle dolorose vicende extra campo si chiedono ancora i supporters del Catania.

La risposta la attendono in molti, ma sembra essere certo che quel che sta accadendo adesso dimostri come questa città riesca sempre a combattere i periodi bui, come già fatto tante volte in passato. La speranza è sempre quella di uscirne anche questa volta da vincitori.

Lulù Oliveira: “Ripagai i tifosi che mi accolsero con una tripletta nel derby”

In un’intervista rilasciata ai microfoni del corrieredelveneto.corriere.it, Lulù Oliveira, ha parlato anche della sua esperienza sotto il vulcano, a Catania, dove ha militato dal 2002 al 2004, totalizzando 74 presenze e segnando 28 reti:

“Nel 2002 mi sono trasferito al Catania di Riccardo Gaucci, avevo rapporti solo con lui, col padre Luciano non avevo contatti – ha dichiarato il “Falco”-. Mi colpì l’accoglienza della gente. In aeroporto c’erano 200 tifosi ad attendermi. Dovevo ripagarli, dopo due giornate nel derby col Messina segnai una tripletta. Splendido!”.

(fonte foto: cagliarinews24.com)

Catania
Catania-Avellino, un pari che mancava dal…

Al gol di Moro e a quello di Claiton, rispondono prima Plescia e poi Silvestri. Due gol messi a segno per squadra ed un cartellino rosso per compagine, una perfetta parità che potremmo giudicare giusta per quanto le due squadre hanno dimostrato in campo. Un risultato storico quello fra Catania ed Avellino che in oltre 70 anni non avevano mai messo a segno due gol per parte (nè in terra siciliana quanto in quella campana).

Molti tifosi si sono chiesti da quando le due compagini non impattavano. La risposta è presto detta perché infatti un pari mancava da 20 anni. Era un freddo aprile del 2001 ed il Catania di Vincenzo Guerini affrontava l’Avellino dopo la terribile sconfitta contro la Lodigiani per 5-2. Urgeva riscatto ma quella sera la palla non ne volle sentire proprio di entrare in rete, fu 0-0.

Foto: CalcioCatania.it

Catania tifosi
Tifosi Mood – Giuseppe Salemi: “Catania merita un progetto serio”

Ancora una volta, Catania Mood chiama all’appello i “padroni di casa”. Giuseppe Salemi, pilastro della nostra redazione, ha risposto alle domande sulle ultime vicende in casa rossazzurra. Il pareggio interno con l’Avellino e la tribolata questione extra-campo, gli argomenti principalmente trattati.
Buona lettura. 

Peppe, grazie per questa intervista “in casa”, come si suol dire. Come va?

“Si, diciamo che stiamo giocando in casa, un po’ come il Catania ieri sera. Io sto bene, semplicemente un po’ rammaricato per la situazione che attanaglia la squadra rossazzurra e che crea sensazioni non positive sia emotivamente che psicologicamente al tifoso”.

Ieri sera il Catania per poco non batteva una delle favorite del girone, ovvero l’Avellino. Che gara hai visto?

“Da qualche gara, rispetto ad inizio stagione, il Catania è una squadra molto più compatta, più dinamica e in grado di creare molte più occasioni. I ragazzi volevano portare a casa i tre punti a tutti i costi, anche per fare un regalo ai tifosi accorsi sugli spalti. Credo ci sia stata un pizzico di sfortuna. Non è facile giocare con la mente sgombra in una situazione così difficile, quindi onore a questi ragazzi”.

Moro prende falli, recupera palloni e soprattutto segna. Ti aspettavi un inizio così scoppiettante di questo ragazzo?

“È una grande sorpresa sia per il Catania, ma soprattutto per il Padova che ne possiede il cartellino. Non vorrei fare paragoni azzardati, ma a me ricorda vagamente Gonzalo Bergessio, perché anche l’argentino, così come Moro, lottava su ogni pallone e spesso si procurava anche tanti falli dando una mano anche dalla cintola in giù”.

Toccando i tasti dolenti, che giudizio ti sei fatto sulle dichiarazioni di Gaetano Nicolosi sulla nota trasmissione Corner?

“Questo è un tasto davvero dolente. Un imprenditore dal calibro di Gaetano Nicolosi, nonché maggiore azionista, non può non leggere lo statuto, sempre se è vero. Inoltre, dalle sue parole ho compreso che difficilmente alle prossime scadenze il Catania sarà preparato. Ciò significherebbe esclusione dal campionato. Spiace per i tifosi, che stanno vivendo un’agonia interminabile. Spero si possa concludere la stagione per cercare di salvare il salvabile, ma credo sia molto difficile”.

