Ghirelli: “Purtroppo la nostra preoccupazione ha avuto conferma”

Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, categoria in cui milita attualmente il Catania, ha commentato il fallimento della società rossazzurra avvenuto pochi giorni fa sulle pagine de La Sicilia:

Purtroppo la nostra preoccupazione ha avuto conferma, siamo in attesa di verificare ogni aspetto. Dobbiamo capire se l’esercizio provvisorio possa permettere al club di portare al termine il campionato. Mi auguro che le risorse economiche reggano, per il bene di tifosi e città prima ancora che del campionato. Di futuro discuteremo più in là, conta il presente del Catania. È la conferma di una difficoltà che era evidente. Siamo di fronte alla storia del calcio italiano, di un grande club, siamo di fronte alla passione di migliaia di tifosi, nella città e nel mondo“. 

(Foto: ragusaoggi.it)

Catania, Luca Parmitano o Turi Falsaperla non fa differenza. Siamo uguali

Se ti chiami Luca Parmitano da Paternò e stai per sbarcare su un pianeta o se ti chiami Turi Falsaperla da San Cristoforo e cerchi di sbarcare il lunario perché di mestiere fai il venditore ambulante con la lapa, non cambia assolutamente niente. Entrambi indossano una sciarpa rossazzurra al collo, hanno storie diverse, obiettivi diversi, ma la medesima umiltà e una passione che li unisce e li unirà per sempre.

Noi siamo il Calcio Catania! Ciascuno di noi, dall’avvocato all’usciere, dal medico al portantino, dall’imprenditore al venditore ambulante, è accomunato da un referto anomalo nelle analisi al sangue: scorre rossazzurro, per metà umano e per metà nobile.

Fare fronte comune significa semplicemente ricordarci chi siamo, da dove veniamo, perché condividiamo gli stessi obiettivi e le stesse ragioni per raggiungere la felicità. Per gente come noi, un gol del Catania è felicità. Essa si sfiora, si carezza per pochi istanti, la sua caducità la rende di valore inestimabile. Ma se pensiamo alla pelle che si raggrinzisce dopo una rete rossazzurra nel derby o, semplicemente, dopo qualsiasi gol a favore del Catania, non possiamo che abbracciarci tra di noi: professionisti, impiegati, ambulanti, matricolisti e non. 

Per natura, non possiamo schierarci gli uni contro gli altri. Siamo fatti della stessa pasta, amiamo il Calcio Catania sopra ogni cosa e ne pretendiamo la salvezza immediata per dare continuità alla nostra gloriosa storia senza mesi interlocutori all’insegna del silenzio, noi che abbiamo un bisogno estremo di parlare di calcio dimenticando tutto ciò che esula, tutto ciò che abbiamo definito in quest’ultimo anno “extra” e che, pertanto, non ci compete, non appartiene in alcun modo alla sfera di interessi del tifoso.

La sfera, quella che rotola, urla vendetta dalle nostre parti. Abbiamo ancora sei giorni di tempo per rinascere da una costola del Calcio Catania 1946 Matricola 11700, come gli dei, lo stesso che nacque nel 1967 da quella del Club Calcio Catania 1946, ristabilendo la gerarchia familiare che, molti di noi, hanno vissuto da tifosi ereditando un amore per i colori rossazzurri a sua volta ereditato. 

L’attaccamento ai numeri è comprensibile nella misura in cui l’identità del Catania venisse usurpata da cambiamenti radicali che ne distorcessero la provenienza storica. Ma qui non stiamo parlando di fusioni tra società o di chiudere un libro per aprirne un altro: occorre acquistare il ramo d’azienda fallito e ripartire ricomponendone le ceneri.

Qualora SIGI non versasse le famigerate 600mila euro entro e non oltre lunedì 3 gennaio, allora sì che parleremo di “nuovo Catania”, di rottura col passato, ma ricordiamoci sempre che fin quando i colori sociali rimarranno tali e la denominazione includerà sempre “Catania”, dovrebbe essere nostro preciso dovere sostenerli. Solo la maglia!

(fonte foto: catania.gds.it)

Filippo Solarino: “Se SIGI non paga, si assume responsabilità di fronte alla storia di questa città”

Coautore per i due progetti volume “Tutto il Catania minuto per minuto” e “Il rosso e l’azzurro. Catania, novant’anni di una maglia“.
Appartenente a due comitati: uno che ha contribuito alla creazione del murales sulle mura perimetrali dello stadio con tutte le vecchie glorie rossazzurre, e uno per le ricerche storiche su Geza Kertesz.
Per Catania Mood, in un momento così delicato della storia rossazzurra, è un immenso piacere intervistare l’amico e tifoso Filippo Solarino. 

Filippo, innanzitutto grazie per aver accettato il nostro invito. Prima di ogni cosa, ti chiedo se ti aspettavi tutto quello che è successo negli ultimi giorni, soprattutto mercoledì scorso con la decisione del tribunale che ha sancito il fallimento del Calcio Catania S.p.A.?

“Avevo dubbi dal 2013 dopo il crack Wind jet, sono diventati certezze dopo i “treni del gol”. Credo che, a fronte di quanto accaduto negli ultimi mesi, era ovvio che il tribunale avrebbe deciso in tal senso”.

