Catania, 48 ore decisive: fideiussione e pagamenti ai tesserati

Verrebbe da dire “ora o mai più” anche se, legalmente, non siamo ancora giunti al “dentro o fuori”. Il Catania entro i lunedì dovrà versare una fideiussione di poco inferiore a 500mila euro  per aver superato la soglia del monte ingaggi di 1 milione, e pagare ai tesserati gli stipendi arretrati afferenti il mese di giugno.

Se il sodalizio rossazzurro non riuscisse ad adempiere alle scadenze fiscali e federali, otterrebbe una cospicua penalizzazione (ulteriori -2 oltre i -2 che verranno comminati al club di Via Magenta per l’inadempienza dello scorso 2 agosto, per un totale di un handicap iniziale di -4), come avevamo previsto qualche giorno fa.

Ciononostante, sciorinando una professionalità invidiabile, i ragazzi agli ordini di mister Baldini proseguono a ritmo serrato la preparazione pre-campionato, tra partitelle, tecnica, tattica e dubbi amletici.

(foto: calciocatania.it)

Catania Sigi
Catania, lunedì 9 agosto un’altra scadenza fiscale da onorare

Dopo la scadenza non rispettata del 2 agosto, concernente le retribuzioni ai tesserati, il Calcio Catania si trova a dover onorare una fideiussione dal valore di 500mila euro a garanzia dello sforamento del tetto ingaggi oltre il milione di euro. Se non dovesse reperire il denaro necessario incorrerebbe in un’ulteriore penalizzazione comminata dalla giustizia sportiva.

Una notizia riportata da “La Sicilia” nei giorni scorsi e che trova fondamento nei nostri riscontri diretti. Al momento SIGI sta cercando disperatamente di reperire denaro fresco da immettere nella cassa del club per tamponare le spese (incluse le bollette di luce e acqua), ma si tratta di una corsa contro il tempo che non giova a nessuno e che, obiettivamente, somiglia più a un brancolamento nel buio.

(foto: calciocatania.it)

Ternana, Capanni: “Ritrovo lo stesso Lucarelli di Catania che mi aiutò”

Gabriele Capanni si ricongiunge con mister Cristiano Lucarelli come a Catania, ma a Terni vicino casa dato che il neo centrocampista delle fere è nativo di Città di Castello, in provincia di Perugia:

Ritrovo lo stesso Lucarelli che ho avuto due anni fa. Ho ritrovato lo stesso allenatore e lo stesso uomo che tanto mi ha aiutato a Catania – si legge su “Il Corriere dell’Umbria”-. Spero di fare ancora grandi cose con lui, come già fatto in Sicilia.

Sicuramente tornare nella mia regione dopo tanto tempo ha avuto il suo peso. Poi c’è la conoscenza con Lucarelli, che ho avuto a Catania, e il prestigio, nonché la tradizione, che una società seria come la Ternana ha”. 

(foto: sprintesport.it)

Limbo Rossazzurro: Vale la pena vivere sempre nel dubbio?

In vista della bella stagione abbiamo deciso di continuare a proporvi questa rubrica con un tocco un po’ particolare, una sorta di summer edition del limbo rossazzurro, tra la settimana precedente e quella che verrà.

La settimana appena trascorsa la possiamo definire “settimana del caos”, soprattutto per il pesante comunicato da parte del Calcio Catania in cui si informava l’intera piazza del mancato pagamento degli stipendi dei propri tesserati; inoltre, la Procura Federale infliggerà al Catania 2 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato, per non parlare del rischio che gli stessi tesserati possano mettere in mora la società etnea. Si tratta dell’ennesima pugnalata per tutti gli amanti dei colori rossazzurri, una pugnalata che ha un sapore davvero amaro vista la situazione economica attuale. 

Purtroppo da sette anni a questa parte, le buone notizie stentano ad arrivare dalle nostre parti, anni e anni di delusioni, di rammarico, di rabbia, e senza dubbio, vedere la nostra squadra sull’orlo del fallimento non fa di certo bene. L’intera piazza è davvero stanca soprattutto di ricevere quasi ogni anno batoste di vario tipo, quasi come se il Catania fosse accompagnato dalla cosiddetta “nuvola di Fantozzi”. 

Solo poche settimane prima, esattamente il 23 luglio, la SIGI nella conferenza stampa indetta dalla stessa, aveva annunciato che l’obiettivo primario per la futura stagione sarebbe stato quello di centrare la promozione diretta. Pochi giorni dopo, al primo ostacolo, sono sorti grandi problemi mettendo a serio rischio l’esistenza del Calcio Catania con conseguente possibile esclusione dal campionato attuale.

