Catania-Avellino: le formazioni ufficiali: Zanchi e Russotto dal 1′

Mister Baldini ha scelto l’undici titolare che tra pochi minuti affronterà l’Avellino nella gara in notturna al “Massimino”, valevole per la decima giornata del campionato di Serie C – Girone C.

Non cambia modulo Baldini, affidandosi al solito 4-3-3 con Sala tra i pali, Monteagudo ed Ercolani centrali con Zanchi e Calapai sulle fasce; a centrocampo Maldonado confermato in cabina di regia, Greco e Rosaia a coprirgli le spalle. In attacco, a fianco all’intoccabile Moro, agiranno Russini e Ceccarelli.

Avellino che scende in campo con modulo speculare, piazzando in attacco

CATANIA (4-3-3): Sala; Calapai, Monteagudo, Claiton Zanchi; Maldonado, Rosaia, Greco; Russotto, Moro, Russini. A disp. Borriello, Stancampiano; Albertini, Ercolani, Pino, Ropolo; Biondi, Cataldi, Izco, Provenzano; Ceccarelli, Sipos. All. Baldini.

AVELLINO (4-3-3): Forte; Rizzo, Dossena, Silvestri Bove; Aloi, De Francesco, Kanoutè; Di Gaudio, Tito, Plescia. A disp. Pane; Ssbraga, Mignanelli, Mastalli, Mtera, Micovschi, Gagliano; Messina. All. Braglia.

Catania Mood
Catania, stasera al “Massimino” un delizioso antipasto per Moro & co.

Dopo un anno e sette mesi di assenza i tifosi del Catania, il cuore pulsante dei sostenitori rossazzurri, torneranno ad assiepare le Curve del “Massimino”, specialmente la Nord.

La decisione presa dai supporters etnei dopo il colloquio con il maggior azionista di SIGI, Gaetano Nicolosi, è un toccasana per i ragazzi allenati di mister Baldini che stanno onorando la squadra come meglio non potrebbero con applicazione, abnegazione e disarmante professionalità.

Certo non ci si attende il pubblico delle grandi occasioni ma, complici l’aumento della capienza stabilito dal governo in zona bianca e il ritorno dei tifosi in Curva, Moro e compagni potranno consumare almeno un delizioso antipasto del tifo rossazzurro.

Catania Fabbricini
Fabbricini (TuttoAvellino.it): “Catania ultima spiaggia per Braglia”

In vista della gara odierna tra Catania ed Avellino, in programma stasera allo stadio “Angelo Massimino”, abbiamo sentito il giornalista Domenico Fabbricini (TuttoAvellino.it). Con il collega si è disquisito sulla partenza in sordina della compagine bianco-verde, ma anche della sfida tra etnei ed irpini. Buona lettura. 

Domenico, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. Avellino al di sotto delle aspettative iniziali. Cos’è che non sta funzionando?

“L’Avellino è la grande delusa di questo inizio di campionato di C. Partita con grandi ambizioni, soprattutto dopo aver raggiunto la semifinale playoff lo scorso anno e dopo i grossi investimenti fatti dal presidente D’Agostino per puntare alla promozione diretta, ritrovarsi ai margini della zona playoff è una grossa delusione per tutti. A mio avviso sono stati fatti errori nella costruzione di questa rosa: sono state mandate via quasi tutte le punte centrali (Santaniello ceduto alla Turris, Bernardotto in prestito, Fella rientrato a Salerno per fine prestito) per prendere solo esterni, bravi ma con poca familiarità con il gol, basti vedere il loro curriculum. E di fatto il problema principale denotato quest’anno è la difficoltà di andare in gol: solo sei gol fatti, peggior attacco, e tanti pareggi. Dopotutto se non segni al meglio puoi pareggiare”.

Nonostante una rosa di tutto rispetto, con elementi di categoria superiore, appunto l’Avellino non ingrana. Quali sono i big che stanno rendendo meno?