Venendo al futuro prossimo, mancano tre giorni di tempo alla Sigi per ottemperare al pagamento delle 600.000 euro e consentire l’allungamento dell’esercizio provvisorio. Che sensazioni hai in merito?

“Sinceramente, non saprei cosa risponderti a questa domanda che mi hai posto. So soltanto che, se dividessimo la somma per il numero di soci Sigi, sarebbero poco di 25.000 euro a testa. Non aggiungerei altro”. 

I calciatori del Catania negli ultimi giorni hanno postato storie di commiato. Pensi possa esserci, a prescindere da cosa accadrà con Sigi, un fuggi fuggi generale?

“Beh, le storie sui social non credo siano casuali. Per la situazione difficile che si è venuta a creare, credo che, giustamente, saranno in molti i calciatori del Catania che lasceranno e andranno via. Non credo li si possa biasimare”. 

La matricola è andata persa pochi giorni fa, ma sono diverse le storie che raccontano questi cinque numeri così importanti per la piazza. Ti va di raccontarci in poche righe la sua storia?

“La matricola nasce solo negli anni ’70, dopo che diventa obbligatorio il regime delle SPA per le società calcistiche. Diventa importante dopo i fatti del ’93, e dopo che una parte della tifoseria, in un primo momento passata con il Catania ’93, usa strumentalmente la narrazione di Massimino morto per la matricola come lavacro purificatore. In realtà, il presidente aveva lottato essenzialmente per riparare ad un vergognoso arbitrio giuridico e per tenere alta la bandiera della città”. 

Infine, ti chiedo, qualora la Sigi pagasse questo debito nei confronti del Calcio Catania, cosa ti aspetti dai prossimi due mesi di esercizio provvisorio?

“Quanto all’esercizio provvisorio, mi auguro che all’indomani del pagamento di SIGI inizi subito la procedura di acquisto della nuova società. Sarebbe bellissimo che tutto ciò accadesse subito. Ovvio che SIGI possa non pagare, ma se ne assumerebbe le responsabilità di fronte alla storia di questa città”.

Catania, oggi vertice SIGI: obiettivo raccogliere 600mila euro

Oggi è previsto un vertice della SIGI, una riunione dei soci che parteciperanno in presenza dei legali. Si tratta, secondo la “Gazzetta dello Sport”, di un vertice molto importante per tentare di ricucire i rapporti tra i soci, notoriamente incrinatisi, con l’obiettivo di raggiungere la tanto agognata comunione di intenti che potrebbe portare a una ricapitalizzazione immediata.

Senza tale passaggio, la somma di 600mila euro da versare nelle casse del club rossazzurro creditore nei confronti di SIGI, l a proroga dell’esercizio provvisorio decadrebbe insieme alle speranze dei tifosi e di tutta la città di Catania.

(fonte foto: calciocatania.it)

Catania
Salvatori (ex Catania): “E’ un peccato che Catania debba subire questa umiliazione”

Intervenuto ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, Fabrizio Salvatori, ex difensore del Catania, dirigente del Palermo al fianco di Giorgio Perinetti e direttore sportivo del Trapani in Serie C, ha parlato del momento che stanno attraversando i club siciliani, soffermandosi in particolare sul fallimento del Calcio Catania:

“Partiamo dal Catania: è notizia recente che viaggia verso il fallimento.
“È un peccato, davvero, che Catania debba subire questa umiliazione. Ha un centro sportivo meraviglioso, un pubblico eccezionale e uno stadio importante”.

(Fonte immagine: Calcio Catania – Davide Anastasi)

Legrottaglie: “Bisogna ripartire con la gente e i valori giusti”

Sulle colonne de La Sicilia è intervenuto l’ex difensore e numero 6 rossazzurro Nicola Legrottaglie commentando l’attuale situazione critica che affligge la società etnea: 

A Catania non si vedeva la luce da un po’, bisogna ripartire con la gente e i valori giusti. Ora però è giusto andare avanti e chiudere la stagione per poi trovare una soluzione. Sarà difficile per l’ambiente. Ma i calciatori devono onorare il lavoro con la professionalità.

Legrottaglie ha vestito la maglia rossazzurra dalla stagione 2011-12 fino alla stagione 2013-14 per un totale di 79 presenze condite da 8 gol, divenendo uno dei difensori centrali più prolifici nella storia del club. 

(Foto: Calcio Fan Page) 

Catania
Catania, il tempo stringe…Sigi fai il tuo dovere!

Ancora un ultimo giorno di festa, anche se insolita per i tifosi del Catania, e scatterà il countdown. Attenzione, prima del consueto conto alla rovescia per l’ingresso del nuovo anno, i supporter rossazzurri dovranno fanno i conti con un countdown meno entusiasmante, anzi, decisamente l’opposto.

Saranno i giorni che divideranno il Calcio Catania 1946 da quella che rischia di essere la giornata più triste dei 75 anni di storia dello storico club etneo. Da lunedì 27 a giovedì 30, fondamentalmente ci si aspetta un segnale da parte di SIGI. 