Una domanda sorge spontanea: vale la pena vivere sempre nel dubbio? 

Che si prendano le giuste decisioni, per garantire in primis l’esistenza del Catania ma anche per permettere il rilancio della squadra come espresso più volte dalla stessa SIGI. 

Catania Focus
Catania, l’incubo di un nuovo fallimento per Stancampiano

L’incertezza regna sovrana in casa Catania. Questi sono giorni molto importanti per capire se gli etnei riusciranno a disputare il prossimo campionato di Serie C

Momenti difficili anche per i calciatori rossazzurri che si trovano in difficoltà non sapendo quale sarà il loro futuro.

Una situazione del genere fu vissuta da Giuseppe Stancampiano nella stagione 2020/2021 con la maglia del Trapani poi fallito del dicembre 2020 avendo disputato solo una partita per i noti problemi societari 

Il classe 87′ sta rivivendo un incubo già vissuto di recente e sicuramente come tutti i suoi compagni pretende chiarezza per progettare al più presto il proprio futuro.

Foto (calciocatania.it) 

Spolli: “Sorprese drammatiche? Mi auguro di no“

È tempo che anche alcuni “ex” della squadra a tinte rosse ed azzurre parlino del Catania e del suo difficile momento. A farlo è stato un simbolo del Catania delle ultime stagioni in Serie A: Nicolas Spolli, ha dichiarato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, tutto il suo amore per i rosazzurri:

“Ho giocato 150 partite in rossazzurro, quella maglia la sento ancora mia. Fra l’altro da tempo mi sono stabilito in questa città che adoro. Quei successi non si cancellano, oggi la realtà è diversa. Sono rimasto legato al nome del club e sono quotidianamente a contatto con i tifosi. Riemergere dalla Serie C non è semplice, la crisi economica ha affossato molte società e anche il Catania sta cercando di risalire salvando tradizione e storia. Se c’è uno spiraglio per programmare la stagione che sta per iniziare senza sorprese drammatiche? Mi auguro di sì da tifoso, da ex giocatore, da cittadino catanese. Serviranno coesione, fiducia e denari. Anche se possibile un po’ di fortuna, componente che negli ultimi anni è mancata”.

Foto: Filippo Galtieri

Perdere l’amore e perdere il Catania è la stessa cosa

Perdere l’amore e perdere il Catania, è la stessa cosa. Smettiamola di credere nei miracoli ultraterreni, nella cieca beneficenza (quella era la fortuna), nei “liquidi da immettere” di cui tutti leggiamo o scriviamo, auspichiamo e preghiamo come se, inoculandoli, otterremmo il vaccino salvavita del nostro magico Catania 1946.

Leggiamo da settimane di agonia prolungata, di eutanasia come se si trattasse della panacea di tutti i mali ma nessuno ha il coraggio di staccare quella maledetta/benedetta spina. Maledetta: perché potevamo ripartire più forti di prima con una società sana e libera da masse debitorie insostenibili che avrebbero schiacciato, crediamo, almeno 15 club su 20 di Serie A; benedetta: chi oserebbe accompagnare il Catania da una riva del fiume all’altro consegnandolo nelle mani di Caronte? Chi avrebbe il coraggio di gettare la spugna dopo accecanti ostentazioni che, tra incredulità e speranza, ci avevano spinti a stropicciare gli occhi credendo di aver imboccato la strada giusta?

Catania, bella signora sempre affaccendata tra i servizi domestici, come pulire le coscienze, detergersi dalle macchie del recente passato (leggasi: omicidio-Raciti, Treni del Gol), lavare i piatti sporchi in casa propria senza riuscire a evitare che i soci della SIGI si azzuffassero tra loro fino a lanciarseli a mo’ di frisbee lasciando che qualcuno volasse via dalla finestra, colpendo in testa il tifoso di passaggio che non credeva ai propri occhi.

Cattiva comunicazione, cattivo epilogo, cattivi alcuni soci nella gestione morale ancor prima che economica mentre, pochissimi altri, si dannavano cercando di salvare persino l’insalvabile attraverso messaggi d’appello su un gruppo WhatsApp, forse tardivi ma quanto meno umanamente comprensibili dato il momento storico, in cui tutto sembra inutile, tutto perduto e, di conseguenza, qualsiasi tentativo anche quello apparentemente più insignificante somiglia più a un estremo guaito, di buona coscienza più che di concreta speranza.