Secondo te, cosa bisognerà aspettarsi dalle prossime settimane? Pensi che il Catania rischia davvero di non portare al termine il campionato?

“Il rischio è molto alto. Oltre alle scadenze già citate, non dimentichiamoci la tribolata questione della Catania Servizi S.r.l.. Se il Tribunale di Catania dovesse accettare la richiesta della appena menzionata azienda, per il club etneo sarebbe il colpo finale. Da tifoso mi auguro non si arrivi ad una esclusione dal campionato, però è anche vero che bisogna fare un esame di coscienza e meditare tanto su quello che sta accadendo. Una piazza come Catania non può vivere all’ordine del giorno. Ci deve essere una programmazione, un progetto, tutte cose che, ahinoi, Sigi non ha”. 

Catania
Ancora mister Baldini: “Rosaia è il giocatore che è cresciuto di più”

Ancora mister Baldini, ancora Catania-Avellino 2-2. L’allenatore dei rossazzurri si è soffermato sulle prestazioni dei singoli e, in particolare, su “chi fa legna”, spiegando anche il piccolo l’infortunio occorso a Maldonado:

“Rosaia? Il giocatore che è cresciuto di più da marzo. Quando gli altri erano al mare lui era ad allenarsi in un campo scuola a correre e a lavorare a Massa, perché siamo della stessa città. Quando sei così raccogli i frutti: si è presentato in forma strepitosa.

Zanchi e Albertini? Nascono esterni in una difesa a cinque ma stanno lavorando benissimo e si stanno adattando. Claiton? Bisognerebbe clonarlo, ha fatto prestazioni maiuscole ma è stato sfortunato per un infortunio stupido in allenamento e ha fatto la prima partita a Picerno e poi ha sentito un fastidio muscolare.

Maldonado? Ha subito una botta nel primo tempo ed è rimasto acciaccato, per questo ho deciso di sostituirlo”.

(Fonte immagine: CalcioCatania.it)

Baldini: “Ci iniziano a mancare punti ma i ragazzi sono strepitosi”

Baldini è felice di aver tenuto testa all’Avellino ma è consapevole degli errori che ha commesso la squadra, subendo due gol evitabili ma rivolgendo ai ragazzi un plauso per l’abnegazione che mostrano in campo, sempre, senza risparmiarsi, fino a meritare la fiducia della tifoseria rossazzurra:

“Una giornata vibrante. I ragazzi avevano voglia di fare questa partita contro un avversario molto forte nella sua totalità e avevano voglia di vedere la nostra curva. C’è rammarico perché sono sicuro che se non fossimo rimasti in dieci avremmo portato a casa la vittoria.

L’Avellino con la forza che ha ti costringe ad abbassarti ma i ragazzi hanno fornito una buona prestazione. Ero fuori a fare un’intervista solo per guardare i tre minuti importanti in cui i ragazzi salutavano i tifosi. E’ una soddisfazione che hanno costruito nonostante siamo consapevoli dei limiti ma danno tutto e la nostra gente l’ha capito. Non dobbiamo cambiare di una virgola ciò che siamo e i ragazzi si sono conquistati in qualcosa di importante che non si deve perdere.

Ci iniziano a mancare punti perché commettiamo troppi errori. Abbiamo la possibilità di fare ancora meglio e di crescere e lavorare forte. Poi c’è soddisfazione per aver tenuto testa a una squadra forte come l’Avellino ma abbiamo preso due gol troppo facilmente e diamo sempre 20 cm agli avversari, gli avversari avevano una struttura fisica molto importante”.

(foto:calciocatania.it)

 

Catania
Luca Moro: “Credo in questa squadra e sono felice della mia scelta”

Luca Moro ha lasciato il segno anche ieri contro l’Avellino, sia in virtù del gol che ha aperto le danze sia di uno, di pregevole fattura, annullato giustamente dalla terna arbitrale:

“Segreto? Costanza, allenamento, si guardano i migliori, c’è stata la Champions. Il gol più bello? Quello annullato ma il fuorigioco c’era. Baldini? Il mister non mi fa mai abbassare il ritmo, spinge sempre a dare il massimo e ti stimola a fare meglio.