La società catanese, infatti, dopo i molteplici errori che purtroppo hanno condotto al fallimento di giorno 22, ha un ultimo dovere da ottemperare per far si che possa continuare l’esercizio provvisorio: pagare 600.000 euro di debito nei confronti del Calcio Catania. 

Un dovere, un dovere legale che non può essere mancato dai soci SIGI, perché in caso contrario, oltre ad avere loro ripercussioni personali, anche di tipo penale, come ribadito anche dall’avvocato Grassani pochi giorni fa, beh, sarebbe l’ennesima dimostrazione di “poco interesse” nei confronti della squadra, della stessa squadra di cui si professavano tifosi innamorati, ma anche di poco rispetto nei confronti dei tifosi dove, più volte, si sono rifugiati chiedendo aiuto.

Fonte immagine: Mediagol.it

Sky stila la lista dei calciatori top del glorioso Catania 2006/2014

Come abbiamo avuto modo di appurare nella giornata di ieri, il Natale più triste della storia rossazzurra lunga 75 anni, anche la stampa internazionale ha posto l’attenzione sul fallimento del Calcio Catania.

Anche Sky Sport ha dato risonanza a una notizia che ha scosso l’intero panorama calcistico nazionale trattandosi di un club blasonatp che rappresenta la decima città d’Italia per popolazione e una delle più importanti del Mezzogiorno. Carrellata di campioni che hanno indossato la casacca rossazzurra durante gli anni d’oro della Serie A.

Ecco la top ten stilata da Sky:

  1. Giuseppe Mascara
  2. Gionatha Spinesi
  3. Davide Baiocco
  4. Mariano Izco
  5. Giorgio Corona
  6. Juan Manuel Vargas
  7. Takayuki Morimoto
  8. Jorge Martinez
  9. Marco Biagianti
  10. Albano Benjamin Bizzarri

(foto:skysport.it)

Stampa argentina: “El Catania de Simeone y Papu Gomez è fallito”
ANCHE LA STAMPA ARGENTINA PARLA DEL FALLIMENTO DEL CALCIO CATANIA:

Il Catania argentino non è mai stato dimenticato tant’è vero che la notizia del fallimento ha ottenuto una risonanza internazionale come dimostra nella fattispecie la stampa argentina:

“Il Calcio Catania è stato dichiarato fallito dal Tribunale italiano a causa degli ingenti debiti accumulati negli ultimi anni – si legge su nexofin.com, portale spagnolo-. Il club siciliano sta vivendo uno dei suoi momenti della sua storia istituzionale”.

Poi nexofin.com fa un po’ di amarcord ricordando tutti gli argentini che si sono resi protagonisti della storia del club:

“Il Catania è stato guidato dall’allenatore argentino Diego Simeone nella stagione 2010/2011 e ha avuto dieci argentini in prima squadra: Mariano Andújar, Nicolás Spolli, Pablo Álvarez, Mariano Izco, Sergio Almirón, Lucas Castro, Pablo Barrientos, Gonzalo Bergessio, Alejandro Papu Gómez e Mario Paglialunga.

Quell’anno gli etnei finirono in tredicesima posizione: vinsero sette partite, ne pareggiarono tre e ne persero otto”.

ARTICOLO IN LINGUA ORIGINALE

“Calcio Catania fue declarado en quiebra por el tribunal italiano debido a las grandes deudas que acumularon en los últimos años. El club siciliano está pasando uno de los peores momentos institucionales de su historia.

Catania fue dirigido por el entrenador argentino Diego Simeone en la temporada 2010/2011 y contó con diez argentinos en el primer equipo: Mariano Andújar, Nicolás Spolli, Pablo Álvarez, Mariano Izco, Sergio Almirón, Lucas Castro, Pablo Barrientos, Gonzalo Bergessio, Alejando “Papu” Gómez y Mario Paglialunga.

Ese año Los Etnios terminaron en la decimotercera posición: ganaron siete partidos, empataron tres y perdieron ocho”.

(foto: palermo.repubblica.it)

Catania
Baldini: “Grazie popolo catanese”

Arrivato pochi minuti fa il messaggio di Natale da parte del mister Francesco Baldini sul suo profilo Instagram, attraverso questo messaggio ha voluto augurare un felice Natale a tutta la città di Catania che lo ha sempre sostenuto, ecco quanto riportato: 

Ho letto e riletto ogni singolo messaggio, non sono molto social ma sento il bisogno di dire a tutti voi che non è scontato arrivare in una città ed essere accolti, poi seguiti, con la vostra coerenza, obiettività ed entusiasmo; la tristezza che leggo è anche la mia tristezza, arrivata dentro di me come un pugno nello stomaco, ma sono nato ottimista. Fino a quando si potrà lottare io lotterò.
Quindi grazie POPOLO CATANESE
Buon Natale Catania tifoseria, Buon Natale Catania squadra, Buon Natale Catania città e Buon Natale all’area sportiva, a chi porta avanti la sede e a ogni singolo dipendente di Torre del Grifo… senza tutti voi sarebbe stato ancora più complicato!!!!!

(Foto: Calcio Catania)