“A deludere è stato soprattutto Maniero, si è fatto l’errore di lasciare tutto il peso dell’attacco sulle sue spalle prendendo come alternative due ragazzi interessanti ma a mio avviso non ancora pronti per sostenere il peso dell’attacco di una squadra ambiziosa come l’Avellino, ovvero Plescia e Gagliano. Risultato: con un Maniero in difficoltà dal punto di vista realizzativo, la squadra si è bloccata. Sotto rendimento anche Tito, uno dei migliori della passata stagione e miglior assist-man bianco-verde, sta ora vivendo un periodo di appannamento”.

Stasera gli irpini saranno attesi dalla sfida del Massimino col Catania. In considerazione del momento difficile dei rossazzurri, che gara ti aspetti di vedere?

“Questa sera l’Avellino affronta un Catania alle prese con i problemi societari ma che è però in scia positiva di risultati. Sarà una partita delicata per entrambe, forse più per l’Avellino visto che potrebbe essere l’ultima spiaggia per Braglia: già dopo la sconfitta di Monterosi la società aveva deciso di esonerarlo, poi convinta a rientrare sui suoi passi da una delegazione di calciatori che si sono assunti tutte le responsabilità. Ma un nuovo passo falso potrebbe costargli caro, ecco perché mi aspetto una partita accorta, tirata, tra due formazioni che non vorranno perdere”.

Per quanto riguarda gli undici che scenderanno in campo, c’è già una probabile per l’Avellino? Ci sono novità rispetto all’ultima uscita dei biancoverdi?

“L’Avellino si presenta a questa partita con il nodo modulo e con diversi indisponibili: mancano D’Angelo e Carriero, i fari del centrocampo, mancano Ciancio e Maniero, ancora acciaccati, ma si rivede Kanoute, che si spera possa dare continuità dopo la lunga serie di infortuni. Braglia potrebbe scegliere il 4-2-3-1 o il 4-3-3, nel primo caso giocherebbe Forte tra i pali; Rizzo e Tito terzini con Dossena e Silvestri centrali; Aloi e de Francesco mediani con Micovschi, Kanoute e Di Gaudio a supporto di Plescia (o Gagliano)”.

In base ai punti deboli della squadra di Braglia, chi sono i giocatori del Catania che potrebbe maggiormente soffrire la compagine irpina?

“L’Avellino ha una difesa ermetica, seconda migliore del campionato (il che aumenta il rammarico di un attacco che non decolla) ma se attaccata in velocità potrebbe andare in difficoltà, come domenica scorsa quando Dossena si è fatto sfuggire l’uomo costringendo Forte al fallo da rigore. Occhio anche al centrocampo: il modulo scelto da Braglia potrebbe essere decisivo per fare da frangiflutti alla costruzione del gioco etnea: in una partita così tirata i giochi si potrebbero decidere anche a centrocampo”.

Catania, i “non-gol” di Nicolosi, Maugeri ecc. fruttano l’ultimo posto!

Non parla nessuno. Dopo le dichiarazioni di alcuni protagonisti di SIGI, chi urlando, chi punzecchiando e chi, in controtendenza rispetto a quanto sta accadendo, addirittura comicizzando (vedi Maugeri), il Catania sceglie la via del silenzio per preservare il pre-partita.

Noi ci accodiamo parzialmente. I rossazzurri sono scesi in campo appena tre giorni fa ma prima e immediatamente dopo (lunedì nella puntata di “Corner” su Telecolor), il maggiore azionista di SIGI, Gaetano Nicolosi, all’antivigilia del match con l’Avellino, perché quello era, ha preferito rompere il brevissimo silenzio biascicando opinioni e sconnesse.

Se davvero tengono al campo, dopo aver decretato praticamente quattro sconfitte del Catania (- 6 punti in classifica è come se il Catania perdesse due partite e poi altre due in virtù del segno ” – “), avrebbero dovuto scegliere la via della decenza ancor prima che del silenzio. Così non è stato per cui, rispettando (noi sì) mister Baldini e i suoi meravigliosi ragazzi, non ci addentreremo nei soliti discorsi ma sfrutteremo questo foglio elettronico solo per rimproverare questi terribili oratori che hanno riempito le pagine di giornali, i canali di YouTube e gli schermi delle TV solo per inseguire i loro squallidi personalismi.