Se non avessi fatto il calciatore avrei fatto ciclismo, per la mia famiglia è sempre stata una passione. Il pubblico? E’ il massimo che si può avere, speriamo di averli sempre in partita. La classifica? Mi sento bene in questa squadra e credo in questa squadra e ho fatto la scelta giusta a venire qua”.

(Fonte immagine: CalcioCatania.it)

Calcio Catania
Catania-Avellino 2-2, le pagelle: un gruppo (quello in campo) da numeri 10!

È turno infrasettimanale in Serie C. Allo stadio “Angelo Massimino” va di scena un classico del calcio meridionale: CataniaAvellino. Rossazzurri reduci da un buon periodo di forma con sette punti nelle ultime tre, ma in mezzo ad una vera e propria bufera societaria. Irpini che viaggiano a rilento rispetto alle grandi del girone e a secco di vittorie in trasferta dallo scorso marzo. Primo tempo equilibrato con il Catania che sblocca la partita al settimo minuto ancora una volta con Moro, abile a ribadire in rete una respinta del portiere. Il pareggio degli ospiti arriva poco prima dell’intervallo con Plescia. Ripresa che vede lo stesso copione della prima frazione: rossazzurri di nuovo avanti con un gran goal acrobatico di Claiton. Nel finale, l’Avellino aggancia il pareggio con la rete di Silvestri su calcio d’angolo, per il risultato finale di Catania-Avellino 2-2.

Solitamente, nello scacchiere calcistico, il numero 10 simboleggia il giocatore di maggior fantasia, che spicca su tutti gli altri per le sue doti e la grande personalità nel portarsi dietro alle spalle un numero così importante. Noi di Catania Mood riteniamo di dover premiare tutti proprio col voto massimo in pagella, quel 10 che distingue nettamente mister Baldini e i suoi ragazzi dal tetro e cupo ambiente che li circonda. Quel 10 che simboleggia la fantasia, la grande forza, l’unicità. Grazie ragazzi!

Le pagelle dei rossazzurri

SALA 10 – Primo tempo senza troppi patemi d’animo per il numero uno del Catania. In occasione della rete di Plescia è beffato dalla traiettoria del tiro deviato dall’attaccante palermitano. Anche nella ripresa non è chiamato a grandi interventi e la sensazione è che può fare ben poco anche sulla rete di Silvestri. 

CALAPAI 10 – Soffre l’imprevedibilità di Tito, tra i migliori nella formazione avellinese, tant’è che si fa anche ammonire per un fallo ai suoi danni. Nella ripresa prende il secondo giallo per una scaramuccia con Kanoute. 

CLAITON 10 – Solita gara di controllo in area di rigore avversaria. Qualche volta cerca pure l’impostazione da dietro, dando la possibilità a Maldonado di avanzare di qualche metro. Nella ripresa si inventa un gol da cineteca che fa esplodere di gioia i tifosi accorsi allo stadio. Poco dopo becca un giallo, ma la sua è una gara sontuosa. 

MONTEAGUDO 10 – Grave il suo errore che lancia Plescia verso la porta. È protagonista di un contrasto in area di rigore che suscita qualche timida protesta degli avversari. Commette qualche errore di troppo, ma fortunatamente nessuno di questi è decisivo. 

ZANCHI 10 – Da una sua progressione coast to coast, nasce l’azione che porta al vantaggio di Moro. Nella ripresa si inventa qualche giocata di prestigio, rischiando in qualche frangente di perdere palloni sanguinosi. La sua è comunque una prova positiva. Dal 84′ ROPOLO 10

ROSAIA 10 – Solita gara di quantità in mezzo al campo per l’ex cesenate. Becca il cartellino giallo che gli farà costare la squalifica per il prossimo turno. Purtroppo è protagonista in negativo sul gol di Silvestri, che lo anticipa e sovrasta spedendo in rete la palla del due pari finale. 

MALDONADO 10 – Qualche passo indietro rispetto alla sfida di Francavilla Fontana. Grave un suo errore su un’apertura su punizione, che poco non proietta l’Avellino in azione di contropiede. Nella ripresa non sale di tono, infatti la sua partita finisce intorno all’ora di gioco. Dal 63 PROVENZANO 10 – Entra in campo per dare freschezza e dinamismo in mezzo al campo. 