Ci si volta indietro, come quando leggiamo un libro e decidiamo di tuffarci a ritroso nella narrazione pregressa, improvvisamente, dedicandoci entusiasmanti flashback come fossero dei calorosi abbracci: passaggi storici, vissuti e non vissuti personalmente, ma che hanno condizionato la nostra vita, persino le nostre scelte: “non vado alla comunione di Turiddu perché gioca il Catania”; “Amore sposiamoci ma non di domenica: gioca il mio Catania”.

Ogni giorno che passa, ogni lancetta che ruota, sembra avvicinarci al giorno del “grande giudizio” che non è quello universale, grazie a Dio siamo vivi, ma a sentenziarlo è l’unico Giudice che non avremmo mai voluto che si pronunciasse. Non è né sportivo né ordinario ma, all’uopo, salta fuori ora come il Mostro di Lochness, ora come la fata turchina. E’ il Tempo, che ci ha concesso momenti di alto godimento sportivo, proboscidi innalzate perennemente come se fossero un trofeo da ostentare con immenso orgoglio ma, da qualche anno a questa parte, ci ha riportato sul pianeta terra, ha ridimensionato la grandezza dei nostri sogni rossazzurri, ha giocato con le nostre coronarie e, infine, sta valutando di spedirci all’inferno.

L’inferno, il vero inferno, non è la Serie D ma l’oblio. Il rischio concreto di rimanere senza calcio per un anno è uno scenario plausibile, inutile negarlo. Catania piange, Catania guaisce, Catania aspetta ma non spera più.

(foto: calciocatania.it)

Il Palermo fa sul serio per Jacopo Dall’Oglio. Cedere per sperare?

Il Palermo, anche alla luce delle difficoltà che sta incontrando il Catania con i propri tesserati (e non solo), sta cercando di convincere Jacopo Dall’Oglio a raggiungere mister Giacomo Filippi.

Il tecnico rosanero ha già allenato l’attuale centrocampista rossazzurro a Brescia e farebbe carte false pur di riaverlo con sé. Dall’altra parte, Dall’Oglio era ritenuto incedibile dal Catania ma, alla luce degli oggettivi ostacoli che si stanno frapponendo tra il cammino sportivo degli etnei e quello dirigenziale, ogni decisione, anche la più dolorosa, potrebbe essere presa in ottica “salvezza” pur smembrando l’organico ed, eventualmente, attingendo dalla Primavera-Berretti per rimpinguarlo.

Si dovrebbe parlare di “salvezza” solo al raggiungimento dei fatidici 40 punti in campionato, oggi invece ci tocca sperare in salvagenti di ogni sorta, svolazzanti e caduti dal cielo. Anche le cessioni illustri potrebbero salvare il Catania ma fino a quando?

(Fonte Immagine: CalcioCatania.it)

Il Lecco punta Sarao e attende l’evoluzione societaria del Catania

Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione il Lecco, che ha avviato una campagna acquisti finora mirata ad accrescere in termini di qualità tutti i reparti, ha messo nel mirino Manuel Sarao, attaccante del Catania.

Purtroppo le note problematiche legate alle vicende societarie del club rossazzurro potrebbero agevolare la trattativa. Sarao sarebbe felice di rimanere a Catania ma non disdegnerebbe, in caso di “rompete le righe”, un ritorno nel capoluogo lombardo che lo consacrò al calcio professionistico nella stagione 2012/13.

Inoltre, essendo milanese di nascita, il ragazzo si avvicinerebbe molto alla famiglia.

(foto: calciocatania.it)

Catania Focus
Catania, nel bene o nel male c’è bisogno di trasparenza

Sono giorni importanti o per meglio dire fondamentali per il futuro del Calcio Catania.

Negli ultimi giorni la società ha emesso un comunicato dove ha dichiarato di non aver provveduto a pagare alcuni emolumenti tra cui gli stipendi dei calciatori che potrebbero mettere in mora la società nel breve tempo in caso di recidiva.

Se la società etnea non dovesse arrivare ad effettuare i pagamenti, tra cui una fideiussione da 500mila euro, verranno annullati i tesseramenti degli ultimi arrivati.

I tifosi attendono chiarezza visto anche lo striscione esposto dal tifo organizzato della “Curva Nord”.

Il futuro del club etneo è appeso ad un filo, ora come non mai c’è bisogno di trasparenza sia nel bene che nel male.

(Foto: calciocatania.it)