Forza Catania! Non possiamo permetterci passi falsi dato che dopo i “non-gol” di Maugeri, Nicolosi e di tutti coloro che non hanno partecipato come avrebbero dovuto alla ricapitalizzazione in tempo per non incorrere in deferimento e sanzioni disciplinari, saremo ultimi in classifica.

(foto: vivaiconcadoro.it)

Avellino, per Braglia Catania è un crocevia determinante

L’Avellino, al pari del Catanzaro che è in netta risalita e del Bari che si sta confermando prima forza del campionato di partita in partita, avrebbe dovuto recitare un ruolo da protagonista in campionato ma finora la squadra allenata da Piero Braglia ha disatteso le aspettative di tifoseria biancoverde, società e stampa. In caso di passo falso a Catania, il club irpino potrebbe anche decidere di proseguire senza di lui.

Diventa così la “partita della vita” per l’Avellino Braglia quella di stasera al “Massimino” con fischio alle 21:00. Non può permettersi di lasciarci le penne, ciò comporterà per il Catania un’ulteriore aggravante tenendo conto del pesante fardello societario che i ragazzi di Baldini, e lo stesso Baldini, sono costretti a strascicare da inizio stagione. 

Il Catania, alla fine della messa, sarà ultimo in classifica quanto il Tribunale sportivo gli infliggerà un terribile -6. Ecco perché, finché respira, non può permettersi un risultato diverso dalla vittoria.

(foto:leccezionale.it)

Linea Oro
In vista dell’Avellino, 23 rossazzurri a disposizione
Al termine della seduta di rifinitura, svolta nel pomeriggio, l’allenatore del Catania Francesco Baldini ha convocato 23 calciatori per la sfida all’Avellino, in programma domani alle 21.00 allo stadio “Angelo Massimino” e valevole per la decima giornata del girone C del campionato Serie C 2021/22. Rossazzurri già in ritiro pre-gara, a Torre del Grifo. 
 
Questi gli atleti a disposizione:
PORTIERI  
32 Francesco Borriello
1 Andrea Sala
12 Giuseppe Stancampiano
DIFENSORI 
16 Alessandro Albertini
26 Luca Calapai
3 Claiton Dos Santos Machado
6 Luca Ercolani
18 Juan Cruz Monteagudo
2 Salvatore Simone Pino
21 Paolo Ropolo
29 Andrea Zanchi
CENTROCAMPISTI  
10 Kevin Biondi
23 Riccardo Cataldi
15 Jean Freddi Pascal Greco
13 Mariano Julio Izco
4 Luis Alberto Maldonado Morocho
5 Alessandro Provenzano
8 Giacomo Rosaia
ATTACCANTI 
11 Tommaso Ceccarelli
24 Luca Moro 
20 Simone Russini
7 Andrea Russotto
25 Leon Sipos
 
Un puzzle scombinato di nome Catania

Diciamocelo chiaramente, la situazione è diventata insostenibile per tutto l’ambiente rossazzurro, quando si pensava di aver toccato il fondo si è stati subito smentiti poiché ciò che stiamo vivendo al giorno d’oggi, probabilmente rappresenta il punto più basso in settantacinque anni di storia. 

Esatto, la storia, simbolo del Calcio Catania che attualmente è letteralmente presa “in ostaggio” da chi vi “governa”, i cosiddetti “eroi” che quel 23 luglio 2020 si sono presentati in tribunale per rilevare la squadra etnea e salvarla dal possibile fallimento pur sapendo dell’indebitamento in cui essa stessa navigava. Ad oggi, il piano di questi eroi è miseramente fallito e la squadra rischia di scomparire dall’oggi al domani non riuscendo addirittura a completare la propria stagione.  

Ventiquattro teste che entrano costantemente in contrasto tra loro, dissidi interni, ripicche realizzate appositamente per tentare di fare sgarbi ad altri soci quasi come se si trattasse di una scena teatrale, nel frattempo, il Catania subirà l’ennesima penalizzazione di questo campionato proprio per questa frattura interna che ormai è diventata insanabile.