GRECO 10 – Tanto sacrificio per l’ex Pordenone, che corre tanto recuperando tantissimi palloni. Nella ripresa è chiamato ai box dal mister perché letteralmente sfinito. Dal 84′ BIONDI 10

RUSSINI 10 – È una spina nel fianco per la corsia laterale sinistra dell’Avellino. In più di un’occasione salta l’uomo e crea scompiglio in area di rigore. Eloquente una sua galoppata con ingresso in area che per poco non si traduce in un’azione davvero pericolosissima. Dal 76′ ALBERTINI 10

MORO 10 – Corre, prende falli, recupera palloni e, soprattutto, segna. Il suo gol è in stile Pippo Inzaghi, il classico gol di rapina sotto porta, con una grande rapidità nel farsi trovare sempre pronto a ribadire in rete. Davvero una scoperta piacevole. 

RUSSOTTO 10 – Non una grande prova quella del fantasista romano, che non riesce a fare la differenza così come dovrebbe. Non imprime nel match, infatti è uno dei primi a rientrare nei box. Dal 63′ CECCARELLI 10 – Non ancora la top della condizione dopo l’infortunio subìto. Si vede poco, ma di certo non manca l’impegno. 

ALL. BALDINI 10 – Condottiero di un gruppo che vive mille difficoltà, che diventa cavia delle incapacità di gestione di una società, onestamente, non all’altezza di questi ragazzi, che con mille difetti e mille lacune, non mancano mai di impegno, forse molti più di altri passati nelle stagioni precedenti. Stasera, errori, sviste e tutto ciò che ne consegue, passa in secondo piano. Il 10 è un voto di stima, perché non è facile affrontare un mare in tempesta, ma questi ragazzi lo stanno facendo a testa alta. Continuate così. 

Fonte immagine: CalcioCatania.it

Catania-Avellino: Pareggio che sta stretto ai rossazzurri

Da pochi minuti si è concluso il match dello “Stadio Angelo Massimino” di Catania tra Catania e Avellino con il risultato finale di 2-2.

Partita che inizia subito con il botto con gli ospiti irpini ad attaccare per cercare il bersaglio grosso e soprattutto per cercare di approfittare della situazione difficile che stanno vivendo i padroni di casa del Catania.

Tito sfiora l’incrocio dei pali al 7′ minuto di gioco, ma in occasione della ripartenza successiva, Zanchi semina il panico nella difesa ospite grazie ad una serpentina ubriacante, prova il mancino e nella ribattuta dell’estremo difensore irpino, si fa trovare pronto Luca Moro che sigla il suo ottavo gol in campionato. 

Al 16′ minuto, ammonizione per Giacomo Rosaia, l’unico diffidato in campo per i rossazzurri e che di conseguenza salterà la trasferta contro il Monterosi nel turno infrasettimanale. La partita mantiene lo stesso ritmo di dinamismo in cui le due squadre sfiorano più volte il gol ma nulla di concreto. Pareggio ospite che arriva poco prima dell’intervallo, esattamente al 43′ minuto, con il tiro potente su punizione di Aloi, che trova il compagno di squadra Vincenzo Plescia il quale batte Sala permettendo dunque di chiudere la prima frazione sul risultato di parità.

Nella ripresa la musica non cambia, ancora Avellino vicinissimo al vantaggio con un paio di occasioni pericolose ma Catania sul pezzo, attento a non lasciare spazi che potrebbero diventare fatali. Catania che sblocca il parziale al 56′ minuto di gioco su palla inattiva, calcio d’angolo battuto da Russotto, spazzato via dall’estremo difensore irpino Forte, Giacomo Rosaia prova il tiro per centrare il bersaglio grosso ma è il difensore centrale etneo Claiton a deviare il tiro permettendo ai rossazzurri di portarsi in vantaggio. 

Al 75′ ingenuità da una parte e dall’altra, battibecco tra Kanouté e un raccattapalle, a smorzare gli animi il terzino destro rossazzurro Calapai, entrambi vengono espulsi per una situazione che sicuramente poteva essere evitata, inoltre per più di quindici minuti, le due squadre giocheranno in dieci uomini.  

All’86’ arriva il nuovo pareggio degli ospiti ancora su calcio d’angolo grazie al colpo di testa vincente di Silvestri. 

Dopo cinque minuti di recupero il direttore di gara fischia tre volte, pareggio che sta molto stretto ai rossazzurri che hanno dimostrato indipendentemente dal risultato di vincere, insieme al suo grande pubblico.