Purtroppo dalle parole di Gaetano Nicolosi dette ieri sera a Corner, si evince che al prossimo ostacolo, il Catania avrà serie difficoltà a ottemperare alle scadenze fissate. Risultato? Esclusione dal campionato in corso, così come successe a Trapani o Matera. E i nostri calciatori? Con quale spirito dovranno scendere in campo sapendo che non riceveranno i rispettivi pagamenti? In che modo dovranno affrontare gli avversari sapendo che da un momento all’altro il loro campionato potrebbe essere sospeso? 

Inutile sperare nell’arrivo del “Messia”, perché a queste condizioni, il Catania non ha nessun appeal, il monte debitorio è davvero un monte da scalare, e nessuno avrebbe il coraggio di prendere una squadra talmente indebitata che rischia di scomparire. Purtroppo è questa la verità, leviamoci il prosciutto dagli occhi e non lasciamoci abbindolare dalle parole altrui. 

In ultimo, ma non per importanza, bisogna fare i conti con la discussione sulla richiesta di sequestro conservativo per la questione Catania Servizi, sentenza slittata a giorno 9 novembre che potrebbe dare purtroppo il definitivo colpo di grazia. 

Catania e la sua tifoseria meritano tutto ciò? 

Ahinoi non riceveremo mai una risposta a questa fatidica domanda. 

(Foto: Davide Anastasi) 

Catania, il probabile undici contro l’Avellino

Il Catania domani alle 21, al Massimino, l’Avellino nel decimo turno del campionato di Serie C. Mister Baldini ha qualche dubbio si formazione. In porta dovrebbe essere confermato Sala che ha fatto molto bene nelle ultime uscite, da capire il centrocampo con Greco mentre in attacco Russotto e Russini si giocano un posto sulla fascia sinistra. Di seguito la probabile formazione.

Catania (4-3-3): Sala; Calapai, Claiton, Monteagudo,Ropolo; Rosaia, Maldonado, Provenzano (Greco), Ceccarelli, Moro, Russini (Russotto)

 

Catania-Avellino: diciottesima sfida, un precedente in campo neutro in A

Quello che andrà in scena domani sera allo stadio Angelo Massimino sarà il diciottesimo confronto nella storia sotto l’Etna tra Catania e Avellino. Due squadre che hanno alle loro spalle entrambe una storia fatta di gioie e dolori entrambe, con 27 campionati di serie A sommati tra loro (17 il Catania, 10 l’Avellino). Una partita che si preannuncia anch’essa carica di spunti e che si colloca tra le cosiddette classiche del calcio meridionale, anche se meno giocata rispetto ad altre nella storia rossazzurra.

Il primo confronto in assoluto risale al campionato di Serie C 1948/49, finì 0-1 con gol di Morgia e coincide con quella che finora è l’unica vittoria degli irpini sotto l’Etna. Da allora le squadre non si sono più sfidate per oltre 20 anni, durante i quali i rossazzurri hanno giocato i primi 8 campionati in massima serie della loro storia e il match è tornato a disputarsi, questa volta in cadetteria, nel campionato 1973/74, e terminò con lo stesso risultato in termini numerici, ma a favore dei rossazzurri sul neutro di Palermo con gol decisivo di Spagnolo su calcio di rigore. La sfida si è conclusa 1-0 anche nei due successivi match, nelle stagioni di Serie B 1975/76 e 1976/77. Nel primo caso andò a segno Malaman e nel secondo di nuovo Spagnolo, sempre dagli undici metri.

Dopo queste sfide avvenne un nuovo stop, con gli irpini che debuttarono in serie A nel 1978/79 per restarci in pianta stabile nelle successive nove stagioni. E proprio il successivo confronto nel campionato 1983/84 è l’unico disputato nella massima serie sul neutro di Messina. Finì 1-1 con il Catania che passò in vantaggio con il gol di Andrea Carnevale e gli irpini che pareggiarono con Geronimo Barbadillo. In seguito la partita si è tornata a giocare una volta sola nel giro di sedici anni, nel campionato di Serie C1 1992/93, e si concluse con un netto 5-1 per gli etnei, con la doppietta di Cipriani e i gol di Susi, Pelosi e La Torre che risposero prepotentemente al momentaneo vantaggio irpino firmato da Catelli.

Ed eccoci alle sfide più recenti. Dal 1999/00 al 2001/02 quattro partite consecutive in serie C1: 2-1 nella prima stagione, il secondo pareggio, questa volta per 0-0, nel 2000/01, 2-0 nella semifinale playoff della stessa stagione, con gol di Cordone e Ambrosi, e 3-1 nel 2001/02, con tripletta di Eddy Baggio per gli etnei. Dopo una stagione di stop la sfida tornò a giocarsi nella stagione 2003/04: in Coppa Italia i rossazzurri vinsero a tavolino 3-0, mentre in campionato, all’ultima giornata, finì 2-0 con gol di Padalino e Mascara. Nella stagione successiva, la prima dell’era Pulvirenti, la partita si giocò, questa volta in modo regolare, nuovamente in Coppa Italia, e terminò 3-1, con gol di Ferrante, Russo e Bruno.

Nel 2005/06, l’anno della promozione in serie A degli etnei, il match si concluse 2-0 con i gol di Spinesi su rigore e ancora di Russo. Da allora un nuovo stop di nove anni prima delle ultime tre sfide. La prima nella stagione di Serie B 2014/15, terminata 1-0 con gol decisivo di Calaiò su rigore, la seconda nella Serie C 2019/20 finita 3-1 con gol di Curiale e doppietta di Sarno e infine la partita di debutto di Francesco Baldini nella scorsa stagione, conclusasi con lo stesso risultato, con la doppietta di Russotto e il sigillo di Sarao allo scadere su penalty

Fonte immagine: Corriere dello Sport

Mood Ospite – Nicolò Marchese: “Sigi? Troppe teste e poche idee”

Ai microfoni di Catania Mood il collega Nicolò Marchese. Ex componente dello staff di Catanista e successivamente di News Catania. Ovviamente, impossibile non parlare del momento molto negativo all’interno della SIGI. Com’è giusto che sia, tra i vari argomenti anche l’ultimo e il prossimo impegno dei rossazzurri. 

Nicolò, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. Come stai?

“Buongiorno ragazzi. Va tutto bene e vi ringrazio per l’invito”

Che giudizio dai sul match disputato dal Catania a Francavilla Fontana? Che gara ti aspetti, invece, domani sera contro l’Avellino?

“Il Catania di Francavilla Fontana ha mostrato ancora una volta di avere una chiara identità. Propone calcio, diverte, anche se concede molto in fase difensiva. In questo momento davanti c’è un Luca Moro in versione “gallina dalle uova d’oro”, ogni pallone che tocca lo trasforma in oro. Contro l’Avellino mi aspetto una gara simile a quella contro la Juve Stabia, con il pubblico rossazzurro pronto a dare una spinta in più”.

Ieri non è stata pagata una mensilità degli stipendi, e per il Catania scatterà una nuova penalizzazione in classifica. Ti aspettavi questo ennesimo slittamento?

“Si, me lo aspettavo. La Sigi purtroppo ha dimostrato di non essere in grado di garantire futuro e progettualità alla società. Ogni progresso che arriva dal campo viene vanificato da quanto accade fuori ed è frustrante. E le prossime scadenze saranno, probabilmente, un ulteriore de profundis”.

Secondo te, cos’è che non sta funzionando all’interno della SIGI? Come giudichi il loro operato fin qui?

“L’operato della Sigi è sotto gli occhi di tutti. L’unico obiettivo che avevano era cedere la società a qualcuno che ne potesse garantire il futuro con un progetto sportivo e non a lunga scadenza, come Tacopina. Mi pare evidente che tutto ciò si possa definire fallito. Non ha funzionato l’ammassarsi di troppe teste ed idee all’interno di un gruppo singolo. Nessuna coesione di idee, nessuna direzione comune. Solo un costante guardare al proprio orticello che mette il Catania sempre più alle strette”.

Qualora il Catania dovesse fallire, cosa ti aspetti dal post-fallimento? Pensi la piazza possa attrarre imprenditori “forti” senza più Torre del Grifo?

“Catania è Catania. Come piazza e come tradizione. Se sarà fallimento, sono convinto che ci sarà la fila per poterlo prendere, anche se in una categoria inferiore. L’eventuale azzeramento dei debiti e la possibilità di avviare un progetto vincente sono fattori troppo golosi per non essere sfruttati”.